Libropolis, il festival del pensiero critico

Libropolis, il festival del pensiero critico

Giacomo Maria Arrigo

Libropolis, il festival del pensiero critico

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mercoledì 23 Ottobre 2019 - 10:40

Si è tenuta a Pietrasanta (Lucca) la terza edizione di Libropolis, il festival dell’editoria e del giornalismo (18-19-20 ottobre) che è ormai un appuntamento obbligatorio per gli amanti del libro e del pensiero critico.

Si è tenuta a Pietrasanta (Lucca) la terza edizione di Libropolis, il festival dell’editoria e del giornalismo che ormai da tre anni anima la deliziosa cittadina toscana. Tre giorni (18-19-20 ottobre) nel contesto del Chiostro di Sant’Agostino, circondati dal colonnato in marmo e da affreschi affascinanti, tra stand di editori indipendenti e personalità di spicco.

35 sono stati gli ospiti intervenuti al festival in occasione di presentazioni di libri e tavole rotonde, momenti di riflessioni e dibattiti pubblici. Tra gli altri, Alain De Benoist, Franco Cardini, Alberto Zanconato, Giovanni Lindo Ferretti, Franco Arminio, Stenio Solinas, Marco Tarchi, Davide Brullo, Fabio Massimo Parenti, Paolo Ercolani, Thomas Fazi, Carlo Formenti e Sandro Teti.

24 sono stati gli editori indipendenti che hanno esposto i loro libri in stand allestiti nella suggestiva cornice del chiostro. Ricordiamo GOG Edizioni, Bietti, Piano B, Guerini&Associati, Edizioni dell’Asino, NovaEuropa, Mimesis, Edizioni di Comunità, Sandro Teti, Quodlibet, Il Cerchio e Aspis. I visitatori, poi, hanno toccato quota quattromila, dimostrando che l’interesse per il mondo della cultura indipendente e fuori dai canali mainstreamc’è ed è consistente.

Libropolis nasce dall’idea di Alessandro Mosti, avvocato di Pietrasanta, in collaborazione con la testata L’Intellettuale Dissidente e GOG Edizioni – e quindi con Sebastiano Caputo (direttore responsabile dell’Intellettuale Dissidente e direttore editoriale di Libropolis) e con Lorenzo Vitelli (editore di GOG e direttore artistico del festival).

Ha dichiarato Mosti al termine di questa terza edizione: «Libropolis dà voce a tutti a prescindere dalle idee politiche. Grandi giornalisti e grandi intellettuali, in questa e nelle passate due edizioni, si sono seduti allo stesso tavolo per confrontarsi e offrire al pubblico idee diverse, irregolari, contrarie. Il pensiero critico è il valore che Libropolis, grazie alle proposte degli editori e alla attenzione di tanti personaggi autorevoli del panorama culturale italiano, vuole trasferire al pubblico».

Quest’anno le tematiche affrontate hanno spaziato dalla politica (soprattutto il tema del populismo e la percepita contrapposizione tra popolo ed élite) alla geopolitica (la Libia, la Cina, l’Iran, la Russia), passando per questioni sociali (il ruolo dei mass media) e temi propriamente editoriali (ad esempio, la – dimenticata – funzione della stroncatura nella letteratura), per non parlare delle molteplici presentazioni di romanzi.

Come ha affermato Franco Cardini: «Libropolis è una delle rare fiere dell’editoria nelle quali si trovano pochi libri di cucina e tanti libri di storia». Così anche il presidente della Rai Marcello Foa: «Libropolis manifestazione bella, palpitante che dà voce ai piccoli editori, a una Italia che spesso non emerge nelle cronache dei giornali».

Nel comunicato stampa redatto al termine della manifestazione culturale il sindaco di Pietrasanta, Alberto Giovannetti, ha dichiarato: «La crescita di Libropolis è evidente e vistosa. E noi di questa crescita siamo molto contenti perché ci abbiamo creduto sin dall’inizio». Ha quindi aggiunto: «È un festival fatto e pensato per una crescita graduale rivolta ad un pubblico maturo che esalta il lavoro delle piccole case editrici che sfornano pubblicazioni di grande qualità. Non sempre la qualità trova riscontro nelle vendite».

Libropolis si conferma come un appuntamento ormai obbligatorio per gli amanti del libro e per tutti coloro che vogliono indagare il reale battendo nuove strade ed esercitando il pensiero critico su tutti i fronti. Insomma, un festival che si regge prevalentemente sull’entusiasmo degli editori e sull’interesse del pubblico, senza grandi partner o finanziamenti cospicui. Un esperimento riuscito che ha la forza di stare sulle proprie gambe e di presentarsi come una manifestazione nuova perché originale, fresca perché giovane (ma, ci tengono a precisare gli organizzatori, «non giovanilistica»).

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