"ll lago dei cigni" a Catania: la compagnia georgiana incanta il "Bellini"

“ll lago dei cigni” a Catania: la compagnia georgiana incanta il “Bellini”

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“ll lago dei cigni” a Catania: la compagnia georgiana incanta il “Bellini”

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giovedì 01 Febbraio 2024 - 11:15

Una produzione di altissimo livello dopo il successo della Turandot

Dalla critica musicale Marta Cutugno riceviamo e volentieri pubblichiamo.

CATANIA – Dopo l’inaugurale messa in scena della Turandot pucciniana, è la volta del secondo titolo della stagione 2024 di lirica e balletto al Teatro Massimo Bellini di Catania con “Il Lago dei Cigni” sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Per una delle composizioni più famose al mondo, il Teatro Bellini si è fatto trovare colmo di spettatori nelle sette repliche, tutte sold out.

Articolato in un prologo e quattro atti su libretto di Vladimir Begichev e Vasil Heltzer, “Il lago dei cigni” fu rappresentato per la prima volta con le coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij di San Pietroburgo in Russia. Lo storico allestimento è stato qui interpretato nella versione coreografica di Aleksej Fadeechev, versione risalente al 2005 e successivamente rivisitata nel 2016. Sul palcoscenico, il corpo di ballo e i solisti dell’Opera and Ballet State Theatre di Tbilisi, accompagnati dall’orchestra del Teatro Massimo Bellini.

Il pubblico catanese, fortemente entusiasta, ha fruito di una produzione di altissimo livello con protagonista la compagnia georgiana del Teatro nazionale d’opera e di balletto – un tempo Teatro Imperiale, tra i più antichi dell’Europa Orientale – sotto la guida di Nina Ananiashvili, già prima ballerina del Teatro Bolshoi di Mosca.  Con il suo ampio repertorio, la formazione coreutica ha girato il mondo in tournée internazionali calcando i palcoscenici di Giappone, Cina, Taiwan, Israele, Egitto, Estonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia, Ecuador, Oman, Dubai, Portogallo, Scozia, Spagna, ed è molto richiesta anche in Italia.

Una storia romantica

La storia romantica di Odette e Siegfried porta con sé tutti gli elementi necessari: la fanciulla prigioniera di un incantesimo, il principe innamorato, il loro amore contrastato da un personaggio malvagio, l’inganno che corre al finale. Al Bellini, nella replica del 27 gennaio, la contrapposizione tra Odette e Odile è stata portata in scena da Maria Kochetkova. Due figure femminili molto diverse e una sola interprete che plasma la sua performance vestendo e svestendo i panni di cigno bianco e di cigno nero.

Sospiri d’amore e malvagie inquietudini vanno a colorare la trama dell’opera che vede la principessa Odette trasformarsi in cigno bianco nelle ore illuminate dalla luce del giorno per poi ritornare fanciulla quando scende la notte. Si tratta della pena inflittale dal mago Rothbart per averlo respinto. Galeotta una battuta di caccia notturna durante la quale il principe Siegfrid incontra Odette e se ne innamora perdutamente, giurando di sottrarla ai suoi tormenti. Efe Burak nei panni di Siegfried è eccellente interprete ed ha coniugato molto bene tecnica e passionalità. Ma la reazione di Rothbart ai propositi d’amore del principe non si fa attendere e, in compagnia della figlia Odile nelle sembianze di Odette, il mago si presenterà a corte mettendo a segno il suo inganno. Ed è con corretta determinazione ed incisività che Sungwook Jung ha restituito un mago Rothbart convincente.

Sicuro di avere davanti la fanciulla amata, Siegfried promette il suo amore ad Odile. In un vortice di suoni e di emozioni, la principessa Odette corre disperata al suo destino ma, in questa versione che vuole il trionfo dell’amore, i due giovani riescono a sciogliere l’incantesimo e tornare insieme alla vita.

Suggestive e molto belle le scenografie firmate da Vyacheslav Okunev. Nell’alternarsi dei quadri e degli ambienti si scorge un grande gusto. L’impianto scenografico per gli spazi aperti, ovvero il parco di fronte al castello e la foresta, va a formare una cornice di rami che si intrecciano su due fondali dai colori e dalle luci diverse, con la luna della selva lacustre che fa capolino dietro poche nuvole. Elegante la scena della festa nella sala da ballo all’interno del lussuoso palazzo, tra curati dettagli architettonici e lumi di candele. Le scene tutte sono supportate dal preciso disegno luci di Steen Bjarke che ha messo in evidenza luoghi e protagonisti ed amplificato quel disegno emozionale che corre sottile lungo tutta l’opera.

Impeccabile l’orchestra e tanti giovani in sala

Impeccabile l’orchestra del Teatro Massimo Bellini dinanzi alle pagine della partitura di Čajkovskij rilette con estrema perizia, sensibilità ed impeto. Sul podio il M° Papuna Gvaberidzenche che ha condotto l’eccellente compagine raggiungendo alte vette espressive ed interpretative per un insieme coreografico e musicale di estrema raffinatezza. L’intero corpo di ballo dell’Opera and Ballet State Theatre di Tbilisi ha dimostrato una perfetta padronanza delle parti deliziando il numeroso pubblico presente che, apprezzandone compattezza, dolcezza, sincronia e precisione, ha riservato applausi ripetuti a scena aperta.

La presenza di decine di giovani e giovanissimi spettatori in sala e nei palchetti, tanto attenti ed emozionati davanti ad uno spettacolo così imponente e delicato, è valore aggiunto per una città come Catania che continua a dimostrare un grande amore per il primo teatro cittadino. 

Ruoli e interpreti: Odette-Odile: Maria Kochetkova; Siegfried: Efe Burak; Rothbart: Sungwook Jung; Beno: Kaito Hosoya; Ulrike: Machi Muto; Adelinda: Nino Makhashvili; Master of ceremonies: David Ananeli; Queen: Ina Azmaiparashvili; Big Swans: Tata Jashi, Nia Geladze, Mari Lomjaria; Little swans: Nino Khakhutashvili, Ana Ksovreli, Tatia Isakadze, Sesili Guguchia.

Marta Cutugno

Foto di Giacomo Orlando.

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