Appuntamento alla Mondadori il prossimo 27 giugno
MESSINA – Si chiama “Lo diceva mia nonna” e non è un semplice libro. Si tratta dell’opera di Lelio Bonaccorso (disegni) e Graziano Delorda (testi) che, con frasi e illustrazioni, raccoglie i più popolari detti e proverbi siciliani e messinesi, quelli solitamente sentiti dalle “nonne”. Il libro sarà presentato venerdì 27 giugno alle 18.30 alla Mondadori Bookstore. Delorda e Bonaccorso saranno accompagnati dalle letture di Ciccio Papalia.
I Non si tratta di una semplice raccolta di frasi, ma anche di scoprire come nascono e cosa significano, tra “asini” e “lenzuola”, “scecchi” e “carrubbe” e molto altro. Il tutto condito con tanta ironia, ma anche con la saggezza che ha contraddistinto le nostre nonne.

“L’idea è stata accolta con entusiasmo”
Sottolinea Graziano Delorda nella prefazione: “Quando Lelio Bonaccorso mi propose di scrivere delle brevi annotazioni ad alcune vignette su antichi detti e modi di dire siciliani, accettai subito di buon grado. L’idea era quella di creare qualcosa di simpatico e immediato, che si potesse differenziare fin da un primo sguardo da altri lavori più o meno simili. Conoscevo bene l’arte di Lelio e pregustavo la resa che avrebbero avuto le vignette anche senza troppe parole a corredo. Già ridevo… Inizialmente volevamo fare una dozzina di tavole ma già dopo alcune settimane di lavorazione, circondati dall’entusiasmo di amici e parenti (soprattutto i più anziani) che continuavano a snocciolare antichi proverbi e modi di dire a volte sconosciuti, la lista si allungò in maniera imprevista”.
Continua l’autore dei testi: “Ogni persona messa al corrente del progetto aveva un suo detto del cuore, un ricordo, una storia che meritava di essere ascoltata. Ci concentrammo su quelli più divertenti, principalmente utilizzati in riva allo Stretto, a volte di origini poco note se non di difficile interpretazione. La parte forte doveva essere lasciata alle illustrazioni, esaltandone l’aspetto goliardico e ironico con veloci appunti in libertà, dei veri e propri flash, provando ad andare oltre la mera spiegazione del detto stesso. Il risultato è questo volume (il primo?) che, nato quasi per gioco, siamo certi intercetterà i vostri sorrisi più curiosi”.
