Lo Stretto regno degli yacht: da Messina e Reggio "no" al sogno di Rocco Finocchiaro

Lo Stretto regno degli yacht: da Messina e Reggio “no” al sogno di Rocco Finocchiaro

Marco Olivieri

Lo Stretto regno degli yacht: da Messina e Reggio “no” al sogno di Rocco Finocchiaro

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giovedì 05 Ottobre 2023 - 07:20

L'area Demanio e la Capitaneria di porto, nelle due città, hanno espresso un parere negativo sul progetto di uno spazio riservato alle navi extralusso

MESSINA – Messina e Reggio Calabria dicono “no” al progetto di Rocco Finocchiaro. Noi per primi abbiamo raccontato il ritorno dell’imprenditore nella sua città. La nascita di “Zancle 757”, con sede nell’arsenale militare e un’attività nella cornice del porto storico messinese. Ma quello che oggi l’impresa fa con uno yacht, lo potrebbe realizzare, su scala maggiore, con “sette, otto, nove, dieci, in entrata e uscita, e con benefici per tutto il territorio”, racconta Finocchiaro. Da qui l’obiettivo di avere uno spazio fisso per l’ormeggio di unità da diporto. In particolare, la società aveva chiesto all’Autorità di sistema portuale dello Stretto (Adsp), nel febbraio 2021, la concessione di un’area con il coinvolgimento di tre banchine del porto commerciale di Messina. Il tutto per realizzare uno spazio riservato alle crociere dei megayacht, offrendo servizi dedicati e assistenza specializzata.

Tuttavia, l’area Demanio e autorizzazioni dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto ha espresso parere negativo, con un preavviso di rigetto, perché “la banchina Rizzo è interessata dalle operazioni di imbarco e sbarco dei mezzi veloci e lo sarà fino a quando non sarà possibile delocalizzare le stesse operazioni e gli ormeggi in un’altra banchina”. Di recente, invece, un secondo tentativo con Reggio Calabria. Ma l’Adsp di nuovo ha sbarrato la strada al progetto, con un decreto del 13 aprile 2023, a causa del parere negativo della Capitaneria di porto.

Le attività principali di “Zancle 757” riguardano manutenzione ordinaria e straordinaria degli yacht e il refit, ovvero la ristrutturazione, con tutte le variazioni. Il suo fondatore, messinese classe 1973, ha studiato Diritto marittimo all’Università di Messina e ha iniziato la sua carriera su navi commerciali. Nel 1999, è divenuto capitano di yacht e, nel 2005, ha fondato la sua prima azienda. Nel 2020 il ritorno a Messina, mosso dal desiderio di tornare a fare impresa nella sua città.

Nel 2022, l’imprenditore ha comprato all’asta per 102mila euro (più Iva e 31 di commissione per un totale di circa 140mila euro) la Madonna con Bambino e San Giovannino del messinese Girolamo Alibrandi. Dopo un evento pubblico al Monte di Pietà, l’opera d’arte si trova ora nel suo studio, negli uffici Zancle, a Messina. E il suo intento continua a essere quello di “vedere questa città sempre più dinamica, con ragazzi che possano avere la stessa energia e la stessa forza nel credere nelle cose così come l’ho avuta io”.

“Quello che oggi realizzo con uno yacht, lo potrei fare con dieci e tutto il territorio ne risulterebbe arricchito”

Spiega Finocchiaro: “Lo yacht è un’azienda con costi d’esercizio elevatissimi e una trentina di persone in media solo nella nave. È l’extra lusso. E, se il progetto andasse in porto, potremmo anche tenere gli yacht per una stagione. Avevo un contratto con l’emiro del Qatar per otto yacht da lasciare qui, a Messina, nove mesi per tre anni. Avrebbe fatto base qui, con 600 membri dell’equipaggio. Considerate le necessità, dal cibo ai negozi e ogni minima esigenza, l’introito sarebbe stato enorme per tutta la città. E, per la nostra società, il beneficio sarebbe stato soprattutto quello dei lavori di manutenzione. Il momento topico avviene, spesso dopo cinque anni, quando i proprietari scelgono di cambiare gli interni, o nel momento in cui l’imbarcazione passa di mano a un altro proprietario”.

Insiste su questo punto il capitano Finocchiaro: “Secondo uno studio del Forum House Ambrosetti, uno yacht sopra i 75 metri porta nel territorio in cui si ferma una ricchezza di 40-45mila euro al giorno. Questo forse dà l’idea di quale possa essere l’impatto di queste attività sul territorio, con una progressiva espansione”.

La domanda a Messina dopo un lungo dialogo con il presidente Mega e in linea con il Prp

Finocchiaro precisa che nel 2021 ha chiesto la possibilità d’avere in concessione le banchine “Peloro”, “Rizzo” e “Marconi”. Quest’ultima è assoggettata al traffico croceristico, come la “Colapesce”, “e io ne ho chiesto l’utilizzo nel periodo invernale, quando non ci sono le crociere. Per “Peloro” e “Rizzo”, ho richiesto la concessione con l’impegno di elettrificarle, a spese mie, in modo da assicurare migliorie più vicine agli standard degli yacht, rispetto a quelli delle navi da carico. Ho presentato la domanda in pieno accordo con il presidente dell’Adsp, Mario Mega. Grazie al lungo dialogo con il presidente abbiamo formulato delle richieste rispettando i canoni dettati dal Piano regolatore portuale, già approvato e in vigore. Io ho agito da imprenditore, dunque, nel quadro delle possibilità offerte dalla normativa”.

Nella risposta negativa di Messina, rileva Finocchiaro, si fa riferimento alla sola banchina “Rizzo” e “noi avevamo dato più possibilità per trovare una soluzione”. Si domanda l’imprenditore: “Ma se c’è una stazione marittima perché i mezzi veloci devono stare nel container? Lo dice il Prp, Piano regolatore portuale: i mezzi veloci vanno nella stazione marittima. E la Bluferries, che appartiene allo Stato, secondo il Piano andrebbe collocata in un lato della banchina Norimberga, liberando la città dal gommato”.

“Tutti i porti si stanno attrezzando per gli yacht”

Il ragionamento di Finocchiaro è chiaro: “È mai possibile accettare questa situazione quando, nel rispetto del Piano, potrebbe arrivare un’altra economia dalle enormi potenzialità? Non a caso tutti i porti, da Siracusa e Palermo a Brindisi, si stanno attrezzando per gli yacht. Pensiamo pure a Genova. Ma qui perché non si può realizzare?”.

Aggiunge l’imprenditore: “Il Prp risponde a una logica di gestione coerente e noi, nel nostro progetto, ne abbiamo rispettato l’impostazione. Stiamo parlando di un’economia di grande impatto sul territorio. Un settore che trova grande eco ovunque e che non esclude l’arrivo di altre realtà in futuro, dopo di noi. Per Dolce&Gabbana a Siracusa nel 2022, solo per fare un esempio, c’erano 64 yacht, con Spielberg e Madonna fermi lì per 7-10 giorni. Basta dare il là al processo e il movimento è destinato alla crescita”.

481 mila euro a Messina per gli undici giorni dello yacht “Moonlight II”

Per la permanenza undici giorni a Messina dello yacht “Moonlight II”, di proprietà del sultano Mohammed-bin Khalifa Al Nahyan, figlio del presidente degli Emirati Arabi Uniti, ricorda l’imprenditore, “è avvenuta un’enorme ridistribuzione economica: dalle 37mila euro per le acque nere a 58mila euro d’elettricità, per arrivare a un totale di 481mila euro. Dall’affitto delle auto ai bar, i ristoranti, i negozi, i fiorai, tutti usufruiscono delle presenze. Il personale, finito il proprio turno, va in giro in città e consuma. E ogni servizio si svolge rispettando le regole, a norma, nel segno di un’economia sana”.

Il parere della Capitaneria di porto di Reggio

Aggiunge Finocchiaro: “Non ho fatto ricorso a Messina perché i tempi veloci per un’impresa sono determinanti. Invece di attendere l’esito, dato che io ho il cantiere qui, è balenata l’idea di spostarsi a Reggio”.

La Capitaneria di porto ha espresso però parere negativo sul “rilascio in concessione di una porzione della banchina di levante su cui installare un box ufficio prefabbricato e una porzione dello specchio acqueo per l’ormeggio di unità da diporto, in un’area nel porto”. E ha ritenuto che “le planimetrie prospettate nel progetto d’approdo turistico” risultino troppo vicine all’attuale sito d’ormeggio. Per la Capitaneria, questa nuova realtà “ridurrebbe in modo sostanziale l’operatività del molo aliscafi” , con “interferenze” sull’area d’accesso all’invasatura Rfi e sull’area di sosta dei mezzi navali della Guardia di finanza e della Guardia costiera, che “devono garantire una costante prontezza operativa”.

Inoltre, la “tipologia di ormeggio prevista nel progetto presenta evidenti criticità in termini di tenuta”. Da parte sua, l’imprenditore precisa che “anche a Reggio il progetto ha seguito tutti i crismi, nel rispetto del Piano regolatore portuale. Abbiamo studiato ogni dettaglio, trovando banchine adatte a questo traffico, che in realtà non avrebbero intralciato l’attività altrui. Non a caso, quasi tutti, all’interno dell’Adsp, erano favorevoli, con il presidente Mega”.

Nessun ricorso da parte dell’impresa, anche in quest’occasione, “ma i progetti nell’ambito degli yacht continuano”, assicura Finocchiaro. In quali forme, è tutto da vedere.

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7 commenti

  1. belle frasi belle parole …….ma avete chiesto il perche le Capitanerie di Porto non hanno dato il parere favorevole ???? sapete perche BLUFERRIES , non concede permessi ad alcuno ….un motivo serio ci dovrebbe essere……o no…..perche non approfondire …….siamo o non siamo la Citta della Musica degli Eventi, dell’intelligenza artificiale delle startup, di Calciomercato originale (location varie e Porticciolo) , DRS…..Megagalattici propositi del’amministrazione comunale, ….mi domando ancora il perche……non si porta avanti un “megalattico progetto per ricchi” e che per quanto si legge porterebbe veramente soldi alla citta ? ? io ripeto sono solo belle frasi belle parole ma……….ho i miei dubi e tanti.

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  2. Veramente portano soldi e lavoro. A Napoli, nell’approdo di Mergellina, lavorano tantissimi a bordo, anche più di trenta persone per un singolo Yacht, tante tappezzerie navali, officine navali, il rimessaggio, le provviste di bordo, il carburante. Poi ci possono essere altri vantaggi, come ad esempio: ricchi imprenditori che decidono di investire in città, spese notevoli nel lusso, ect. Non è logico rifiutare, quella che a mio parere, è una grande occasione per dare lavoro alla città.

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  3. Sarebbe utile ascoltare anche l’altra campana (quella delle Autorità sfavorevoli al progetto). Prendendo per buone le dichiarazioni dell’imprenditore, siamo alla miopia assoluta da parte delle istituzioni.

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    1. Marco Olivieri 5 Ottobre 2023 14:51

      Gentilissimo,

      abbiamo pubblicato le motivazioni per il parere negativo.
      Cordiali saluti

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  4. Che peccato….

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  5. Paolo Pellicciaro 5 Ottobre 2023 17:02

    Senza padrinaggio politico a Messina chi vuole fare impresa ha la strada sempre in salita e irta di ostacoli. Specialmente nel campo marittimo, bisogna far parte del gruppo dominante altrimenti puoi fare solo cose marginali

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  6. Vergogna alle istituzioni incapaci di cogliere le opportunità. La città muore, soffocata dalla banalità e spesso volgarità e che fa? rifiuta anche questa opportunità.
    Istituzioni con orizzonti appena sufficienti ad amministrare un condominio!

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