Appuntamento venerdì 23 maggio. Organizza la Cgil con esponenti no ponte siciliani e calabresi. E da remoto i parlamentari
MESSINA – Ieri il via libera della commissione della Valutazione d’impatto ambientale. Ma il fronte no ponte continua la mobilitazione. Così la Cgil organizza l’assemblea pubblica dal titolo “Lo sviluppo del territorio non passa dal Ponte sullo Stretto”. L’appuntamento è venerdì 23 maggio, alle 17:30, nella Sala Borsa della Camera di Commercio di Messina. Un’iniziativa con il coinvolgimento dei movimenti, “dei territori in lotta contro un’infrastruttura non necessaria e dannosa”. Interverranno esponenti della Cgil nazionale, siciliana e calabrese, rappresentanti del Coordinamento No Ponte messinese e dei comitati no Ponte della Calabria, esponenti parlamentari.
Introdurrà l’assemblea il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti. Coordinerà il responsabile nazionale della Cgil “vertenza Ponte” Sergio Genco.
Previsti gli interventi di Guido Signorino “Invece del ponte”, Daniele Ialacqua “No ponte Capo Peloro”, Aurora Notarianni legale Wwf, Pasquale Marino segretario Cgil Reggio Calabria, Angela Biondi segretaria Cgil Sicilia e del segretario nazionale della Cgil Pino Gesmundo. Da remoto interverranno anche i parlamentari europei Annalisa Corrado Pd, Benedetta Scuderi Avs, Pasquale Tridico M5s, il deputato di Avs Angelo Bonelli e il senatore del Pd Antonio Nicita.
“Risorse, opere veramente necessarie, fondi e attuazione Pnrr, gli investimenti e le politiche che servono per le regioni del Sud, le priorità per cittadini e cittadine, si parlerà di questo e di tutti gli altri aspetti sul Ponte mentre continuano le forzature su un’opera che ha già sottratto risorse importanti al Mezzogiorno.
La “vertenza Ponte” ha dentro tutti i ritardi e le carenze infrastrutturali, sociali, industriali e di sviluppo dei territori del Sud messi in ombra da un’opera che sta distogliendo l’attenzione dai veri bisogni”, osservsano i promotori dell’assemblea.
La Cgil: “Basta forzature sul ponte, si pensi a Pnrr e a infrastrutture necessarie al Paese”
“Chiediamo al Governo e alla Commissione europea di sospendere la corsa per il Ponte sullo Stretto: bloccare 14 miliardi per un’opera non necessaria, con inaccettabili forzature, non è questione politica, ma di responsabilità. Si pensi alle risorse del Pnrr e alle infrastrutture che occorrono al Paese. Domani a Messina lo ribadiremo in una grande assemblea pubblica”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.
“Di giorno in giorno – sostiene il dirigente sindacale – aumentano i problemi provocati dalle forzature che il ministro Salvini sta facendo per arrivare alla foto ‘estiva’ dell’avvio dei lavori. Nessuna gara per l’opera, lievitazioni dei costi e della penale a favore di chi dovrebbe realizzarla. Il ministro ha dovuto ritirare dal Decreto omnibus infrastrutture la ‘promozione’ a stazione appaltante qualificata della Società per azioni Stretto di Messina e, grazie all’intervento del presidente della Repubblica, deve cambiare la modalità di gestione della prevenzione per la legalità e contro le infiltrazioni mafiose scelta dal Consiglio dei Ministri”.
Gesmundo sottolinea poi che “da un lato si destinano ingenti risorse al Ponte, dall’altra si mettono a rischio i finanziamenti del Piano nazionale per la ripresa e resilienza, con immenso danno per le future infrastrutture italiane. Ieri – spiega – è emerso che saranno sottratti 1,7 mld per la manutenzione e messa in sicurezza di strade e viadotti anche per finanziare il Ponte, altro che il ‘nuovo Rinascimento delle strade’ di cui ha parlato Salvini. È ora di smetterla con i proclami e di fermarsi per confrontarsi”.
A smemtire tagli è il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: “Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto. In altre parole – si afferma – non c’è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all’opera che collegherà Calabria e Sicilia” (fonte Ansa).

Direttore mi sbaglio o le è sfuggito il diniego del Quirinale alla proposta di Salvini di andare in deroga alle attuali regole in tema antimafia in favore di un diretto controllo del Viminale?
La nota del Quirinale indica come meno stringenti i controlli proposti da Salvini.
Mica una nota da poco direi.