Lombardo (ScN): "L'agricoltura siciliana soffoca. Serve un piano dall'Europa e dalla Regione" INTERVISTA

Lombardo (ScN): “L’agricoltura siciliana soffoca. Serve un piano dall’Europa e dalla Regione” INTERVISTA

Carmelo Caspanello

Lombardo (ScN): “L’agricoltura siciliana soffoca. Serve un piano dall’Europa e dalla Regione” INTERVISTA

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lunedì 05 Febbraio 2024 - 12:45

“Protesteremo davanti a Palazzo d'Orleans per chiedere risposte concrete. Il grano viene pagato agli agricoltori solo 20-25 centesimi al kg, mentre il pane viene venduto a 3,50 euro al chilo. Non è più possibile"

Lombardo
L’INTERVISTA. Lombardo: “La crisi è di portata europea. In Sicilia, si aggiungono problemi locali derivati da decisioni passate, che la accentuano rispetto ad altre regioni d’Italia o d’Europa”

di Carmelo Caspanello
PALERMO – Il deputato regionale Giuseppe Lombardo (Sud chiama Nord) si è unito ieri alla marcia di protesta, con una decina di trattori, degli agricoltori e degli allevatori a Falcone. Onorevole Lombardo, quali sono le vostre aspettative dall’Unità di crisi sull’agricoltura istituita dal governatore Renato Schifani, che si insedierà domani, martedì. Cosa vi aspettate da questa sede istituzionale?

“L’abbiamo già detto ieri agli agricoltori che hanno manifestato da Falcone a Milazzo. I nostri primi interlocutori sono a Palermo: il presidente della Regione e l’assessore all’agricoltura. Tuttavia, dobbiamo considerare che la Sicilia rappresenta solo la prima tappa, poiché alla fine le decisioni cruciali sulla politica agricola vengono prese a Bruxelles. Oggi stiamo affrontando le conseguenze di una Politica agricola comune (Pac) che non soddisfa più le esigenze degli agricoltori, come faceva in passato. Pac significa 386 miliardi di euro che sono state istanziate dalla Unione Europea per il periodo 2001-2007 per dare sostegno all’agricoltura. In particolare, stiamo vedendo gli effetti di una Pac che non garantisce più un prezzo equo per le materie prime agricole. Ad esempio, il grano utilizzato per produrre farina per il pane, viene pagato agli agricoltori solo 20-25 centesimi al chilogrammo, mentre il pane viene venduto a 3,50 euro al chilo. Questa discrepanza rende insostenibile la situazione per gli agricoltori, che non riescono a coprire i costi di produzione con i prezzi attuali. È un problema che deve essere affrontato a livello europeo, e speriamo che l’Unità di crisi qui a Palermo possa contribuire a soluzioni concrete”.
La protesta degli agricoltori siciliani a quanto pare è solo all’inizio. Il 14 febbraio, avete annunciato insieme a Cateno De Luca, sarete a Palermo per una giornata di mobilitazione, per chiedere un futuro migliore per l’agricoltura siciliana. Sarete davanti a Palazzo d’Orleans per chiedere cosa, nello specifico?
“Abbiamo scelto il 14 febbraio come giornata di mobilitazione a Palermo per spostare la protesta dalle strade, come avvenuto ieri con il blocco dell’autostrada a Milazzo, alle sedi istituzionali. Saremo davanti a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, per chiedere risposte concrete. Il presidente della Regione e l’assessore all’Agricoltura hanno istituito l’Unità di crisi, ma la vera soluzione deve arrivare da un impegno europeo più ampio. Contestiamo anche l’uso poco pianificato dei fondi extraregionali, evidenziando come il governo regionale sia distante dalle esigenze del territorio. Questo è un problema che si ripete anche in altri settori, come le infrastrutture”.


Stiamo parlando di due fronti che sono leggermente diversi: quello della crisi dell’agricoltura siciliana, profonda, che richiede un piano di rilancio urgente e di quelli che sono i nodi europei per quanto riguarda gli agricoltori, gli allevatori, i quali parlano di regole non più sostenibili.
“Sì, sono due fronti distinti. La crisi nell’agricoltura è di portata europea, poiché manca una governance che tuteli gli agricoltori. In Sicilia, si aggiungono problemi locali derivati da decisioni passate, che creano una crisi più accentuata rispetto ad altre regioni d’Italia o d’Europa. Le proteste non si limitano alla Sicilia; sono presenti anche in Francia, Olanda e Belgio. La Pac non offre più le garanzie necessarie e dobbiamo cambiare rotta o affrontare una crescente ondata di proteste”.
Si punta su Roma, i trattori vanno verso questa direzione, dal Veneto, dalla Lombardia, dalla Sicilia, dalla Puglia. Voi ci sarete?
“Certamente, la nostra data a Palermo è solo l’inizio. Sud chiama Nord è un partito nazionale, e non ci limitiamo a questioni territoriali. Saremo al fianco di tutti gli agricoltori, contribuendo a ciò che abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere. La nostra partecipazione non si limita solo a Palermo, ma si estende anche alle problematiche nazionali, unendo le voci degli agricoltori da diverse regioni, compreso il Sud, per affrontare le sfide comuni a livello nazionale ed europeo”.

2 commenti

  1. ScN, alias DeLuca e co., salgono sul carro(trattore) di questa giusta protesta.
    Mah…a me pare poco convincente questo sostegno…

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  2. Mi sembra sempre la stessa politica, questi peggio degli altri, approfittano delle persone che ancora vivono nei sogno, vorrei ricordarvi che tutti i deputati sono sindaci …..
    Questi bravi amministratori hanno solo fame di potere, cari elettori aprite gli occhi, il sindaco deve fare il sindaco non coprire due ruoli sindaco e, deputato, come in questo partito speciale del sig De luca, altrimenti rimarrete solo al loro servizio, spero che possa essere chiaro. Proviamo a scegliere sempre persone umili e limpide per un futuro migliore.

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