Al via il primo corso SAB indetto dalla Confesercenti. Prevista anche la nascita di una cooperativa sociale

Al via il primo corso SAB indetto dalla Confesercenti. Prevista anche la nascita di una cooperativa sociale

Sara Faraci

Al via il primo corso SAB indetto dalla Confesercenti. Prevista anche la nascita di una cooperativa sociale

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martedì 30 Settembre 2014 - 15:59

Arriva da Ernesto Montalto della Ciscas, la notizia che il corso SAB, indetto dalla Confesercenti per il riavvio degli ambulanti ad un regime di legalità, registra ben 30 partecipanti. Nel futuro la Ciscas vede un secondo corso e la creazione di una cooperativa sociale per il reinserimento nelle dinamiche lavorative anche di coloro che hanno avuto un passato di tossicodipendenza o particolari trascorsi giudiziari

Lieto fine per la crociata anti-ambulantato avviata nel giugno scorso dalla giunta Accorinti. A darne notizia, Ernesto Montalto della Confederazione Imprenditori Commercianti Artigiani Turismo e Servizi, con una lettera indirizzata al Prefetto Trotta e ai comandanti provinciali di Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia Amministrativa e Annonaria.

Le travagliate trattative, che hanno segnato l’incontro ad un punto di mediazione, sono andate avanti per tutta l’estate fino alla fine di un percorso portato a termine metro dopo metro. Così, a distanza di circa tre mesi dalla selvaggia occupazione di Largo La Rosa, a Minissale, si respira nuovamente aria di serenità tra gli ambulanti della zona sud e l’Amministrazione di Palazzo Zanca. Una pace caratterizzata da un'”indiscussa disponibilità da parte delle figure istituzionali” – come ha tenuto a precisare lo stesso Montalto, e che si è finalmente tradotta nell’avvio del primo corso SAB presso la sede Confesercenti, volto a mantenere nell’alveo di trasparenza e legalità la scia documentale prodotta dai lavoratori in questione, garantendo contestualmente una trattamento dei prodotti negoziati più idoneo a severi standard igienico-sanitari.

Ormai lontane le scene apocalittiche di verdure e rifiuti di ogni genere gettati in strada e delle postazioni contestatrici che avevano congestionato il regolare transito di mezzi e veicoli lungo le strade di Minissale, viale Europa e via La Farina, è più semplice volgere un occhio alle reali cause: “Al di là di alcuni soggetti che da tempo manifestano una certa propensione all’illegalità e al sovversivismo e che sono già conosciuti alle Forze dell’Ordine, il resto dei manifestanti erano stati travolti da una cappa di maldicenza ed ignoranza sull’effettiva consistenza degli oneri fiscali, contributivi o commerciali, di inquadramento” – ha proseguito il rappresentante della Ciscas.

Dopo un primo incotro tenutosi lo scorso 30 giugno, comprendente anche taluni commercianti della zona nord, e svoltosi alla presenza instancabile del sindaco, della presidente del Consiglio Comunale e, ancora, del presidente della Commissione ramo Commercio e Mercati, dell’assessore al Commercio e dei funzionari responsabili dei mercati stabili e in itinere, il fioretto di proposte e conseguenti vagli, effettuato attraverso lo studio caso per caso delle esigenze e prospettive individuali, inizia a dare i propri frutti e sono trenta, allo stato attuale, i soggetti in elenco del corso: “Si riserva particolare attenzione alle dinamiche dei settori ittico e ortofrutticolo – ha spiegato Montalto – e si avrà anche un esame finale che senza dubbio attesta il serio coinvolgimento e il rispetto verso le istituzioni da parte di ognuna di queste persone”.

Ma la Ciscas pensa in grande e guarda al futuro, prevedendo anche “un secondo corso che dovrebbe avere avvio a partire da gennaio e che, insieme alla costituzione di una nuova cooperativa sociale, consentirà un reinserimento meno doloroso all’interno del tessuto sociale di disoccupati nonché di coloro che hanno trascorsi giudiziari particolari e che più di altri necessito di un’importante mano d’aiuto nel rimettersi in carreggiata”. Oltretutto la cooperativa avrà anche lo scopo di provvedere a taluni fondi di accantonamento offrendo maggior parvenza di regolarità a queste prestazioni di servizio troppo spesso e troppo a lungo rimaste emarginate in una “terra di nessuno” ma intraprendendo anche opportune interazioni in tandem con Lelat (Lega per la lotta all’AIDS e alle Tossicodipendenze) e Sert (Servizio Assistenza ai Tossicodipendenti).

“Ecco perché è necessario che le Forze dell’Ordine si uniscano a questo processo di trasformazione attraverso la radicale condanna di quanti si discostano dall’alveo di legalità ma al contempo tramite maggiore tolleranza nei confronti di chi, invece, riesce a malapena a pagarsi il corso indetto dalla Confesercenti”. (Sara Faraci)

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