Le prime due delibere e la partita per le commissioni: le tappe del Consiglio

Le prime due delibere e la partita per le commissioni: le tappe del Consiglio

Francesca Stornante

Le prime due delibere e la partita per le commissioni: le tappe del Consiglio

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domenica 15 Luglio 2018 - 05:08

La settimana si aprirà con il primo consiglio comunale dopo la cerimonia di insediamento e le prime polemiche che ancora si trascinano. Mancano ancora alcuni capigruppo, ma soprattutto si dovranno definire commissioni e presidenze

Mentre ancora impazzano le polemiche per quanto accaduto durante la prima lunghissima seduta di consiglio comunale, l’aula si prepara a iniziare davvero il suo mandato. Il neo presidente del consiglio comunale Claudio Cardile ha convocato il civico consesso per lunedì, dunque la settimana di Palazzo Zanca inizierà con le prime delibere che i 32 membri del consiglio si troveranno a dover affrontare.

L’appuntamento più “impegnativo” sarà sicuramente quello con il bilancio, visto che come ha annunciato il sindaco Cateno De Luca sarà adottato quello esitato dalla giunta Accorinti praticamente agli sgoccioli del suo mandato, dunque si attende solo il responso dei Revisori dei Conti per farlo approdare in consiglio. Intanto però il consiglio comunale inizierà a lavorare su altri fronti.

All’ordine del giorno sono state iscritte due delibere: una riguarda l’elezione della commissione elettorale ed è stata istruita dalla vice segreteria generale, l’altra invece è la prima delibera ad arrivare in aula con il nome dell’amministrazione De Luca. L’assessore proponente è infatti Dafne Musolino, anche se in realtà si tratta di un provvedimento ereditato dall’amministrazione Accorinti e adottato in maniera integrale dalla nuova giunta, in considerazione del fatto che si tratta di un adempimento chiesto dalla Regione e dall’Arpa e che c’è tempo fino al 18 luglio per mettersi in regola.

Quindi per i nuovi consiglieri di Palazzo Zanca si comincia già con un atto last minute, com’è accaduto per cinque anni in aula. Anche se in questo caso non è responsabilità della nuova amministrazione e non è un atto “sostanzioso” come i tanti documenti soprattutto finanziari che arrivavano all’ultimo momento. In questa delibera c’è il “Piano di azione per l’agglomerato di Messina”, cioè il piano con tutte le azioni messe in campo e da avviare nei prossimi anni per ridurre i problemi legati all’inquinamento acustico.

Oltre le due delibere ci sarà un’altra tappa che politicamente potrebbe creare nuove polemiche e dibattiti: la composizione delle commissioni consiliari. Innanzitutto il nuovo consiglio dovrà decidere quante commissioni istituire e dunque se ridurre, mantenere o stravolgere quelle della scorsa legislatura. Negli ultimi cinque anni erano state dieci le commissioni consiliari, adesso il numero probabilmente si ridurrà anche in considerazione del fatto che i consiglieri comunali sono 8 in meno rispetto ai 40 del consiglio uscente.

Il consiglio quindi deciderà numero e competenze delle commissioni, poi toccherà ai gruppi comporle ed eleggerne i presidenti. Ogni gruppo deve avere almeno un consigliere in ogni commissione, la partita che sarà interessante seguire sarà quella sulle presidenze, dopo l’asse di ferro centrosinistra-M5S che ha portato all’elezione di un ufficio di presidenza senza il centrodestra. Un asse che a quanto pare resterà saldo anche per le commissioni, probabilmente non tanto per mettere in atto un gioco di forza, quanto piuttosto per “scegliere” le commissioni da presiedere. Per esempio circola con forza il nome di Gaetano Sciacca per la commissione Urbanistica, ma i tasselli da mettere al posto giusto sono tanti e il rischio di nuovi scontri e fratture è dietro l’angolo.

Non è stata ancora completata neanche la rosa dei capigruppo. Durante la prima seduta il M5S ha presentato Andrea Argento come suo capogruppo, lo stesso ha fatto Sicilia Futura con Alessandro De Leo, Dino Bramanti guida il gruppo eletto con la sua lista, per gli altri però si attende ancora. Il gruppo Pd deve fare i conti con la fronda interna dei “dissidenti” Antonella Russo e Felice Calabrò che sulla scheda per l’elezione del presidente hanno scritto Pd libero. E dunque sembra improbabile che saranno loro ad avere il ruolo di capogruppo, mentre si fa sempre più insistente il nome di Gaetano Gennaro. In LiberaMe, l’altro gruppo della coalizione, le indiscrezioni dicono che dovrebbe esserci una staffetta tra Nello Pergolizzi e Biagio Bonfiglio.

Nel centrodestra invece mancano all’appello Forza Italia e OraMessina. Nel primo gruppo potrebbe essere Benedetto Vaccarino a vestire il ruolo di capogruppo, nella lista che invece fa riferimento a Luigi Genovese potrebbe essere Pierluigi Parisi il nuovo capogruppo.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Fa davvero piacere essere riusciti a depurare il consiglio comunale da certi personaggi, ignominiosamente bocciati dai messinesi. Niente più personaggi in cerca di gettoni facili, niente più incivili che si battevano contro le isole pedonali, niente più figuri che si appigliavano ai KinderBueno di Accorinti per trovare un minimo di visibilità. Tornino a lavorare i suddetti, con grande gioia dei cittadini.

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  2. Credo che il provvedimento più urgente da prendere riguardi il riequilibrio dei conti che va fatto entro fine luglio. Certo riequilibrare conti o debiti di cui ancora non si conosce l’esatta entità è un problema! Resto dell’avviso che sia necessario che il C.C. insieme ad un improbabile riequilibrio inserisca la costituzione di una due diligence che certifichi l’ammontare dei debiti e che al contempo si prenda atto dei bilanci (conti consuntivi) ATM e delle altre partecipate che sono depositati al Comune da tempo!

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