Incidente Spadafora chi era il musicista Caudio Paci - Tempostretto

Lutto nel mondo della musica. Chi era Claudio Paci, percussionista attivo nel sociale

Salvatore Di Trapani

Lutto nel mondo della musica. Chi era Claudio Paci, percussionista attivo nel sociale

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venerdì 13 Dicembre 2019 - 07:00

Avrebbe compiuto 31 anni fra pochi giorni, il musicista scomparso nel tragico incidente di ieri mattina. Percussionista, musico-terapeuta, era amato e apprezzato in tutto il comprensorio milazzese.

Una tragedia che ha colpito la città di Milazzo, quella della scomparsa del giovane Claudio Paci. Sposato da pochi mesi, tra qualche giorno avrebbe compiuto 31 anni ma il tragico incidente sulla A 20 se lo è portato via.

Amici, colleghi musicisti, conoscenti; tutti lo ricordano come una persona particolarmente attiva nel sociale, una persona buona. Il cordoglio per Claudio è giunto anche sui social, dove nelle ultime ore il suo profilo è stato invaso da messaggi increduli e di lutto.

Una vita dedicata alla musica

Claudio Paci si era dedicato alla musica sin dalla tenera età, sviluppando una conoscenza non indifferente degli strumenti a percussione. I suoi studi lo hanno portato dalla Sicilia a Milano per poi farlo approdare a Cuba, dove ha studiato l’african jazz. Claudio aveva partecipato anche ad un master in musicoterapia, grazie alla quale svolgeva un importante lavoro con dei bambini portatori di disabilità.

Si spegne la movida milazzese

Proprio ricordandolo nel suo periodo a Cuba, il Totù – uno dei locali della movida milazzese – ha annunciato che ieri sera non avrebbe aperto al pubblico. “Un saluto a te all’artista che sei e al grande amico che sei per tutti”. È quanto scrivono i gestori del locale sulla propria pagina social. Nessuna esibizione musicale anche presso il Bukowski, il B71 e il Mad. Tutti locali dove Claudio si era esibito, che hanno deciso di non proporre nessuno spettacolo in segno di lutto.

L’amarezza di Tony Canto

Amaro il saluto del cantautore Tony Canto: “Fare il musicista in Italia significa non avere nessuna protezione da parte dello Stato, significa rischiare in proprio il futuro tuo e della tua famiglia, e rischiare la vita spinti dalla passione sapendo che nessuno mai ti riconoscerà dei diritti, significa sentire chiacchiere dei politici di turno con i nostri soldi nelle loro tasche, significa perdere la vita a 30 anni come Claudio Paci, un bravissimo ragazzo talentuoso e dal cuore d’oro, questa mattina presto mentre tornava dalla Calabria per una sessione di prove distrutto dalla stanchezza dopo attese di una nave che lo avrebbe portato a casa e ancora pochi chilometri dal suo letto, significa lasciare questa terra appena sposato. Tornare a casa dopo le prove perché non esiste un budget per poter rimanere a dormire fuori, non esiste un sussidio, un riconoscimento, come in molti paesi civili. La morte di Claudio mi addolora profondamente e vorrei che non rimanesse un incidente ma che fosse un martirio da cui possa partire la ribellione di tutti noi che facciamo questo mestiere cercando la bellezza in un pantano di bruttezza e di arroganza”.

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