Mafia e corruzione in Sicilia: continua la crisi della politica

Mafia e corruzione in Sicilia: continua la crisi della politica

Marco Olivieri

Mafia e corruzione in Sicilia: continua la crisi della politica

mercoledì 17 Aprile 2024 - 22:25

Il vicepresIdente della Regione siciliana Sammartino sospeso dalle funzioni e un sindaco arrestato: una picconata al Palazzo sul piano dell'immagine

Ancora una tempesta giudiziaria. Un’inchiesta su mafia e corruzione. Il vicepresidente della Regione siciliana, all’epoca dei fatti Pd e ora big leghista, Luca Sammartino, sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno e costretto alle dimissioni. Un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati, a vario titolo, di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando.

L’ennesima picconata a un sistema politico non all’altezza

Sul piano giuridico vale la presunzione d’innocenza e tutte le persone coinvolte avranno modo di difendersi. Sul piano politico, invece, questa vicenda conferma la crisi e l’incertezza in cui siamo avvolti. Si tratta di un’ulteriore picconata a un sistema politico debole e privo di credibilità, dove si passa da un partito all’altro e in cui spesso mancano idee e figure all’altezza. Può pure capitare che si venga assolti ma che, dal punto di vista politico, si sia adottato un comportamento discutibile. E non ci riferiamo al caso specifico, che ancora non conosciamo nei dettagli.

Ci preoccupa, però, la sensazione che, di tempesta in tempesta, l’immagine della politica sia sempre più fragile e compromessa. Di recente, nel Messinese, l’arresto di Maurizio Croce e le indagini sui lavori al torrente Bisconte hanno rappresentato l’ennesimo terremoto giudiziario.

Ma la politica, al di là delle frasi di circostanza, che intenzioni ha? Di Berlinguer che pongano la questione morale con analoga credibilità, non se ne vedono molti, intanto. Per chi suona la campana, dunque? Per una politica che deve ritrovare in partiti, idee, classi dirigenti, delle ragioni per elevarsi e ricucire il rapporto con la cittadinanza. Qui e ora serve uno scatto d’orgoglio. Un salto di qualità che, ancora, onestamente, non s’intravede.

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2 commenti

  1. Marcella Millimaggi 18 Aprile 2024 06:41

    E ancora non hanno fatto il ponte!

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  2. Lasciate perdere Berlinguer, quella generazione è morta e sepolta.
    Oggi abbiamo un ministro degli interni come Salvini che bacia ed abbraccia il capo ultras del Milan condannato per droga senza nessuna vergogna né timore.
    Idem per il Sindaco di Bari, ma come loro mille altri politici piccoli e non che flirtano e frequentano persone che io da cittadino qualunque non tengo neanche a conoscere di vista.
    Ed il bello è che hanno una risposta a tutto e zero vergogna.
    Parlare con loro è inutile, è come una commedia pirandelliana nella quale ognuno indossa la propria maschera conscio che serve a nascondere una realtà nota a tutti.
    Non c’è crisi nella politica perché non ci sono politici, ci sono solo influencer eletti con listini bloccati che cercano like in attesa delle prossime elezioni, mentre noi ci affanniamo nel tentativo di trovare il meno peggio nel migliore dei casi, il più conveniente da votare nel peggiore.
    Se per politica intendiamo l’operato degli eletti con questo sistema senza preferenze allora l’errore di fondo sta nel considerare loro come una estensione del nostro voto, perché così non è.
    C’è gente che staziona in parlamento da più di 20 anni.
    Ma quali mirabolanti risultati possono avergli riconosciuto gli elettori per premiarli con cotanta fiducia?
    Allora è il sistema che ha trovato il modi di fare a meno del voto dei cittadini e di sopravvivere in autonomia rispetto alla scelte dell’elettorato.
    Sono mutanti che hanno trovato il modo di vivere e sopravvivere a prescindere dal voto.

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