Al Policlinico entra in funzione l’Unità di Farmaci Antitumorali

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Al Policlinico entra in funzione l’Unità di Farmaci Antitumorali

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giovedì 31 Maggio 2012 - 11:28

La nuova struttura si trova al piano terra del padiglione H, responsabile è il prof. Salvatore Cuzzocrea

È già in funzione la nuova UFA dell’AOU “G. Martino”. L’Unità di Farmaci Antitumorali entra nel pieno della sua attività dopo i lavori di ristrutturazione che hanno interessato i locali principali.
L’UFA è la struttura in cui sono centralizzate le attività di preparazione e manipolazione dei farmaci chemioterapici. Per garantire il maggior grado di sicurezza al paziente essa risponde a caratteristiche tecniche, strutturali e organizzative ben precise.
Ma è soprattutto sul fronte del dosaggio che viene focalizzata l’attenzione: nelle malattie oncologiche la dose somministrata è, infatti, costruita ad personam, definita in base alla superficie corporea grazie a un software che esegue il calcolo in modo automatico valutando peso e altezza. Grazie a questo programma “intelligente” si mette in atto un protocollo operativo che, per ciascun paziente, determina un doppio controllo sul rapporto dose farmaco escludendo così la possibilità di errore.
L’obiettivo è quello di garantire sicurezza ed efficacia nelle cure erogate. La banca dati, predisposta all’interno del programma, contiene inoltre tutti i protocolli e i farmaci utilizzati con le caratteristiche specifiche; ad ogni farmaco è associato un dettagliato protocollo di cura.
Gli antiblastici devono essere trattati rispettando tutte le misure fissate dalla normativa in materia; ecco perché ad operare nell’UFA è solo personale altamente specializzato.
La nuova struttura si trova al piano terra del padiglione H, responsabile è il prof. Salvatore Cuzzocrea, ordinario di farmacologia; con lui lavorano inoltre 4 farmacisti e 4 infermieri.
Il farmacista professionista riveste un ruolo fondamentale, specie sul piano del coordinamento, con il compito di verificare compatibilità e appropriatezza del protocollo.
Un ambiente, quello in cui si preparano gli antiblastici, dalle caratteristiche particolari, con un sistema di ventilazione e condizionamento idoneo per la tipologia di attività svolta; qui – come previsto dalla legge – è stato anche collocato un punto di decontaminazione con un lavaocchi di sicurezza.
L’isolamento tra le diverse aree è garantito dalla presenza di una zona filtro e di dispositivi che rendono impossibile l’apertura contemporanea delle porte. In questo modo vi è una netta demarcazione tra la stanza di preparazione, l’area filtro e la zona che da quest’ultima comunica con l’esterno.
Altro elemento centrale per l’operatore che maneggia il farmaco è la cappa a flusso laminare verticale, necessaria per assicurare protezione della persona, dell’ambiente e sterilità del prodotto. Il passaggio dei preparati, dalla sala di allestimento ai locali contigui, è diretto ed avviene attraverso appositi passbox a doppia porta. Anche la consegna dei preparati pronti per la somministrazione è facilitata, poiché la nuova UFA ha il vantaggio di essere adiacente al day hospital di oncologia. Questo aspetto strutturale ha una valenza significativa sul piano della sicurezza risultando così funzionale per evitare rischi nelle fasi di trasporto.

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