Finisce l’era Accorinti. La rinascita di Messina non c’è stata

Finisce l’era Accorinti. La rinascita di Messina non c’è stata

Danila La Torre

Finisce l’era Accorinti. La rinascita di Messina non c’è stata

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domenica 24 Giugno 2018 - 05:39

Il principale fallimento della giunta Accorinti è quello di non avere saputo incidere sul livello di vivibilità della città

Dopo cinque anni, cala il sipario sull’amministrazione Accorinti. Dal punto di vista politico, il sindaco in carica ancora per poche ore esce completamente di scena: non solo non è stato confermato alla guida della citta, arrivando quarto al primo turno, ma nessuna delle tre liste che sostenevano la sua candidatura ha raggiunto la soglia del 5%. In Consiglio comunale, quindi, non siederà né lui (che era candidato insieme a tutti gli esponenti della Giunta) né altri rappresentanti “accorintiani”. Dal punto di vista amministrativo , lascia dietro di sé tante speranze e aspettative mai tramutate in realtà.

Durante l’ultima campagna elettorale, Accorinti ed i suoi assessori hanno più volte ripetuto di aver peccato in comunicazione: «abbiamo fatto tante cose, ma non siamo stati bravi a comunicarle» hanno detto in varie occasioni di confronto pubblico. Un’affermazione che tuttavia cozza con l’immensa mole di comunicati che per cinque anni hanno inondato le redazioni giornalistiche e in cui sono stati vantati risultati e traguardi in ogni settore. Dal 24 giugno del 2013, la comunicazione ad opera dell'amministrazione uscente (che ha spesso scavalcato l’Ufficio stampa del Comune) è diventata propaganda, e guai a criticare e ad evidenziare storture e anomalie dell’operato della giunta Accorinti, buona e giusta per Dna. A prescindere dal metodo, dal merito e dai risultati delle scelte adottate.

Ma i cittadini non sono ‘allocchi’ come forse qualcuno- non solo a livello locale – pensa, e se anche in campagna elettorale sembrano farsi incantare dalle promesse, è sui fatti che, dentro le urne, giudicano un’amministrazione uscente. Al primo test con gli elettori, Accorinti e la sua giunta sono stati bocciati. E non per quello che non hanno detto, ma per quello che non hanno fatto.

Il principale fallimento della giunta Accorinti è quello di non avere saputo incidere sul livello di vivibilità di Messina. Sindaco ed assessori uscenti hanno puntato tutto sulla suggestione suscitata dalla realizzazione, futura, di grandi opere ( dal Porto di Tremestieri, alla via Don Blasco, passando per gli svincoli, progetti peraltro avviati dalle precedenti amministrazioni) e dall’arrivo di finanziamenti milionari (Master Plan , Progetto Capacity, Pon Metro), i cui effetti concreti si vedranno nel tempo.

Sindaco ed assessori non si sono invece occupati, o se ne sono occupati poco e tardi, del decoro cittadino; del verde pubblico; della viabilità; delle villette; della pulizia delle spiagge; dei villaggi; dei cimiteri.

Durante la campagna elettorale del 2013 Accorinti aveva promesso la rivoluzione , ma si è fermato agli annunci. Non c’ è stata neanche quella rivoluzione culturale che è andato sbandierando su e giù per l’Italia ed in contesti internazionali, e i cui presunti frutti il sindaco uscente non si è mai preso la briga di spiegare. Forse, in questi cinque anni appena trascorsi, non ci sarà stata la restaurazione, ma nulla di più del mantenimento dello status quo, a cui i messinesi si erano ribellati nel 2013 votando per lui. E la narrazione, per quanto affascinante, suggestiva e portatrice di sane illusioni, non può sostituire la cruda e triste realtà, contro la quale tutti noi sbattiamo la faccia ogni giorno.

In questi anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, la giunta Accorinti ha bombardato la città di “messaggi promozionali” . Sindaco ed assessori ci hanno raccontato di una Messina cambiata in meglio grazie alle azioni amministrative messe in campo. Tanti gli slogan, numerosi gli atti simbolici, ma pochi i provvedimenti in grado di cambiare le sorti della città.

Proviamo a mettere a confronto parole e fatti di questi cinque anni di amministrazione Accorinti, analizzando ciò che è stato detto e ciò che in realtà è.

COSA HANNO DETTO : Abbiamo messo a posto i conti del Comune, dimezzando la massa debitoria.

LA REALTA’: Dopo cinque anni in carica , tre diversi assessori al bilancio, retromarcia in velocità sul dissesto, continui richiami da parte della Corte dei Conti, varie versioni del piano di riequilibrio (nessuna di queste ancora approvata dalla Commissione ministeriale), nuovi debiti fuori bilancio prodotti e documenti contabili presentati costantemente in ritardo, la stabilità finanziaria di Palazzo Zanca è una chimera. Esattamente come cinque anni fa.

COSA HANNO DETTO: Abbiamo attuato la rivoluzione nella gestione dei rifiuti

LA REALTA’: La giunta Accorinti ha creato una nuova società rifiuti , la MessinaServizi Bene Comune, che ha le stesse competenze e gli stessi dipendenti di Messinambiente. Tra l’altro, i debiti della vecchia società, alcuni pregressi e altri creati da questa amministrazione, non si sono auto-estinti ma sono sotto procedura di concordato fallimentare. Se i creditori accetteranno la proposta, i debiti (pari a 30 milioni di euro) verranno pagati attraverso risorse individuate nei bilanci comunali dei prossimi cinque anni.

COSA HANNO DETTO: Abbiamo presentato il nuovo Piano Regolatore Generale

LA REALTA’: Sul finire del mandato, la Giunta Accornti ha presentato soltanto lo schema preliminare del nuovo Piano regolatore generale di Messina , «il preliminare, o “schema di massima” una sorta di pre-piano di cui il progetto definitivo di PRG è un approfondimento». Dopo cinque anni , e nonostante l’impegno dell’assessore De Cola di portare in Aula lo strumento urbanistico entro dicembre 2015, c’è solo un modello di sviluppo urbanistico della città, che può anche essere considerato il miglior modello possibile ma non è il nuovo Prg.

COSA HANNO DETTO: Abbiamo creato piste ciclabili in città

LA REALTA’: Vero, la giunta Accorinti ha realizzato un percorso ciclabile lungo le vie del centro. Peccato però che non sia stata in grado di impedire che venisse invaso dalle auto in sosta selvaggia, tutti i giorni e a tutte le ore. Una linea gialla disegnata sull’asfalto che diventa terra di conquista per automobilisti incivili, nell’indifferenza di chi dovrebbe controllare e punire chi non rispetta le regole (l’Amministrazione attraverso la Polizia Municipale), non è una pista ciclabile degna di questo nome né un risultato di cui andar fieri.

COSA HANNO DETTO: Ci hanno impedito di realizzare l’isola pedonale

LA REALTA’: La giunta Accorinti si è ostinata a volere realizzare l’isola pedonale in via dei Mille, rifiutando per principio qualsiasi alternativa (come ad esempio il viale San Martino). Il risultato? No Via dei Mille, no isola pedonale.

Sempre a proposito di isole pedonali , se ti stracci le vesti perché un Consiglio Comunale «indegno» (espressione usata da Accorinti ) boccia la tua proposta e se consideri, a ragione, la pedonalizzazione di aree cittadine un atto di grande civiltà e modernità , devi anche essere in grado di preservare in ogni modo e con ogni mezzo quelle poche e piccole aree pedonali presenti in città . Piazza Cairoli, Piazza Duomo e Via Laudamo (quest'ultima fino a qualche giorno prima del primo turno delle elezioni amministrative) sono utilizzate come aree di sosta, anche qui nel disinteresse di chi dovrebbe intervenire e non interviene.

COSA HANNO DETTO: Abbiamo reso più efficiente la macchina amministrativa

LA REALTA’: La giunta Accorinti ha dato le chiavi di Palazzo Zanca in mano ad Antonio Le Donne, prima affidandogli il doppio ruolo (e il doppio stipendio) di segretario e direttore generale, poi il triplo ruolo (concedendogli il potere sostituivo dei dirigenti) e infine il quarto ruolo ( con la nomina di ragioniere generale ad interim) . In cinque anni, Le Donne è diventato uomo solo al comando, che ha esercitato contemporaneamente le funzioni di controllore e controllato. Doveva rivoluzionare la macchina amministrativa, ma ha instaurato solo una dittatura.

COSA HANNO DETTO: L’Atm è il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo moltiplicato il numero degli autobus

LA REALTA’: Il numero di mezzi in circolazione è obiettivamente aumentato, i risultati sono visibili a tutti. Ma ci sono anche i numeri dei bilanci dell’azienda trasporti, su cui la giunta non ha mai voluto accendere i riflettori. E quando qualcuno ha cercato di farlo, portando alla luce buchi e discrasie, è stato considerato (vedi il sindacato Orsa o l’associazione politica Capitale Messina) un “eretico”.

L’esperienza Accorinti si conclude per la maggior parte dei messinesi senza troppi rimpianti (come dimostrano i consensi ottenuti al primo turno), sebbene nel 2013 la vittoria del sindaco pacifista avesse rappresentato per tutti – anche per chi non lo aveva votato – una speranza di rinascita per Messina. Rinascita che però non c’ è stata.

Danila La Torre

5 commenti

  1. Bravissima! Finalmente qualcuno che dice chiaramente come Accorinti abbia fallito senza incorrere nel reato di vilipendio della religione (buddista!!). Ciò che La Torre scrive è dimostrato dalla graduatoria sulla vivibilità delle 110 città italiane che il sole 24 ore pubblica ogni anno. Messina nel 2013 era al 91° posto e, dopo essere scesa fino al 104°, nel 2017 è arrivata all’89°. Altro che rivoluzione…

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  2. letterio.colloca 24 Giugno 2018 09:07

    ALTRE ZECCHE FAMELICHE PRENDERANNO IL LORO POSTO:la rettitudine ha altre coordinate più SETTENTRIONALI!!!!!!

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  3. Non sono affatto d’accordo con l’analisi impietosa della bravissima giornalista..ma in 750 parole non si può rispondere a tutti i punti..Chi ha votato Accorinti sapeva che non tutte le promesse erano realizzabili dal momento che la situazione finanziaria della città era disastrosa..Chi avrebbe voluto che rimanesse ha compreso che ,pur tra mille difficoltà e con errori che gli umani commettono,Renato Accorinti ha dimostrato che si può amministrare con onestà e competenza,qualità che altri prima di lui avevano volutamente dimenticato..La campagna elettorale è stata impostata in modo sbagliato anche perché bisognava contestare le urla dei due candidati che sono arrivati al ballottaggio e in questi tempi parlare piano non paga.. Grazie Renato

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  4. Accorinti ha attuato nei limiti delle proprie capacità una politica in controtendenza rispetto agli ultimi decenni. I risultati elettorali dicono che moltissimi messinesi al secondo turno non avevano alcuna voglia di votare per i due al ballottaggio. Accorinti col suo quasi 14 dopo un primo mandato difficilissimo, ha dimostrato di avere ancora uno zoccolo duro di consensi, ed un motivo deve pur esserci. Non mi sono mai trovato d’accordo con l’impostazione editoriale di TS, e questo per la continua mancanza di un contraddittorio.

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  5. MessineseAttenta 25 Giugno 2018 08:34

    Toh, chi si rivede.
    Dopo mesi di oblio, ritorna un grande e xxxxxxxx seguace del più inutile ed incompetente sindaco della storia di Messina.
    L’articolo è impietoso e squarcia il velo di ipocrisa che ha pervaso l’operato di un incompetente e presuntuoso, che, fino alla fine, ha avuto la faccia tosta di rivendicare come clamorose vittorie le sconfitte più brucianti.
    Voleva completare l’opera?
    Ha distrutto una città.
    Non è stato capace di fare riparare un marciapiede.
    Ha sconvolto una viabilità già caotica con ridicole piste ciclabili, strozzando strade dove, bene o male, prima di lui si camminava (Corrso Cavour e Via Garibaldi).
    Per carità di Patria, taccio sulla buffonata dell’isola che non c’è mai stata, se non per qualche amico.

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