In bilancio 100mila euro per ogni quartiere. Ne servirebbero otto volte tanto

In bilancio 100mila euro per ogni quartiere. Ne servirebbero otto volte tanto

Ma. Ip.

In bilancio 100mila euro per ogni quartiere. Ne servirebbero otto volte tanto

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mercoledì 10 Settembre 2014 - 10:49

Per garantire una decorosa manutenzione di strade, marciapiedi, e illuminazione in tutta la città, stimata una somma di circa 5 milioni di euro all’anno, con una media di 833mila euro per ogni quartiere. Ce ne sono, invece, 600mila euro in tutto. Il rammarico del presidente della V circoscrizione, Santino Morabito

Se la città è piena di buche stradali, marciapiedi rotti e illuminazione carente, c’è un motivo. Sta nella mancanza di fondi e nel fallimento del decentramento. Spetterebbe, infatti, alle circoscrizioni, con adeguate risorse, provvedere alle manutenzioni. Invece “la giunta Accorinti accentra su di sé risorse ed attribuzioni che regolamenti e buon senso affidano alle circoscrizioni, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. E’ il pensiero del presidente della V circoscrizione, Santino Morabito, che lamenta la poca importanza che viene data al ruolo dei quartieri.

“Il mancato confronto in tempi utili tra Giunta, Consiglio Comunale ed anche i Consigli Circoscrizionali su scelte che avranno enorme incidenza sulla qualità della vita dei cittadini e dei servizi resi dal Comune rappresenta solo un’ulteriore occasione persa e non fa più neanche notizia – afferma Morabito -. Come pure, non è una novità la considerazione ed il ruolo che questa Amministrazione attribuisce alle Circoscrizioni. La proposta di ripartizione degli introiti derivanti dalla Tasi portata in Aula dalla Giunta Municipale ne è soltanto l’ennesima testimonianza”.

Così come lo scorso anno, anche quest’anno, per la manutenzione di strade, marciapiedi e illuminazione, è stata inserita in bilancio la somma di 600mila euro, 100mila euro a quartiere. “Stando ad una stima prudenziale del dirigente del Dipartimento Viabilità – prosegue Morabito -, la somma necessaria a garantire alla città una decorosa manutenzione di strade e marciapiedi è di 5 milioni di euro l’anno”. Suddivisa tra i sei quartieri fa un totale di circa 833mila euro ciascuno, praticamente otto volte quella concessa.

In queste condizioni, diventa difficile garantire anche una manutenzione minima. Il Comune è in crisi economica profonda ma quello in atto – secondo il presidente del V quartiere – è un “tentativo mal celato della Giunta Accorinti di concedere pochi spiccioli ai Consigli Circoscrizionali attraverso i quali esercitare il loro ruolo di testimonianza dalla trincea di uno scenario bellico. Centomila euro è il prezzo del certificato di esistenza in vita delle Circoscrizioni, con buona pace del decentramento amministrativo da tutti sbandierato. Non è solo una questione di risorse finanziarie. Lo è anche, nel momento in cui, per la manutenzione del territorio, viene attribuita alle Circoscrizioni una somma appena superiore del 30% alla somma che il Comune destina alla lotta al randagismo. E’ soprattutto un problema, mai affrontato seriamente, di competenze tra l’amministrazione comunale ed i suoi organi decentrati”.

Tra l’altro, lo scorso anno, la cifra destinata non era inizialmente di 600mila euro, ma di 803mila euro. Ne restarono 600mila nel momento in cui, col placet dei sei presidenti circoscrizionali, furono destinati 203mila euro al rifacimento del manto stradale della circonvallazione. Peccato che “quella versione dei fatti sia sconfessata – prosegue Morabito – e a questo punto è lecito chiedersi che fine abbiano fatto quei 203mila euro”. Per il 2015 varrà un discorso simile, visto l’impegno di altri 200mila euro per il rifacimento della strada Panoramica dello Stretto, anch’essa dissestata a causa delle radici degli alberi.

Ma qual è la soluzione, vista la scarsezza di fondi? “Il tiro è stato solo lievemente raddrizzato dal Consiglio Comunale ma la misura è ancora largamente insufficiente. All’intera somma di 800mila euro – conclude Morabito – va integrato il totale dei proventi dell’ecopass, così come prevede la delibera di indirizzo. Così si arriverebbe vicini alla somma indicata dal dirigente quale soglia minima per garantire il decoro delle strade comunali. Questa sarebbe una rivoluzione reale, una cesura vera col passato. Non le solite chiacchiere”.

4 commenti

  1. Viviamo in un città dove: oggi fanno un pezzo di strada nuovo usando magari asfalto di scarsissima qualità (FACCIAMO EOCNOMIA!), domani fanno due o tre lavori di posa cavi (INNOVAZIONE!)lasciando solchi che poi ricoprono con la terra ed in barba alle più rigide leggi di sicurezza stradale, poi questa terra va via e qualcuno riempie il buco con acqua e sabbia.

    Intanto i tombini, che dovrebbero essere a livello strada, scompaiono poco a poco sotto il peso di veicoli.

    Ma dove vogliamo andare!!!!

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  2. Viviamo in un città dove: oggi fanno un pezzo di strada nuovo usando magari asfalto di scarsissima qualità (FACCIAMO EOCNOMIA!), domani fanno due o tre lavori di posa cavi (INNOVAZIONE!)lasciando solchi che poi ricoprono con la terra ed in barba alle più rigide leggi di sicurezza stradale, poi questa terra va via e qualcuno riempie il buco con acqua e sabbia.

    Intanto i tombini, che dovrebbero essere a livello strada, scompaiono poco a poco sotto il peso di veicoli.

    Ma dove vogliamo andare!!!!

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  3. COMMENTO APERTO A RENATO sindaco. La mia prima DELUSIONE è di natura politica, mi aspettavo e mi aspetto da te un reale decentramento in direzione delle Circoscrizioni, fare di questo un impegno continuo fino alla fine del tuo mandato, studiare lo Statuto e fare dei quartieri i sei MUNICIPI di Messina. Sotto l’aspetto normativo e delle regole democratiche ci sono tutte le possibilità che le CIRCOSTRIONI con l’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri, vicinissimi ai messinesi più dei consiglieri comunali, gestiscano direttamente non solo la manutenzione delle strade, ma anche altri servizi ai cittadini. Decentrare significa responsabilizzare i messinesi, sia del voto che danno che della qualità del servizio reso, a maggior ragione oggi sul punto di diventare una città metropolitana inserita nella più vasta area dello Stretto di Messina. Le nostre Cicoscrizioni hanno le dimensioni di piccole città, con problematiche diversissime tra di loro, dall’urbanizzazione e destinazione d’uso alla mobilità, per passare ai servizi sociali e finire alla raccolta differenziata e dei rifiuti. Caro RENATO sindaco trasforma l’embrione di questa prima delusione nel bambino CIRCOSCRIZIONE MUNICIPIO, atto politico nello spirito di CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO. Qualche zucca vuota ancora non riesce a capire che la TASI è al 3,3 per forza e per necessità, non centrano un fico secco la Giunta e Consiglio, anche Felice CALABRO’ sarebbe costretto all’aliquota max.

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  4. COMMENTO APERTO A RENATO sindaco. La mia prima DELUSIONE è di natura politica, mi aspettavo e mi aspetto da te un reale decentramento in direzione delle Circoscrizioni, fare di questo un impegno continuo fino alla fine del tuo mandato, studiare lo Statuto e fare dei quartieri i sei MUNICIPI di Messina. Sotto l’aspetto normativo e delle regole democratiche ci sono tutte le possibilità che le CIRCOSTRIONI con l’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri, vicinissimi ai messinesi più dei consiglieri comunali, gestiscano direttamente non solo la manutenzione delle strade, ma anche altri servizi ai cittadini. Decentrare significa responsabilizzare i messinesi, sia del voto che danno che della qualità del servizio reso, a maggior ragione oggi sul punto di diventare una città metropolitana inserita nella più vasta area dello Stretto di Messina. Le nostre Cicoscrizioni hanno le dimensioni di piccole città, con problematiche diversissime tra di loro, dall’urbanizzazione e destinazione d’uso alla mobilità, per passare ai servizi sociali e finire alla raccolta differenziata e dei rifiuti. Caro RENATO sindaco trasforma l’embrione di questa prima delusione nel bambino CIRCOSCRIZIONE MUNICIPIO, atto politico nello spirito di CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO. Qualche zucca vuota ancora non riesce a capire che la TASI è al 3,3 per forza e per necessità, non centrano un fico secco la Giunta e Consiglio, anche Felice CALABRO’ sarebbe costretto all’aliquota max.

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