Il caso dell'assessore De Cola, se il conflitto d'interesse da inespresso diventa palese

Il caso dell’assessore De Cola, se il conflitto d’interesse da inespresso diventa palese

Rosaria Brancato

Il caso dell’assessore De Cola, se il conflitto d’interesse da inespresso diventa palese

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lunedì 28 Dicembre 2015 - 23:07

Di conflitto d'interesse "inespresso" dell'assessore De Cola si è parlato spesso, ma la vicenda del Masterplan ha reso palese quella che era soltanto una possibilità.Le responsabilità dell'inserimento del progetto del Pilone sono soltanto dell'amministrazione. Dura la nota di CapitaleMessina: "se crolla il paradigma etico della giunta Accorinti, non resta nulla"

Del conflitto d’interesse “inespresso” dell’assessore De Cola abbiamo più volte scritto, soprattutto in occasione degli approfondimenti in merito ai creditori del Piano di riequilibrio, ma il problema si pone in modo più esplicito quando il conflitto d’interesse si appalesa concretamente, come nella vicenda del Masterplan.

L’ingegnere Sergio De Cola è uno dei migliori professionisti di Messina, guida uno studio di prestigio, che ha firmato una lunga serie di progetti di notevole importanza anche, ovviamente, con Enti pubblici. Dal Comune di Messina lo studio De Cola attende il pagamento di circa 300 mila euro ed infatti risulta tra i creditori che, in base al Piano di riequilibrio dovranno essere saldati. In particolare tra i 13.500 creditori rientra tra quegli 80 che vantano la maggior parte della cifra, i cosiddetti maxicreditori. Qualora il Piano dovesse avere l’ok del Ministero e quello successivo della Corte dei conti i creditori potranno scegliere se accettare la decurtazione del 34% dell’importo o una rateizzazione in 10 anni senza decurtazione, oppure nessuna delle due soluzioni e passare ai decreti ingiuntivi (come accaduto a Cefalù). Questo capitolo però non è attuale, riguarda le scelte future che De Cola, nella duplice e contemporanea veste di creditore e assessore vorrà fare.

Ben diverso è il caso del progetto della riqualificazione del Pilone, targato studio De Cola, Buffi associes e studio Balbo, finito tra i 12 del Masterplan della Città Metropolitana.

E’ in questo caso che il conflitto d’interesse dell’assessore all’urbanistica finora inespresso diventa palese. Se in 2 anni e mezzo è passato sotto silenzio che la delega all’urbanistica e quindi alle scelte del Prg e del Pico sia stata affidata ad un ingegnere che guida uno degli studi più noti, diventa “ingombrante” se proprio il progetto per il quale il suo studio deve essere ancora saldato dal Comune, finisce tra gli unici 3 che Messina inserisce tra i 12 della Città Metropolitana, non si può parlare di “svista”. Né si può sostenere, per “annacquare” le responsabilità, che l’inserimento del Pilone tra i “magnifici 12” sia stato voluto dai sindaci dei 108 comuni. In verità, gran parte del percorso per il Masterplan il Comune di Messina l’ha fatto in splendida solitudine, tanto che, l’iniziativa di Tempostretto, con i 2 incontri nella zona jonica e tirrenica due giorni prima della riunione a Palazzo dei Leoni, è servita da stimolo all’autoconvocazione dei sindaci e quindi ad una concertazione complessiva dei progetti delle diverse zone. I sindaci hanno dovuto compilare le schede indicando i progetti da presentare, cosa che è stata fatta dopo una serie di assemblee nella zona jonica, tirrenica e nebroidea. I sindaci non hanno messo becco sui 3 progetti che il vicesindaco Signorino ha messo sul tavolo per il Comune capoluogo. Né tantomeno è stato reso noto chi ha firmato il progetto di riqualificazione del Pilone. E’ stata quindi una scelta della giunta Accorinti inserire la piattaforma logistica di Tremestieri, il Pilone e la cittadella fieristica. Le domande sono numerose. Si comprende la scelta della piattaforma e della cittadella fieristica, ma perché tra i numerosi progetti cantierabili e previsti dalle aree tematiche individuate dal governo è stata selezionata proprio quella progettata dall’assessore e per la quale ancora non è stato saldato lo studio? La riqualificazione del Pilone può essere considerata concretizzabile in modo avulso dal contesto di Torre Faro e non invece essere inserita in una strategia complessiva? Perché non è stato considerato il water front, la Cittadella, la zona falcata, la via del mare? Non si discute né la valenza del progetto da 9 milioni di euro, né la bellezza, quel che si discute è l’opportunità. Hanno avuto tutti gli altri progetti cantierabili di Messina la stessa “pari opportunità” di essere scelti da questa amministrazione per essere inseriti nel Masterplan ed accedere ad uno strumento che porterà ingenti risorse al territorio? Non dimentichiamo che questa è la lista della spesa che Messina sta presentando al governo Renzi per ottenere finanziamenti reali.

I sindaci della provincia hanno trascorso ore ed ore a confrontarsi e litigare per “strappare” la migliore opera da inserire, consapevoli dell’importanza per la collettività e per il territorio di quella loro scelta. E’ andata così anche a Palazzo Zanca? Il dubbio, legittimo, può sorgere. Né possiamo credere che Signorino abbia deciso tutto da solo senza neanche chiedere un consiglio proprio a chi ha la delega all’urbanistica.

Sulla vicenda è intervenuto CapitaleMessina attraverso una nota del portavoce Gianfranco Salmeri “Abbiamo maturato, forse prima di altri, la consapevolezza della inadeguatezza di questa amministrazione di fronte alle grandi sfide necessarie alla rinascita della nostra città. Su un aspetto siamo stati concordi rispetto alla vulgata cittadina: la buona fede e l'etica del sindaco Accorinti. Ora anche questa certezza comincia a traballare. Per quanto riguarda il progetto di Capo Peloro, riassumendo, i termini della questione sono i seguenti: nel 2000 viene presentato un piano per la riqualificazione di Capo Peloro, per un importo di circa 71 milioni di euro, da un pool di progettisti tra i quali risulta Sergio De Cola. Lo stesso De Cola si fa promotore senza arrossire neanche un po', di inserire quello stesso progetto tra quelli da sovvenzionare con i fondi del Masterplan per il sud. Tutto lecito dal punto di vista legale, ma dal punto di vista etico? La correttezza di una Amministrazione non si "dichiara", ma si dimostra con la linearità e trasparenza delle scelte amministrative. Viene in mente il famoso aforisma di Pietro Nenni: "a fare a gara a fare i puri troverai uno più puro… che ti epura", e se crolla il paradigma etico della giunta Accorinti, rimane poco altro."

Il caso Masterplan è scoppiato contestualmente alla vicenda dei 2 dirigenti assunti con una selezione a dir poco “da quellicheceranoprima” facendo esplodere tutte le contraddizioni di una rivoluzione nei metodi che stenta a vedersi.

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. Lo scalzo, in passato, scendeva in campo per molto meno. Io, che l’ho seguito in un’infinità di “battaglie”, lo posso affermare con assoluta certezza.
    Se questa operazione l’avessero fatta “quellicheceranoprima”, come minimo si sarebbe incatenato in cima al Pilone. Adesso, che giustificazione trova per questo palese conflitto di interessi? Se giustifica questa operazione, allora ritengo che coloro i quai cominciano ad avere dubbi sull’onestà di questo folcloristico personaggio, non si possano biasimare più di tanto.

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  2. Lo scalzo, in passato, scendeva in campo per molto meno. Io, che l’ho seguito in un’infinità di “battaglie”, lo posso affermare con assoluta certezza.
    Se questa operazione l’avessero fatta “quellicheceranoprima”, come minimo si sarebbe incatenato in cima al Pilone. Adesso, che giustificazione trova per questo palese conflitto di interessi? Se giustifica questa operazione, allora ritengo che coloro i quai cominciano ad avere dubbi sull’onestà di questo folcloristico personaggio, non si possano biasimare più di tanto.

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  3. In questa circostanza le possibilità dipendono tutte da De Cola ed Accorinti, senza alcun margine per l’intervento di terzi.
    L’assessore ha una duplice scelta.
    Può rassegnare le dimissioni per garantire l’agibilità e la credibilità della giunta, oppure nel caso fosse fattibile, rinunciare al compenso dovuto per la parte progettuale.
    Non vedo altre vie se si vuole mantenere credibilità,
    l’unica cosa che fino ad oggi a mio avviso ha distinto questa giunta dalle altre.

    Salvatore

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  4. In questa circostanza le possibilità dipendono tutte da De Cola ed Accorinti, senza alcun margine per l’intervento di terzi.
    L’assessore ha una duplice scelta.
    Può rassegnare le dimissioni per garantire l’agibilità e la credibilità della giunta, oppure nel caso fosse fattibile, rinunciare al compenso dovuto per la parte progettuale.
    Non vedo altre vie se si vuole mantenere credibilità,
    l’unica cosa che fino ad oggi a mio avviso ha distinto questa giunta dalle altre.

    Salvatore

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  5. La questione del palese conflitto di De Cola, mi porta alla mente anche le mille critiche portate avanti nei confronti delle consulenze esterne.
    Nello specifico quella di Ciacci e compagni.
    Moltissimi, compresa la Signora Brancato si lamentarono del fatto che non fossero “maestranze locali”.
    “Possibile non si trovi a Messina gente brava?”
    Si! Non si trova a meno che non si vada dai soliti noti.
    Ebbene Messina non è Milano.
    Gli studi ed i professionisti di un certo livello si contano sulle dita di una mano. Pensare di scegliere in futuro consulenti messinesi senza sollevare il medesimo conflitto è impossibile.
    Tenetelo a mente la prossima volta che darete addosso al Ciacci di turno perché non messinese.
    Grazie

    Salvatore

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  6. La questione del palese conflitto di De Cola, mi porta alla mente anche le mille critiche portate avanti nei confronti delle consulenze esterne.
    Nello specifico quella di Ciacci e compagni.
    Moltissimi, compresa la Signora Brancato si lamentarono del fatto che non fossero “maestranze locali”.
    “Possibile non si trovi a Messina gente brava?”
    Si! Non si trova a meno che non si vada dai soliti noti.
    Ebbene Messina non è Milano.
    Gli studi ed i professionisti di un certo livello si contano sulle dita di una mano. Pensare di scegliere in futuro consulenti messinesi senza sollevare il medesimo conflitto è impossibile.
    Tenetelo a mente la prossima volta che darete addosso al Ciacci di turno perché non messinese.
    Grazie

    Salvatore

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  7. Cioè, fermate il gioco: devo essermi perso qualche puntata, ma davvero mi state dicendo che tra i 3 progetti da finanziare – con tutto quello che ci sarebbe da fare a Messina in termini di investimenti infrastrutturali – ci hanno messo il Pilone? IL PILONE?!
    “No Maria, io esco!”

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  8. Cioè, fermate il gioco: devo essermi perso qualche puntata, ma davvero mi state dicendo che tra i 3 progetti da finanziare – con tutto quello che ci sarebbe da fare a Messina in termini di investimenti infrastrutturali – ci hanno messo il Pilone? IL PILONE?!
    “No Maria, io esco!”

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  9. Ma questo De Cola è quello che quando qualche settimana fa Messina era, completamente, senz’acqua dichiarò: “dobbiamo aprire un tavolo urgente in Prefettura….domani mattina alle 10……ahahahahahahahaha…ma che “urgente” è?
    Siamo a posto….altro che conflitto, questo è litigato con se stesso…

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  10. Ma questo De Cola è quello che quando qualche settimana fa Messina era, completamente, senz’acqua dichiarò: “dobbiamo aprire un tavolo urgente in Prefettura….domani mattina alle 10……ahahahahahahahaha…ma che “urgente” è?
    Siamo a posto….altro che conflitto, questo è litigato con se stesso…

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  11. ROSARIA cita CAPITALE MESSINA, trascrivendo una parte del pensiero di Gianfranco SALMERI, il quale prudentemente usa il condizionale “e se crolla il paradigma etico della giunta Accorinti,rimane poco altro.” Faccio un po di pubblicità fornendo il link http://www.capitalemessina.it/capitale-messina/ dove possiamo leggere la loro DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI, la SQUADRA, gli ESPERTI, i TEMI e le PROPOSTE, diamo un volto a questi nostri concittadini. Fra le proposte mi incuriosisce quella dell’esperto Daniele RIZZO, il contraltare di SIGNORINO, il quale propone di spalmare i nostri debiti in TRENTA anni, lui ne ha cinquanta finirebbe a ottanta, quindi vuole farsi aiutare dai suoi nipoti e i messinesi non ancora nati, vi pare eticamente corretto?

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  12. ROSARIA cita CAPITALE MESSINA, trascrivendo una parte del pensiero di Gianfranco SALMERI, il quale prudentemente usa il condizionale “e se crolla il paradigma etico della giunta Accorinti,rimane poco altro.” Faccio un po di pubblicità fornendo il link http://www.capitalemessina.it/capitale-messina/ dove possiamo leggere la loro DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI, la SQUADRA, gli ESPERTI, i TEMI e le PROPOSTE, diamo un volto a questi nostri concittadini. Fra le proposte mi incuriosisce quella dell’esperto Daniele RIZZO, il contraltare di SIGNORINO, il quale propone di spalmare i nostri debiti in TRENTA anni, lui ne ha cinquanta finirebbe a ottanta, quindi vuole farsi aiutare dai suoi nipoti e i messinesi non ancora nati, vi pare eticamente corretto?

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  13. L’area del pilone questo tizio l’ha già rovinata qualche anno fa, andate in loco per verificare. Evidentemente non basta aver speso inutilmente soldi pubblici perle macerie prodotte, ne vogliono ancora. Sono sempre più convinto che forse ci libererà solo un secondo 908

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  14. L’area del pilone questo tizio l’ha già rovinata qualche anno fa, andate in loco per verificare. Evidentemente non basta aver speso inutilmente soldi pubblici perle macerie prodotte, ne vogliono ancora. Sono sempre più convinto che forse ci libererà solo un secondo 908

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  15. “……L’ingegnere Sergio De Cola è uno dei migliori professionisti di Messina……”. Io ci avrei messo un bel punto interrogativo. Forse (è d’obbligo) ha manifestato la sua bravura fuori da Messina (con il beneficio di inventario). Io non conosco il sig. De Cola, ma non ho visto nessun impegno di tipo professionale e nessun miglioramento a Messina, anzi il contrario. Il De Cola e tutta la “squadra” che attualmente amministra (?) Messina, sta dimostrando impreparazione e indaguatezza su tutti i fronti. Comunque li capisco e li compatisco, xxxxxxxxxxxxx, figuriamoci amministrare un comune con 250.ooo abitanti. Manche e cani signuri!

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  16. “……L’ingegnere Sergio De Cola è uno dei migliori professionisti di Messina……”. Io ci avrei messo un bel punto interrogativo. Forse (è d’obbligo) ha manifestato la sua bravura fuori da Messina (con il beneficio di inventario). Io non conosco il sig. De Cola, ma non ho visto nessun impegno di tipo professionale e nessun miglioramento a Messina, anzi il contrario. Il De Cola e tutta la “squadra” che attualmente amministra (?) Messina, sta dimostrando impreparazione e indaguatezza su tutti i fronti. Comunque li capisco e li compatisco, xxxxxxxxxxxxx, figuriamoci amministrare un comune con 250.ooo abitanti. Manche e cani signuri!

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