E' il giorno della perizia sul telefono del 26enne, investigatori cercano indizi sul rapporto tra madre e figlio e su quel giorno drammatico
Messina – Otto giorni dopo i funerali di Caterina Pappalardo, entrano nel vivo le indagini per chiarire tutti i dettagli del suo omicidio da parte del figlio Giosuè Fogliani. Oggi nel Gabinetto della Scientifica della Polizia di Stato i periti cominceranno ad estrarre i dati dagli apparecchi informatici sequestrati al ragazzo. Al vaglio le memorie del cellulare e del pc utilizzati dal ventiseienne. Tre giorni dopo comincerà la più delicata operazione di catalogazione di tutto il materiale estratto.


A chiedere la perizia, tecnicamente un “accertamento tecnico irripetibile”, è stato il sostituto procuratore Massimo Trifirò. Il magistrato titolare del caso vuole infatti analizzare le conversazioni tra madre e figlio di quel tragico giorno in particolare, per capire perché Caterina è andata a casa di Giosuè, quella mattina. Ma anche verificare altri possibili messaggi che possano offrire indicazioni sia sulla dinamica del matricidio, sui rapporti in famiglia, sulla vita di Giosuè.
Un compito non semplice, quello del magistrato: mettere “i puntini sulle I” su un dramma che ha dilaniato una famiglia, che lascia solo un ragazzo giovanissimo, una ragazza rimasta orfana poco prima del matrimonio la cui madre è stata martirizzata dal fratello.

Il ragazzo rimane in cella nel carcere di Gazzi. Nei giorni scorsi ha incontrato i suoi difensori, gli avvocati Oleg Traclò e Daniele Straface, a lavoro per comporre il dossier che li aiuti a chiedere ed ottenere una perizia psichiatrica per il ventiseienne. “Chiederemo che possa incontrare i nostri consulenti medici”, annunciano i legali, che parteciperanno alla perizia di oggi, a cui prenderà parte anche l’avvocata Caterina Peditto che assiste la sorella del ragazzo.
