Il ricordo nelle parole dei suoi cari di una persona benvoluta dalla comunità cestistica e religiosa della città e celebrata alla palestra di Ritiro a Giostra con una partitella
MESSINA – A poco più di due mesi dalla sua tragica scomparsa, Nina Currò è tornata in qualche modo a calcare il parquet, alla palestra di Ritiro a Giostra nella giornata di sabato 5 luglio infatti è stato organizzato un Memorial in suo onore. Una partita che ha coinvolto i ragazzi del Mini Basket, Under maschile, Under femminile e atleti del Baskin insieme alle vecchie glorie di Messina che hanno dato vita ad una bella festa.

Nina Currò era stata una cestista e poi ha intrapreso la carriera da professoressa diventando anche segretaria della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. Come ricorda il marito Nino Andriolo, presente a Ritiro insieme ai figli Davide ed Emanuela, Nina era sempre avanti e aveva il desiderio di donarsi per gli altri. Capì subito le potenzialità del baskin e infatti il Memorial è servito anche a raccogliere fondi per poter
Il ricordo del marito Nino Andriolo
Racconta così gli inizi il marito Nino Andriolo: “Mia moglie giocava a pallacanestro a buonissimi livelli e io l’ho conosciuta proprio sul parquet. Io giovanissimo, quasi ventenne a caccia di ragazze a quell’età, la indicai col dito dicendo mi piace quella ragazza, l’allenatore che era anche suo cugino mi disse di lasciarla stare. Iniziò così, dal 1973 in poi, la nostra avventura insieme tra fidanzamento e poi matrimonio”.
A ricordarla a ritiro tante gente: “Nina era benvoluta nel mondo del basket – prosegue il marito – e in maniera particolare era benvoluta anche perché molto accogliente. Tutti la ricordano per il sorriso che aveva, un sorriso definito insieme ai miei figli sulla lapide disarmato e disarmante, ma noi lo abbiamo scritto prima che il Papa lo dicesse per la pace. È vissuta per testimoniare Gesù, è stata catechista con noi nelle comunità a Giostra in particolare, e perché aveva il desiderio di tenere tutti uniti. Ed è anche questo pensiero che l’ha guidata da segretaria della consulta diocesane delle aggregazioni laicali”.
Infine l’amore per il Baskin: “Lei ha sempre avuto questo desiderio di donarsi agli altri lo ha fatto per tutta la sua vita. Aveva conosciuto il baskin e come amante della pallacanestro le piaceva tantissimo. Abbiamo sempre destinato fondi a questa disciplina bellissima, anche in occasione del funerale, in questa disciplina normodotati e persone con disabilità stanno insieme. Ed è quello che lei ha sempre voluto”.

Nostra sorella Nina non sarà più tra noi fisicamente ma è viva.
Nina è viva nel cuore di chi l’ha conosciuta e nella memoria dei fratelli che ha tanto amato.
È viva nel Vangelo che ha annunciato e testimoniato con incessante coerenza,
quell’annuncio di cui oggi il nostro mondo ha più che mai bisogno.
Come San Paolo può esclamare:
«Ho combattuto la bella battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.»
e affermare
«Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno»
La SS. Trinità, che ha già accolto la sua anima, annuncia:
«Vieni, entra nella gioia del tuo Signore.»