Messico: un Paese che uccide le donne?

Messico: un Paese che uccide le donne?

Redazione

Messico: un Paese che uccide le donne?

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venerdì 29 Ottobre 2021 - 06:58

Presentando il suo ultimo libro, il giornalista Rai Giuseppe Carrisi parlerà delle tante problematiche che affligono il Paese centroamericano

La Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, domenica 31 ottobre, alle ore 10, presenterà il romanzo storico del giornalista Rai Giuseppe Carrisi: “Il Paese che uccide le donne”, con prefazione di Riccardo Noury, portavoce di  Amnesty International Italy.

Il libro

Dalla caliginosa nebbia di Londra, metropoli dell’alta finanza e bella a tratti con i suoi mercatini variopinti del tempo di Natale, inizia il primo viaggio insieme della coppia protagonista del romanzo verso una meta da sogno: il Messico. Ma l’ambita vacanza diviene un’avventura colorata di thriller, già dalle prime pagine. Il Paese, ricco di storia e tradizioni millenarie, svelerà loro il “lato oscuro”, ove la magica mexicanidad, contraddittorio e surreale puzzle, è inquinata pesantemente dal narcotraffico e da ogni sorta di violenza, dal dramma dei desaparecidos, dei migranti e dalla corruzione.

Un Paese dove essere donna equivale ad una condanna a morte senza appello, e in cui i delitti e le torture nei confronti del femminile sono all’ordine del giorno.

Una scia di sangue, quest’ultima, che ha percorso le strade del passato e, purtroppo, serpeggia ancora inarrestabile tra quelle del mondo contemporaneo, e non certo solo messicano, pur se in quel Paese appare, più che in altri, endemicamente riconnesso ai sistemi di potere; in ogni caso i femminicidi colpiscono senza distinzione di classe e cultura e non costituiscono di certo esclusivo marchio di fabbrica infame di Territori in via di sviluppo, ma sono un’onta inferta anche a Nazioni culturalmente e economicamente avanzate, come quelle Europee.

Tema caro alla Biblioteca Regionale

La Biblioteca Regionale, da sempre particolarmente sensibile alla problematica, anche a mezzo di manifestazioni e giornate dedicate, volte a sensibilizzare gli utenti abituali e occasionali e a farli riflettere sul profondo significato dell’essere donna, aprirà ancora una volta le porte alla lettura, e al confronto che ne scaturirà, traendo spunto dal messaggio che Giuseppe Carrisi  lancia attraverso le pagine della Sua ultima fatica letteraria.

L’autore

Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore, regista e documentarista, ha realizzato numerosi reportages da zone di guerra, come Palestina, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Uganda, Burundi, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan.

Nel 2006 ha pubblicato il volume “Kalami va alla guerra” (Edizione Ancora), da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale “Cuore buio”.

Nel 2008 ha realizzato il documentario “Kidogò, un bambino soldato” (presentato a Giffoni Film Festival) ed ha pubblicato il saggio “Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato” (Newton Compton), vincitore del Premio Fregene per la saggistica.

Ha scritto e diretto la docufiction “Voci dal buio” (presentata al Giffoni Film Festival), che racconta storie parallele di una banda di giovani camorristi di Barra e di loro coetanei congolsei che vivono situazioni di violenza estrema, vincitore del Festival Internazionale del Cinema di Yerevan 2010 e finalista al Prix Italia.

Nel 2010 ha anche pubblicato “Gioventù camorrista” ed ha scritto e diretto la docufiction “Zarema e le altre” (presentato al Giffoni Film Festival), sul tema delle “vedove nere”, le ragazze cecene destinate a diventare bombe umane, nello scenario dell’annoso conflitto tra Russia e Cecenia (menzione special al Festival Internazionale del Cinema di Yerevan 2011). E’ stato coautore e interprete dello spettacolo teatrale “Abusi d’Africa”.

Nel 2011 ha pubblicato il saggio “La fabbrica delle prostitute – Dai villaggi della Nigeria ai marciapiedi italiani”, sul fenomeno della tratta delle ragazze nigeriane portate in Italia a scopo di sfruttamento sessuale. Sullo stesso argomento ha realizzato il documentario “Le figlie di Mami Wata”.

Nel 2017 ha pubblicato “Padre Mosé”, Giunti editore, dedicato ai migranti. Sullo stesso tema ha scritto, diretto e interpretato lo spettacolo “Senza terra”, portato in tournée in Italia. Nel 2018 ha scritto, diretto e interpretato “La mia pelle non invecchierà”, monologo sul tema dei ragazzi affiliati alla camorra. Del 2019 l’ultimo lavoro teatrale “Così va il mondo-Le verità nascoste che nessuno ti ha mai raccontato”.

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