Messina. Consiglio-sindaco, "frattura insanabile". In Aula verso un nuovo... deserto

Messina. Consiglio-sindaco, “frattura insanabile”. In Aula verso un nuovo… deserto

Carmelo Caspanello

Messina. Consiglio-sindaco, “frattura insanabile”. In Aula verso un nuovo… deserto

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giovedì 14 Ottobre 2021 - 11:38

Saltata ieri la seduta sulla relazione del primo cittadino. Oggi si profila il bis. J'accuse del sindaco. I consiglieri replicano: "Rinunceremo al gettone di presenza"

di Carmelo Caspanello

MESSINA – I rapporti tra il Consiglio comunale e il sindaco di Messina, Cateno De Luca, sembrano definitivamente compromessi. Ieri la maggioranza dei consiglieri ha fatto venire meno il numero legale a pochi minuti dall’apertura dei lavori. All’ordine del giorno c’era la relazione annuale del sindaco, tornato in aula dopo quasi nove mesi di “assenza”, iniziata dopo l’ultimo tormentone dimissioni sì-dimissioni no (finita con le dimissioni strappate in diretta facebook e l’appellativo di “asini volanti” ai consiglieri). Immediata, nella stessa serata di ieri, la replica del primo cittadino, lasciato da solo in aula con i suoi assessori ed alcuni consiglieri. De Luca ha attaccato nuovamente i consiglieri che hanno fatto venire meno il numero legale. Ed anche per il gettone di presenza che dovrebbero percepire per una seduta di pochi minuti. Infine ha annunciato un esposto alla Regione. I consiglieri, questa mattina, hanno fatto sapere, tutti (i fedelissimi della minoranza e quelli di maggioranza che hanno abbandonato l’aula) che a quel gettone rinunceranno.

PERGOLIZZI (GRUPPO MISTO): “VIOLATO IL REGOLAMENTO, NON ESCLUDO AZIONI A TUTELA DELL’ ISTITUZIONE”

Il capogruppo del “Misto”, Nello Pergolizzi, ha spiegato che lui “e i consiglieri Serena Giannetto, Alessandro De Leo e Francesco Cipolla, provvederanno a presentare formale rinuncia al gettone di presenza, pur non avendo abbandonato l’aula. Non posso che condividere tale scelta e, allo stesso tempo, non pensare che gli altri consiglieri presenti facciano lo stesso”. Pergolizzi ha aggiunto che a suo “personale parere il presidente del Consiglio avrebbe palesemente violato il regolamento del civico consesso e quanto previsto dal Tuel (il testo unico sugli enti locali, ndr)”. La sua motivazione è articolata in quattro punti a partire “dal ruolo de presidente dell’Assemblea che sarebbe stato utilizzato per assumere una posizione politica”. Pergolizzi non esclude “eventuali azioni a tutela dell’Istituzione Comune e di tutti coloro che non condividono la modalità di conduzione dei lavori d’aula”.

RUSSO (PD): “CORRETTO L’OPERATO DI CARDILE. BASTA INSULTI. IL SINDACO SI INTERROGHI SUL PERCHE’ CIO’ E’ ACCADUTO”

Decisamente di altro tenore le dichiarazioni del consigliere del Pd Alessandro Russo, che difende “l’operato del presidente Claudio Cardile” ed annuncia che “i consiglieri democratici hanno già deciso di rinunciare al gettone di presenza quando ci sarà destinato. La seduta – aggiunge – è stata convocata regolarmente come prevede la legge. Ma nessuno dei consiglieri – chiosa – è obbligato ad ascoltare la relazione del sindaco. E’ un problema politico molto serio. Il sindaco dovrebbe interrogarsi sul perché è accaduto ciò anziché soffermarsi in diretta sul gettone di presenza, che non verrà percepito. Le istituzioni – sostiene Russo – vanno difese, anche con gesti di rottura eclatanti. Diciamo basta ai continui insulti. E’ tempo che De Luca si dimetta”.

Oggi alle 17 il Consiglio tornerà a riunirsi in prosecuzione. Il sindaco ha annunciato che ci sarà. Ma la maggioranza dei consiglieri, a quanto pare, no.

CONSIGLIERI COMUNALI FI: STOP RIPICCHE, VENGA GARANTITO NORMALE LAVORO CONSIGLIO

I consiglieri comunali di di Forza Italia, Nicoletta D’Angelo, Rita La Paglia, Pierluigi Parisi, Sebastiano Tamà e Dario Zante chiedono che sia “garantito il normale lavoro del Consiglio”. Ed aggiungono: “Il presidente del Consiglio comunale e i gruppi politici che ne fanno parte non possono prendere a pretesto le comunque censurabili affermazioni del sindaco De Luca contro i consiglieri per imbavagliare il primo cittadino, impedendogli di esporre in Aula la relazione sui primi tre anni del suo mandato. Il presidente e i gruppi si sono espressi in tal senso senza confrontarsi con Forza Italia: un atteggiamento che non accettiamo e che rischia di eludere la dialettica che dovrebbe invece essere sempre garantita, anche con chi ha visioni e comportamenti lontani dai nostri valori”. I consiglieri azzurri aggiungono che “Il Consiglio comunale critica il sindaco De Luca sul metodo e poi cade nello spesso imperdonabile errore. L’Aula dovrebbe, invece, essere il luogo preposto nel quale discutere dei temi chiave per la nostra città. Le ripicche personali e i risentimenti vanno messi da parte, a tutela degli interessi di Messina. Il nostro gruppo di dissocia, dunque, dal comportamento del presidente del Consiglio e chiede che venga garantito il normale lavoro dell’Assemblea cittadina”.

6 commenti

  1. Per tutti i consiglieri comunali: Ma se il Sindaco si presenta in aula giornalmente voi che fate andate via sempre?
    Invece di paralizzare l’attivita’ amministrativa perche’ non vi dimettete tutti e si rivota un nuovo consiglio comunale ?
    Con la speranza che i nuovi eletti abbiano la voglia di amministrare pensando al cittadino e non agli interessi d’orgoglio personali.

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    1. Sig lentopensiero mi sembra che i consiglieri si siano espressi , pensa che il duce possa fare cosa vuole si candidi lei così voterà senza poter svolgere il loro unico compito ( interrogazione ed altro ) non per alzata di mano , poveri compiacenti complimenti….

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  2. Se fossi stato ancora Consigliere Comunale avrei fatto iniziare l’intervento del Sindaco e sarei uscito per ascoltarlo nella stanza assegnata al mio gruppo consiliare

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  3. ..ahhh..ridicoli, ..non avete mai fatto nulla per Messina, avete trovato chi vi bastona…e chi vuol farvi davvero lavorare….siete penosi.
    Il gettone di presenza?…..sono almeno 10 anni che dovreste rinunciare a percepirlo..che diritto avete?..non avete costruito nulla ma soltanto clientelismo e tornaconto personale…vergognatevi

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  4. Cosa aspettate per sfiduciarlo

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    1. Se lo sfiduciano significa perdere ogni benefit e vantaggio a iniziare dal gettone di presenza. Per molti, se non per tutti, l’attività politica equivale al lavoro. E dato che non è detto che si venga rieletti per molti poi significherebbe cercare un lavoro vero per tirare a campare. Quindi chi glielo fa fare a sfiduciare il Sindaco e tornare alle elezioni?

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