Messina: dal 20 febbraio chiusi 5 uffici Postali. Scontro De Domenico-De Luca

Messina: dal 20 febbraio chiusi 5 uffici Postali. Scontro De Domenico-De Luca

Rosaria Brancato

Messina: dal 20 febbraio chiusi 5 uffici Postali. Scontro De Domenico-De Luca

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mercoledì 15 Gennaio 2020 - 07:15

Dei 30 uffici postali che chiuderanno in Italia la metà sono in Sicilia e ben 5 a Messina. Botta e risposta tra il deputato regionale e il sindaco

Cronaca di una chiusura annunciata. Nonostante gli allarmi e le segnalazioni dal 20 febbraio chiuderanno 5 uffici postali a Messina. E’ quanto spiega in una nota il deputato regionale Franco De Domenico che della vicenda si è più volte occupato nelle scorse settimane. Il Piano di razionalizzazione di Poste Italiane prevede la chiusura di una trentina di uffici in tutto il Paese ma la metà dei quali sono in Sicilia (e ben 5 a Messina).

Ecco quali uffici chiuderanno

I timori che avevo espresso nelle interpellanze alle quali Poste Italiane avevano risposto in modo piccato si sono trasformati in realtà- spiega De Domenico– Lo scorso 13 dicembre infatti Poste Italiane ha comunicato al sindaco De Luca la chiusura, dal 20 febbraio prossimo, di cinque uffici postali a Messina”. Chiuderanno battenti l’ ufficio Messina 1 di via Nicola Fabrizi 3; l’Ufficio di Pace, l’ufficio Messina 16 di via Pietro Castelli 60; l’ufficio di Santo Stefano di Briga e quello di Mili San Marco.

De Domenico: sindaco distratto

De Domenico stigmatizza l’immobilismo del sindaco di fronte a questa notizia dal momento che non sembra aver preso iniziative né aver informato il consiglio comunale. “De Luca – scrive De Domenico–  forse è troppo distratto dal “cambio di passo”, ma non sembra abbia preso alcuna iniziativa per scongiurare la chiusura, eppure il contenuto della raccomandata avrebbe dovuto farlo sobbalzare dalla sedia”.

Poste Italiane penalizza Messina

Il comportamento di Poste Italiane è inoltre quanto meno offensivo nei confronti della città. Con una Pec del 23 novembre inoltrata al Comune di Messina sarebbero state illustrate “le importanti iniziative intraprese dall’Azienda in termini di implementazione di nuove modalità di offerta dei servizi, compresi quelli tradizionali, in favore della clientela … ” salvo poi tramutarsi in un piano di razionalizzazione che ha portato alle 5 chiusure eseguite “anche tenuto conto della prossimità di altro Ufficio Postale /i a quello interessato al provvedimento di chiusura”.

Il danno e la beffa

De Domenico resta sconcertato anche dalla frase conclusiva di Poste Italiane nella raccomandata al sindaco del 13 dicembre: “Nel confermare l’impegno della Società (!!!!) ad una fattiva e proficua interlocuzione con il comune da lei amministrato, Le comunichiamo che la presente si intende formulata ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della Delibera 342/14/CONS”, delibera che, paradossalmente, avrebbe dovuto garantire un livello di servizio adeguato alle aree svantaggiate, introducendo specifici divieti di chiusura di uffici postali. Insomma, il danno e la beffa.

Il disimpegno di Poste Italiane a Messina per la verità va in coppia con ultimi anni caratterizzati da continui disagi e disservizi, intere zone scoperte, utenti esasperati ed inchieste.

Sud ultima ruota del carro

“Non si può tollerare ancora chi vede il Sud come l’ultima ruota del carro- prosegue De Domenico– Chi utilizza fondi pubblici non può proporre indiscriminate razionalizzazioni, causando la perdita di occasioni occupazionali, non può ignorare che queste infrastrutture costituiscono un avamposto sociale in un territorio, specie quello periferico della Città dove la popolazione è costituita soprattutto da anziani, che costituiscono l’ossatura principale dei fruitori dei servizi postali. Il servizio postale universale è un servizio sociale ben pagato dallo Stato, a fronte del quale le Poste devono garantire l’erogazione della prestazione “su tutto il territorio nazionale” per assicurare, “senza alcuna discriminazione”, la “coesione sociale”.

De Domenico ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Politiche sociali e del Lavoro Antonio Scavone, affinché, nell’ inerzia del Sindaco De Luca, si attivi per evitare l’ennesimo ridimensionamento infrastrutturale in un contesto territoriale già caratterizzato da un elevato livello di disoccupazione.

Replica la giunta De Luca

Alle frecciate del deputato regionale Pd replica l’amministrazione comunale ricordando come nei mesi scorsi il Consigliere comunale PD Felice Calabrò avesse presentato un’interpellanza sulla ventilata chiusura degli Uffici Postali. Già in quella occasione l’Assessore Musolino, presente in Aula ha manifestato piena disponibilità precisando che la tutela occupazionale prescinde dall’ appartenenza politica e costituisce un obiettivo che ogni Amministratore ha il dovere di tutelare.

“De Domenico attivi i ministri pd”

Con riferimento alla nota di Poste Italiane- si legge nella replica– è stato già programmato un incontro con i vertici di Poste Italiane SpA, volto all’esame delle valutazioni assunte dalla Società con lo scopo di tutelare i posti di lavoro e di contenere il disagio dell’utenza, soprattutto per gli uffici postali siti nei villaggi di Santo Stefano Briga e di Mili San Marco. La tutela occupazionale non può costituire appannaggio di uno schieramento politico o, peggio, come forma di rivalità tra gli schieramenti politici. Cogliamo quindi l’occasione per invitare l’onorevole De Domenico ad abbandonare la polemica ed a farsi portavoce, presso la deputazione regionale e nazionale del PD, delle istanze del territorio schierandosi a sostegno anche della politica locale per dare il giusto peso alle legittime istanze dei messinesi”.

La giunta De Luca sottolinea infatti che il Pd è al governo nazionale, sede opportuna per presentare le legittime istanze del territorio messinese. Il sindaco e gli assessori quindi invitano il deputato regionale Pd De Domenico ad attivarsi presso i ministri del Pd visto che è in gioco la tutela occupazionale di tutti i messinesi.

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Un commento

  1. Forza De Domenico…facci vedere chi sei!!!

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