Messina, il commercio torna in aula: "La situazione economica? Drammatica"

Messina, il commercio torna in aula: “La situazione economica? Drammatica”

Giuseppe Fontana

Messina, il commercio torna in aula: “La situazione economica? Drammatica”

mercoledì 18 Giugno 2025 - 08:00

La terza commissione ha ospitato le associazioni, che chiedono un confronto continuo

MESSINA – La situazione socio-economica di Messina? “Drammatica”. Lo hanno affermato ancora una volta i rappresentanti delle associazioni di esercenti durante i lavori della terza commissione consiliare, presieduta da Emilia Rotondo. A partecipare sono stati Allegra per Confimprenditori, Palella per Confesercenti, Crimi per Confcommercio. Presente per l’amministrazione l’assessore Massimo Finocchiaro.

Allegra: “Qual è il piano?”

Allegra è stato il primo a parlare: “Nei vari incontri che ci sono stati mi sono sempre posto il problema di capire quali siano e se ci siano strategie da parte del Comune per far fronte alle problematiche legate ai lavori sul viale San Martino e in tutta la parte centrale della città. Noi vogliamo capire se ci sia la possibilità di un tavolo tecnico permanente con i commercianti per risolvere queste criticità. Tutti ci chiedono la stessa cosa: visto che quando si iniziano i lavori non si sa quando finiscono, qual è il piano? E qual è il piano della mobilità dopo?”.

Palella: “Situazione delicata e drammatica”

Palella ha aggiunto: “Purtroppo la situazione continua a essere molto delicata, drammatica direi. Il trend negativo continua, i commercianti non riescono a pagare l’Inps. Parliamo di una percentuale tra il 40 e il 47%, è molto alta. È allarmante. Ringrazio l’amministrazione per le cose che ha già messo in campo e metterà ancora in vari step. Come ho avuto modo di dire dal primo momento però non è una panacea. I problemi continuano e si dovrebbe capire come fare rete, perché quel famoso tavolo chiesto dal dottor Allegra l’abbiamo già chiesto e serve farlo ogni mese. Continuo a essere molto perplesso sugli aspetti viari, soprattutto sulla ztl. Ho seri dubbi e non vorrei che questa operazione metta la pietra tombale sul quadrilatero del commercio. Cosa possiamo fare? Dobbiamo capirlo. Francamente penso che sull’immediato non vedo ciò che si possa fare. Non si può defibrillare il commercio, è un problema nazionale. La desertificazione è evidente. Possiamo solo fare leva sulla depurazione regionale e nazionale per mettere in campo risorse, facendo rinascere i negozi di vicinato e i centri commerciali. Ma deve essere trasversale, da parte di tutti i gruppi politici. Da qui a fine anno rischiamo ulteriori batoste e chiusure: bisogna fare tutto il possibile”.

Crimi: “Serve confronto con i problemi della gente”

Poi Crimi: “All’assessore dico che si dovrebbe fare portavoce con i suoi colleghi per essere più aperti al dialogo con le associazioni senza trincerarsi dietro le proprio idee. Le piste ciclabili? Si potevano fare diversamente. Altre attività sul territorio pure. A pagare sono stati i cittadini e ancora di più i commercianti. Messina viva di commercio, le persone o lavorano al policlinico, all’università, al comune o fanno i commercianti, che sono la parte maggiore. Le industrie sono ben poche e quindi bisogna dare un occhio importante a quello che il commercio dà alla città. Un tavolo tecnico permanente è necessario, è un confronto con i problemi della gente”. Poi un lungo dibattito a cui hanno partecipato quasi tutte le compagini, tra botta e risposta e richieste di interventi.

Finocchiaro: “Città cannibalizzata per decenni”

Alla fine è stato Finocchiaro a rispondere: “Oggi si è manifestato un paradosso. Quando c’è crisi c’è sempre allarme e ognuno propone. Tutti voi cercate investimenti, nuovi lavori, opportunità. Pensiamo al ponte. La città è riuscita a diventare interlocutore diretto e siamo riusciti ad avere 400 milioni di euro per opere che indipendentemente dal fine lavori del ponte si faranno. Ma immaginate i disagi che ci saranno? Oggi stiamo parlando dei ritardi dei cantieri. Ma per decenni precedenti la città è stata cannibalizzata e per questo ogni volta che si scava si trovano sottoservizi di cui nessuno sapeva niente”. E ancora: “Per quanto riguarda il tavolo tecnico. La crisi è conclamata da tempo e oggi emergono queste maggiori criticità perché i nodi vengono al pettine. Il piano per le imprese che abbiamo preparato per il quadriennio 2025-2028 prevede ristori spalmati a tutto il sistema. Non si può avvantaggiare uno e non un altro. Ricordo che si è parlato del 15% della Tari in meno, della gratuità per l’acqua e dei parcheggi di interscambio fino al 2028, dello step relativo ai 50mila euro per le imprese a fondo perduto. Sono 25 milioni complessivi tra risorse e sgravi. L’amministrazione che fino a qualche anno fa doveva chiedere aiuto perché era in un mare di guai, oggi grazie al virtuosismo realizzato è nelle condizioni di aiutare. Eravamo combinato peggio dei commercianti e la città era un terremoto, distrutta anche senza cantieri. C’è stato un grande lavoro, c’è stata una grande programmazione, perché se si parla di investimenti per diventare attrattivi è ovvio che si parla di cantieri. Non si possono fare le cose senza”.

Rotondo: “Continueremo a lavorare con le associazioni”

Dopo la seduta, la presidente Rotondo ha affermato: “Oggi si è discusso della situazione socioeconomica dell’imprenditoria messinese, pilastro fondamentale per lo sviluppo della nostra città. Gli ospiti presenti erano, oltre all’amministrazione rappresentata dall’Assessore Finocchiaro ,il dott. Allegra di Confimprenditori, il Presidente Palella di Confesercenti ed Il Dott. Crimi in rappresenta di Confcommercio. L’obiettivo principale di questa seduta è stato quello di individuare strategie condivise per sostenere la crescita e lo sviluppo delle imprese locali ed è stato assunto l’impegno di istituire un tavolo tecnico permanente per monitorare la situazione. La III Commissione, continuerà a lavorare per trovare soluzioni efficaci e saranno mantenuti stretti contatti con le Associazioni di categoria e gli imprenditori locali per garantire che le decisioni prese siano realmente rappresentative delle esigenze della comunità”.

Messina Investe: i 50mila euro a fondo perduto

Il riferimento di Finocchiaro, invece, è al programma “Messina investe“, con 50mila euro a fondo perduto per le aziende. finalizzati a sostenere la nascita e il rafforzamento di attività economiche, già esistenti o di nuova costituzione, operanti in ambiti strategici per lo sviluppo del territorio. Le domande potranno essere presentate esclusivamente online, a partire dalle ore 9 del 31° giorno successivo alla pubblicazione dell’Avviso, in Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e fino ad esaurimento dei fondi.

Le risorse sono così ripartite: il 70 per cento è destinato al sostegno delle attività economiche già esistenti, mentre il restante 30 per cento è riservato alla creazione di nuove imprese e iniziative di autoimpiego, con particolare attenzione ai settori dell’artigianato, dell’agroalimentare, dell’innovazione e dell’economia verde.

Il contributo comunale copre fino all’80 per cento dell’investimento complessivo. Ciò significa che, a fronte di un progetto del valore complessivo di 50mila euro, il Comune erogherà un contributo massimo di 40mila euro, mentre l’operatore economico beneficiario dovrà garantire un cofinanziamento obbligatorio pari al 20 per cento, ovvero 10mila euro.

Tutti i dettagli, i requisiti e la modulistica sono disponibili qui.

Per informazioni è possibile scrivere a info@scelgomessina.it

3 commenti

  1. Ma di cosa parlano? Intanto per commercio e la sua crisi rivolgono attenzione per quello che si svolge in un quadrilatero centrale, tralasciando quello che si svolge nelle aree rionali. Come se lo sviluppo del settore viva dei proventi che si sviluppano intorno ad un’area e non alle aree limitrofe. Che sviluppo si vuole senza una visione d’insieme? Le associazioni hanno rubricato il commercio alle periferie assegnandolo a centri commerciali che offrono servizi e merci.Hanno permesso che si distruggesse il centro città con il transito del tram, bloccando vie d’accesso, istituendo ovunque parcheggi a pagamento, restringendo i transiti; non hanno mai attirato investitori proponendo misure di alleggerimento dei costi municipali(insegne,tende,tari,ecc).Ora pagano lo scotto di non avere disegnato uno sviluppo globale del commercio cittadino e si siedono al tavolo con le solite sigle che rappresentano il nulla. Quelle sigle avrebbero dovuto pretendere a costo di serrate di confrontarsi con un piano di sviluppo.Cosa da sempre trascurata.

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  2. Questa Amministrazione ha distrutto la città! Si fa di tutto per scoraggiare di andare al centro! Km di piste ciclabili…..ma senza biciclette! Divieti di sosta ovunque anche senza lavori, parcheggi di interscambio vuoti e in zone dove non interessa a nessuno, vedi S. Licandro. Potremmo scrivere volumi sugli sprechi!!!

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  3. Finiamola di indicare quali colpe della crisi del commercio, che a Messina non è mai esistito, a piste ciclabili, tram e divieti vari. Quanti di questi che si lamentano dei parcheggi a pagamento vanno poi a Milazzo per gli acquisti e pagano la sosta senza fiatare? Oppure nei centri commerciali del Catanese con la scusa che i prezzi sono più bassi e che si trovano articoli che invece non ci sono a Messina? Quanti acquistano da Amazon o da tante altre piattaforme on line in cui l’articolo costa di meno rispetto che al negozio?

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