Messina in crisi: se non si affronta il disagio sociale si affonda

Messina in crisi: se non si affronta il disagio sociale si affonda

Marco Olivieri

Messina in crisi: se non si affronta il disagio sociale si affonda

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lunedì 18 Dicembre 2023 - 08:21

Occorre un piano strategico che tenga insieme tutto: dalla disoccupazione al problema casa. Serve una visione politica a tutti i livelli

MESSINA – Immaginate una città dove ogni anno duemila persone vanno via alla ricerca di un lavoro o di un altro luogo dove studiare. Ma sono di più a scappare perché molti, pur emigrando, mantengono la residenza d’origine in una fase iniziale. Nell’ultimo decennio, la fuga ha riguardato circa 35mila persone, nella fascia d’età 18-39 anni. Immaginate un tasso di denatalità notevole e un aumento costante dell’invecchiamento della popolazione.

Immaginate una realtà in cui, compreso il territorio della Città metropolitana, da aprile a giugno hanno chiuso 1768 imprese. E non basta: circa tremila famiglie senza più reddito di cittadinanza, in un contesto nel quale latita l’alternativa in termini d’occupazione. E, dove ci sono, come ricorda il Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari, “ventimila case vuote in città, mentre migliaia di famiglie, almeno tremila, sono in cerca di abitazione”.

Non c’è molto da immaginare perché questa città, e questo territorio metropolitano, è Messina. Come ricorda la Cgil, il tasso di occupazione femminile è del 24,2% contro la media nazionale del 37,7%. Il tasso di disoccupazione complessivo è del 21,5% rispetto a una media nazionale dell’8,2%. Il tasso di disoccupazione giovanile, nella fascia 15-34, del 32%. Senza dimenticare i giovani che non lavorano, non studiano, non sono in fomazione e non cercano occupazione: i cosiddetti “Neet”. In Sicilia addirittura il 40 per cento.

Lo ricordava pochi giorni fa Antonio Currò, segretario dell’Unione inquilini, commentando l’ennesimo rinvio di uno sfratto: “Il Comune manca di una strategia nell’affrontare lo tsunami sociale degli sfratti e degli sgomberi, che aumentano in un terreno nel quale si è carenti di politiche abitative. Tutto ciò va invece trattato alla stregua degli altri servizi per i cittadini, come elemento essenziale. Da tempo il sindaco ci deve dare risposte sugli abitanti di via Padova e su quelli delle cosiddette case fantasma a Zafferia. Non bastano gli interventi che ha fatto in alcuni casi. Servono un’azione costante e un progetto”.

Dall’occupazione che non c’è al degrado del territorio e al dramma di chi si trova adesso senza reddito di cittadinanza, e senza vie d’uscita lavorative, l’amministrazione comunale deve avviare un tavolo permanente. Un tavolo, ma di quelli operativi, con governi e parlamentari nazionali e regionali. Serve un piano strategico che tenga insieme tutto: dalla disoccupazione agli incentivi alle imprese; dal problema casa all’emarginazione sociale di quote crescenti di persone.

Non sono emergenze. Sono elementi strutturali di una società che non funziona. A che cosa serve la politica se non a cambiare le cose? E occorre, a tutti i livelli, una visione. Una visione politica, che non si compra al calciomercato. Il tempo passa e la crisi è profondissima.

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12 commenti

  1. La città con tutti i suoi progetti fuori da ogni logica di buon senso sarà destinata a morire. Questa Amministrazione non fa altro che accelerare il declino e lo spopolamento della città.

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  2. La città è in declino da almeno 40 anni, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e i problemi non si risolvono dall’oggi al domani, le vecchie amministrazioni hanno fatto tutto il danno che potevano fare. Il giudizio va dato alle prossime elezioni, nel frattempo lamentarsi è deleterio, i primi a muoversi devono essere i cittadini, la manna non scende dal cielo gratis, bisogna darsi una mossa tutti altrimenti le eventuali iniziative dell’amministrazione (che ci sta provando quantomeno) si arenano già in partenza. I messinesi sono padroni del loro destino non la politica.

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  3. Anche l’amministratore sta dando una mano a fare crollare economia, commercio, viabilità, e sicurezza.
    Grazie di cuore

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  4. Pasqualino De Lorenzo 18 Dicembre 2023 09:44

    ad emigrare sono sempre i poveri e gli emarginati, il fenomeno esiste da sempre. Mio nonno nel 1900 emigrò in America, ma poi è tornato più forte di prima.
    Il fenomeno si ripete ancora oggi. Non disperate.

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  5. I soliti luoghi comuni caro Alberto …
    Perché anziché fare questo non si pensa a quello , che va a braccetto con il tanti decantato, prima di fare quello bisogna fare questo.
    Ma sa , un progetto non dovrebbe precluderne un altro, i fondi stanziati per raggiungere un determinato obiettivo non posso essere utilizzati per qualcosa che con quello specifico obiettivo non ha nulla a che vedere.
    Ci si sa solo lamentare in questa città…

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  6. Meno luci di Natale e più aiuti ai bisognosi.
    Come ho scritto già, questo governo sta contribuendo all’aumento della povertà.
    Purtroppo il Sindaco non ha detto nulla a difesa dei poveri,inutile andare alle processioni e non applicare il Vangelo ?

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  7. Meschina città di ciclisti e lacchè a libro paga

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  8. Alla crassa borghesia messinese, prima in Sicilia per reddito, non interessa di investire un euro, preferisce tenere chiuse centinaia di botteghe, e aborrisce qualsiasi cambiamento. Luigi raffaele

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  9. il disagio locale in cui stiamo vivendo non è assolutamente imputabile ad una amministrazione recente , bensi a trascorsi decennali, in cui purtroppo si è “seminato ” male negli decenni passati, riducendo la nostra città ai minimi termini. ahimè un po’ tutta l’italia sta passando un momento disagiato, e per riprenderci da questo momento di recessione dovrà passare del tempo.
    Andare via dalla propria citta che ti limita ad un terziario o alla libera professione, ti dà la possibilita di conoscere realta diverse, di spaziare e aprire la mente verso nuove idee. à normale andare via , spostarsi, ma succede ovunque non solo a Messina.
    Corsi e ricorsi storici che si ripetono.

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  10. .mMessina non cambierà mai primo perché i politici messinesi non hanno a cuore messina ma solo lo stipendio,e poi perché amministrare vuol dire avere carta bianca e sperperare soldi pubblici,mettendo oggi i cordoli che poi qualcuno per spendere soldi li farà togliere e così via.Ma poi sti politici di alto livello a,messina,dove sono?

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  11. francesca Valbruzzi 18 Dicembre 2023 18:20

    Di fronte a questa apocalisse sociale nella nostra città e in tutta la Sicilia il governo nazionale che fa? Utilizza i miliardi europei destinati alle popolazioni siciliane in difficoltà per la costruzione di un’opera per cui non esiste neanche un progetto definitivo solo per regalare i soldi alle imprese del Nord.. quale sia questa opera fantasma potete immaginarlo tutti!

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  12. Messina non è proprio nulla ! Né città turistica, né industriale, né commerciale: non produce niente di niente oggi più di prima….. , una sottospecie di città dormitorio destinata a spopolarsi velocemente senza alternative concrete, morta e sepolta.

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