Messina. Indagati e retroscena del blitz sulle scommesse on line. Sequestrati gioielli e agenzie

Messina. Indagati e retroscena del blitz sulle scommesse on line. Sequestrati gioielli e agenzie

Alessandra Serio

Messina. Indagati e retroscena del blitz sulle scommesse on line. Sequestrati gioielli e agenzie

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mercoledì 09 Aprile 2025 - 07:00

Sotto chiave società, brillanti, preziosi tennis, due note agenzie di centro città e le quote di una società che gestisce locali notturni

Messina – Sono ventisei in tutto le persone coinvolte nell’indagine della Guardia di Finanza di Messina su un giro di scommesse on line illegali. Oltre alle 22 persone arrestate, gli accertamenti passeranno ora al vaglio anche l’effettivo coinvolgimento nelle vicende sotto la lente della Procura di altre quattro persone. Con il blitz di ieri sono inoltre scattate le perquisizioni a tappeto nelle sedi delle società messe sotto sequestro. Il materiale acquisito dalle Fiamme gialle sarà ora attentamente analizzato per approfondire tutti i fatti.

Tutti i nomi

In carcere sono andati: Letterio “Lino” Arcolaci, Salvatore Barretta, Nicola Caniero (di Udine), Antonino Messina, Emanuele Milia, Francesco Orlando, Angelo Repoli (di Sant’Agata Militello), Carmelo Salvo e Ignazio Vadalà.

Il Giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino ha invece concesso i domiciliari a: Gaetano Arcolaci, Giuseppe Costa, Giuseppe De Salvo, Danilo Ferrantelli, Riccardo Lopes, Francesco Ricciari (nato ad Augusta), Domenico Zannino (di Soriano Calabro), Domenico Arena, Francesco Aversa, Antonio Basile, Carmelo Calabrò, Antonella Chiera (di Soriano Calabro), Giuseppe Lo Medico. Saranno interrogati nei prossimi giorni, assistiti tra gli altri dagli avvocati Salvatore Silvestro e Daniela Agnello.

Vanno avanti gli approfondimenti, invece, per gli indagati a piede libero Antonio Caliò, Giuseppe Cambria, Salvatore Cipriano (di Brolo). Anche se non ci sono esigenze che giustificano provvedimenti cautelari, spiega il GIP Fiorentino, sono tutti indiziati di aver agito illegalmente con gli arrestati. Per un ultimo indagato invece, scrive il giudice, non ci sarebbero neppure indizi sufficienti per ipotizzare il suo coinvolgimento nei reati.

Sotto chiave gioielli, terreni e società

Il Giudice, su richiesta delle PM della Dda Rosa Raffa, Liliana Todaro e Antonella Frada, ha poi autorizzato il sequestro delle società Euromatic srl, Lele&Andrybet srl, la società Internet point, un terreno del valore stimato in 85 mila euro, tre bracciali “tennis” e un anello di brillanti del valore di 22 mila euro, una moto Honda Africa Twin, le agenzie a insegna Stanleybet di viale San Martino a piazza Dante e quote fino a 43 mila euro della società M’Ama srl.

L’indagine Totem e i protagonisti della rete di società sospette

L’inchiesta riguarda fatti che vanno dal 2018 ad oggi e prende spunto dal processo Totem che ha riguardato i nuovi equilibri del clan di Giostra, coinvolto anche nel business delle scommesse illegali on line. L’indagine ruota intorno a Carmelo Salvo, che secondo gli investigatori ha gestito l’attività prima in mano a persone coinvolte nel processo Totem appunto, e Lillo Arcolaci, consigliere del III quartiere eletto con la lista a sostegno del candidato a i sindaco Maurizio Croce e gestore dell’agenzia di scommesse sequestrate a Villa Dante. E’ lui ad investire come socio occulto nella società che gestiva il noto locale M’Ama, in una sala scommesse di via Marco Polo, ed a lui sono attribuiti anche gli acquisti di gioielli che sono stati sequestrati.

Arcolaci e Salvo sono, secondo gli inquirenti, sodali nel gestire una rete di agenzie che poco a poco si è espanso, soprattutto tra il 2023 e il 2024, anche in altri comuni della provincia, da Milazzo ai Nebrodi, e altre aree siciliane e che era in trattative per coinvolgere un investitore trentino.

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