Messina / La storia. Dai barconi ai cantieri edili, il riscatto e la speranza di 94 migranti

Messina / La storia. Dai barconi ai cantieri edili, il riscatto e la speranza di 94 migranti

Carmelo Caspanello

Messina / La storia. Dai barconi ai cantieri edili, il riscatto e la speranza di 94 migranti

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giovedì 07 Marzo 2024 - 13:55

Tra i richiedenti asilo che hanno trovato l’opportunità di costruire un futuro migliore

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di Carmelo Caspanello

MESSINA – Un viaggio pieno di speranza e incertezza: scappati da guerre, persecuzioni e povertà, questi uomini e queste donne hanno attraversato il mare su barconi fragili, rischiando la vita per raggiungere l’Europa. Arrivati in Sicilia, si sono trovati ad affrontare una nuova sfida: l’inserimento in un paese straniero, con una lingua e una cultura diverse.

Il 4 marzo hanno avuto inizio i tirocini per i migranti richiedenti asilo che attualmente si trovano nei Centri Sai della fascia tirrenica messinese. Le procedure di inserimento si erano concretizzate lo scorso gennaio con un protocollo d’intesa tra la Prefettura di Messina, i sindacati degli edili, l’Ance e l’Opt Scuola edile Cpt ha dato vita ad un percorso di formazione per migranti come “operaio polivalente”. Il protocollo prevede una formazione specifica per dare loro l’opportunità di lavorare nei cantieri della nostra provincia. Il protocollo con la Prefettura segue quello sottoscritto, a livello nazionale, con il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e il Formedil, che raggruppa tutte le scuole edili italiane. In questo contesto viene considerata la forte domanda di manodopera qualificata per portare avanti i cantieri edili aperti nella nostra provincia.

Dalla formazione all’inserimento lavorativo

Al progetto hanno aderito 94 persone, con entusiasmo, partecipando a corsi di lingua italiana e acquisendo competenze specifiche per il settore edile. Il loro impegno e la loro dedizione sono stati premiati: molti di loro hanno già trovato un’occupazione stabile in diversi cantieri della provincia, con il riconoscimento dei diritti contrattuali. Tutti gli altri, di età compresa fra i 18 ed i 25 anni, non appena concluderanno il tirocinio formativo, che si svolgerà nei cantieri delle ditte locali e che hanno dato l’adesione al progetto, quasi certamente troveranno una occupazione.

Un’occasione di riscatto e di speranza

Per questi migranti, il lavoro rappresenta non solo un mezzo di sostentamento, ma anche un’occasione di riscatto sociale e di integrazione nella comunità. Imparando un mestiere e contribuendo alla crescita del territorio, possono finalmente sentirsi parte di una società che li accoglie e li valorizza. L’iniziativa di Messina rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, enti e parti sociali per l’inserimento lavorativo dei migranti. Un modello che, auspicabilmente, possa essere replicato in altre realtà del paese, per dare a tutti gli “invisibili” del Mediterraneo la possibilità di costruire un futuro migliore.

Oltre l’inserimento lavorativo

Il progetto non si limita alla formazione professionale. L’Opt Scuola edile Cpt ha organizzato una campagna di orientamento nelle scuole tecniche della provincia per sensibilizzare i giovani sulle opportunità offerte dal settore edile e per colmare il divario di manodopera qualificata. I migranti richiedenti asilo, inizialmente un po’ scettici, principalmente per la non conoscenza della lingua italiana, con la collaborazione dei mediatori culturali dei centri di accoglienza, si sono gradualmente convinti che la strada per trovare il modo di sbarcare il lunario passava principalmente dalla loro formazione e dalla loro qualificazione. La storia di questi 94 migranti rappresenta un messaggio di speranza e di fiducia.

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