Messina, lascia figlio in auto

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Alessandra Serio

Messina, lascia figlio in auto

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venerdì 03 Febbraio 2023 - 19:45

La segnalazione dei passanti alla polizia municipale intervenuta per assicurarsi della sorte del piccolo. La donna era rimasta bloccata con l'altro figlio piccolo, ci ha fatto sapere ("Nessun abbandono")

MESSINA – E’ successo nella tarda serata di oggi, in pieno centro cittadino, a uno dei principali incroci dello shopping del viale San Martino. Una donna ha parcheggiato in zona vietata, lasciando il figlio piccolo chiuso dentro l’auto e allontanandosi. Qualcuno ha notato il piccolo lamentarsi e, sembrando loro che fosse trascorso molto tempo, hanno avvisato la polizia municipale. Gli agenti, coordinati dal comandante Stefano Blasco, sono intervenuti per liberare il minore e rintracciare la signora.

C’è voluta una mezz’oretta, 35 minuti secondo la polizia municipale, e la donna ha assicurato di essersi allontanata per poco tempo. Ma attorno alla macchina parcheggiata nello stesso posto già da diverse ore, intorno all’auto col bimbo dentro, quando gli agenti sono intervenuti, si era formato un grosso capannello di curiosi.

Il bimbo comunque sta bene ed è tornato a casa. La donna non ha potuto evitare la multa.

Un aggiornamento: la donna era rimasta bloccata in strada con l’altro figlio piccolo, ci ha fatto sapere (“Nessun abbandono”).

La nota del legale

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’avvocato Gabriele Lombardo: “La mia assistita è profondamente scossa per l’eco mediatica che ha avuto questo episodio. Si è arrivati, come di solito accade sui social, a giudicare senza conoscere fatti e persone. Senza sapere dei sacrifici quotidiani di una giovane madre chiamata a dividersi tra le esigenze e le necessità dei suoi figli, sua unica ragione di vita. Il bambino, dell’età di 7 anni, stava giocando al cellulare e avrebbe chiamato per qualsiasi esigenza. La questione nasce solo perché l’auto era in sosta vietata, non per altro. Il termine abbandono e la successiva violenza di certi commenti destano sconcerto. Raccolgo le lacrime della mia assistita e vi chiedo per il futuro maggiore cautela”.

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