Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confimprese di Messina scrivono al sindaco
“Un’isola pedonale estiva a Torre Faro rischierebbe di colpire pesantemente il già fragile tessuto economico dopo l’emergenza coronavirus. Non è tempo di esperimenti”. E’ quanto scrivono Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confimprese di Messina in una lettera al sindaco Cateno De Luca e all’assessore Dafne Musolino.
“Auspichiamo che da ottobre l’Amministrazione comunale avvi un confronto per elaborare un progetto di sviluppo condiviso in grado di valorizzare il territorio”. In realtà il confronto c’è già da anni senza che si arrivi a nulla di diverso (vedi allegati). La delibera di giunta 255 del 29 maggio 2020 conferma i provvedimenti in vigore nelle estati dal 2015 al 2019 dal 30 maggio al 15 settembre 2020.
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Per “Più Europa” il no all’isola pedonale è contraddittorio e miope. “Non si può credere che nessuno abbia mai viaggiato: ovunque l’economia turistica si basa su modello di circolazione alternativa, bus elettrici, biciclette, aree pedonali. Torre Faro si estende in lunghezza ed è noto come nel periodo estivo le lunghe file intasano l’unica via che attraversa il paese e la piazza sul mare difronte la chiesa. Liberare il paese dalle auto, tramite il parcheggio Torri Morandi, darebbe l’opportunità di godere appieno delle attrattive del borgo, compresa la ristorazione, le gelaterie e i piccoli negozi del posto. Anche l’accesso alle spiagge sarebbe meno caotico. Ci spiace pensare che nel 2020 e dopo un confinamento da pandemia, non si pensi magari ad intervenire con una scontistica per chi usa la bicicletta o il bus per raggiungere il borgo, piuttosto che pensare al parcheggio dell’auto dinanzi al proprio negozio come unico volano per la propria attività”.
