Politica

Messina. Minardo: “Su Basile garantisce Salvini” INTERVISTA

MESSINA – La Lega – Prima l’Italia ha regalato suspense e colpi di scena, con il passaggio dal sostegno a Maurizio Croce alla scelta di Federico Basile nel giro di poche ore, ma Nino Minardo minimizza. Il segretario regionale tiene a sottolineare che si tratta di una “scelta locale”, quella a favore del candidato sindaco voluto da Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera, senza per questo mettere la parola fine all’unità del centrodestra. Scelta locale ma è risultato “decisivo” il parere del segretario federale Matteo Salvini per sbloccare la situazione, come riconosce lo stesso Minardo.

Da parte sua l’ex sindaco De Luca ha più volte sottolineato: “Salvini, che ho incontrato a Roma, non aveva capito nulla degli inciuci a Messina: gliel’ho spiegati io. In Sicilia e a Messina noi siamo l’unica alternativa alle consorterie politiche”. Da qui la rivendicazione delle specificità cittadine e regionali ma anche di un’intesa nazionale tra l’ex sindaco e il leader del partito.

Nel frattempo, dopo le fibrillazioni di questi giorni, Minardo auspica l’armonia in casa leghista: “Mi auguro che l’intero gruppo dirigente possa ritrovarsi nell’interesse dell’unità del nostro movimento, con il giusto coinvolgimento di tutti”.

L’anomalia messinese, con il deputato Nino Germanà sostenitore dell’inedita alleanza, non dovrebbe scompaginare i progetti siciliani secondo il segretario regionale e parlamentare. Separati sì, insomma, ma non per sempre, nella logica d’intensificare il progetto di una federazione di centrodestra. E in Sicilia il movimento di De Luca e la Lega rimangono in competizione per la presidenza della Regione.

Onorevole Minardo, che cosa ha comportato il cambio di scena: la Lega-Prima l’Italia perché appoggerà Basile e non Croce?

«Si è trattato di una scelta condivisa dal segretario federale Matteo Salvini».

È stato decisivo il parere di Salvini?

«Certamente».

Qual è il suo rapporto con l’onorevole Germanà e come pensa che una parte di classe dirigente, favorevole a Croce, prenderà questa decisione?

«Da parte mia il rapporto è di assoluta chiarezza e lealtà, anche quando non ho condiviso qualche passaggio, proprio con lo scopo di coinvolgere nella scelta messinese l’intero gruppo dirigente del partito. Continuo a lavorare con l’unico obiettivo di rafforzare il nostro movimento».

Esiste ancora il centrodestra, dopo la scelta messinese?

«Ovviamente sì».

Ritirerà la revoca alla commissaria provinciale Daniela Bruno?

«Il rapporto tra il segretario regionale e i responsabili provinciali non può che essere basato sull’assoluta fiducia. Se viene a mancare questa, è difficile lavorare con lo stesso obiettivo».

Che cosa si aspetta dalle amministrative in Sicilia?

«Lavoriamo per costruire un grande progetto politico in Sicilia che diventi punto di riferimento del centrodestra e dell’area moderata».

Se il modello è sempre il centrodestra unito, come a Palermo, Messina rappresenta un’anomalia?

«È una scelta locale».

Come valuta l’esperienza dell’amministrazione De Luca?

«Non ho elementi per potere dare una valutazione».

Che cosa di De Luca non le piace? E che cosa invece apprezza? E avrete vostri assessori nella giunta Basile?

«Sono domande che non mi sono mai posto ma rispetto il lavoro di tutti».

Vi scambierete opinioni con Germanà e altri dirigenti messinesi per lista, accordo programmatico con De Luca e squadra?

«Credo di no. Il mio obiettivo è tenere unito il partito. Di programmi ne discuteranno localmente».