"Messina nuova terra dei fuochi". Rifiuti bruciati, gli interventi della polizia municipale. FOTO

“Messina nuova terra dei fuochi”. Rifiuti bruciati, gli interventi della polizia municipale. FOTO

Marco Ipsale

“Messina nuova terra dei fuochi”. Rifiuti bruciati, gli interventi della polizia municipale. FOTO

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sabato 06 Marzo 2021 - 10:06

Per fortuna ci sono anche cittadini perbene che fanno centinaia di segnalazioni. Messina Servizi ha acquistato dieci fototrappole e altre dieci sono state donate dalle Municipalità

Il copione è sempre lo stesso: muore l’anziano genitore e si deve liberare la casa per poterla mettere a reddito. Allora ci si affida a chiunque, non importa se autorizzato o meno, l’importante è che costi poco. La badante, o chi per lei, conosce un amico di un amico e il gioco è fatto. Si fanno chiamare “svuota cantine”, il preventivo è di circa 500 euro, a volte anche meno, tanto non ci sono spese di gestione né di smaltimento rifiuti. Arrivano due persone a bordo di un furgone e portano via tutto per poi abbandonarlo spesso nei torrenti o in aree demaniali o private, a volte in aree ambientali protette, come i colli Sarrizzo o altre zone collinari. Quasi sempre i rifiuti vengono bruciati per fare posto ad altri o eliminare ogni traccia.

“Mobili, elettrodomestici, vestiti, libri, referti medici, bollette, contratti, legni rivestiti da vernici tossiche, plastica, materassi, bombolette con gaso, vetro, vasche in resina, proprio tutto – dice il commissario Giovanni Giardina -. Una volta ci è capitato di trovare tra i rifiuti la documentazione medica di una donna deceduta a seguito di un tumore e tra i rifiuti c’era la parrucca probabilmente utilizzata durante la terapie. Spesso i proprietari sono ignari della fine che fanno i loro rifiuti ma non per questo sono esenti da colpe. Sono nelle ultime due settimane sono state denunciate una decina di persone per traffico e combustione di rifiuti, trasportati con ogni mezzo, piccolo o grande, noleggiato o di proprietà”.

Il reato

La combustione dei rifiuti è punita con la reclusione da 2 a 5 anni. Nel caso in cui il fuoco venga appiccato a rifiuti pericolosi si applica la pena della reclusione da 3 a 6 anni, il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di pregresso, delle spese per la bonifica.

Affidarsi a ditte in regola

Per gestire i rifiuti, è necessario essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, occorre utilizzare un mezzo idoneo, anch’esso registrato all’ente, e per ogni intervento bisogna compilare un formulario con l‘esatta indicazione dei materiali con relativo codice Cer, data, orario, luogo di produzione e luogo di conferimento. Il formulario verrà vidimato al momento del conferimento in discarica e la quarta copia tornerà al produttore che ne testimonierà l’effettivo corretto smaltimento. Ovviamente tutto ciò ha un costo.

Gli ultimi interventi

“Ultimamente – dice Giardina – due persone sono state sorprese a bruciare rifiuti in un capannone delle Fs che avevano occupato abusivamente e praticato un grosso foro sul solaio dal quale fuoriusciva il denso fumo dall’odore acre, ammorbando la zona abitata e costituendo un pericolo per la salute pubblica. Nel capannone, in pieno centro città, c’erano rifiuti di ogni genere accatastati e pronti per essere bruciati, alcuni già bruciati in precedenza e altri in fase di combustione. Nel torrente Larderia abbiamo trovato i rifiuti di un supermercato che ha cambiato gestione: cartelloni pubblicitari, etichette prezzi, indifferenziata ed espositori con tanto di neon. In un terreno venduto da poco ad un’azienda, abusiva anche questa, venivano bruciati i rifiuti di ogni genere prodotti dalla precedente proprietà poiché da precisi accordi contrattuali si era impegnata a liberare l’area. A volte i materiali in ferro rivestiti in plastica o gomma, come gli pneumatici, vengono bruciati per liberarli dal rivestimento per poi essere venduti e pagati al costo di 12 centesimi al chilo”.

Per fortuna ci sono anche cittadini perbene che fanno centinaia di segnalazioni. Messina Servizi ha acquistato dieci fototrappole e altre dieci sono state donate dalle Municipalità.

A febbraio 300 illeciti e multe per 130mila euro

“Solo nel mese di febbraio – conclude Giardina – sono stati accertati circa 300 illeciti per un complessivo importo sanzionatorio pari a circa 130mila euro. Il reparto ambientale ha elevato multe per circa 35mila euro, mentre il settore carcasse ha rilevato 77 auto abbandonate e verbalizzato 52 persone per un importo totale di 86mila euro. In alcuni casi si è riusciti a risolvere il fenomeno della micro-discarica di rifiuti urbani mentre in altre è in via di risoluzione. Nei pochi cassonetti rimasti in centro, vengono conferiti rifiuti da parte di chiunque, dagli elettrodomestici ai sacchetti provenienti da zone servite dalla raccolta differenziata. Presto spariranno anche questi cassonetti”.

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Un commento

  1. Quando a striscia la notizia vedevo le immagini della terra dei fuochi , rabbrividivo e pensavo quanto erano arretrati in Campania; fra quelli purtroppo ci siamo pure noi.

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