Presentato un ordine del giorno redatto dai consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso contro la guerra in Siria. Dovrà essere discusso dal Consiglio Comunale, nel frattempo, in vista della manifestazione nazionale del 28 settembre a Palermo, si sono concluse ieri le due giornate dedicate al No Muos all'ex Casa del Portuale. I 5 Stelle, intanto, meditano un ricorso al Tar contro la Regione.
Un ordine del giorno contro la guerra in Siria. Verrà sottoposto al Consiglio Comunale su richiesta dei consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso, Gino Sturniolo, Ivana Risitano, Nina Lo Presti e Lucy Fenech. L’argomento, oltre a rappresentare un importante presa di posizione morale, è strettamente legato al destino del territorio siciliano. Le eventuali future guerre nel Mediterraneo si intrecciano, infatti, inevitabilmente al problema del Muos, l’antenna satellitare che l’esercito americano sta installando nel cuore della riserva naturale di Sughereta a Niscemi, nel dissenso di un’opposizione locale che ha assunto ben presto dimensioni regionali e anche nazionali. “Sono d’accordo con il Papa, quando ha detto che la guerra serve solo a vendere armi”. Dichiara Gino Sturniolo, commentando l’iniziativa di una presa di posizione contro un intervento armato in Siria da parte del suo gruppo consiliare. La bozza dell’ordine del giorno, contiene, infatti, un duro affondo al mercato di armi di cui il nostro paese è uno dei maggiori commercianti. Il caso specifico della Siria, vede l’Italia, infatti, risultare il primo paese Europeo nel rifornimento di armi del paese medio orientale.
In generale il tono dell’ordinanza è allarmato, soprattutto per i rischi che, in caso di attacco, il territorio siciliano potrebbe direttamente subire: “c’è il rischio che una vera e propria aggressione alla Siria inneschi un conflitto globale, con il coinvolgimento di molti paesi tra i quali il nostro, che potrebbe, anche senza il mandato ONU, diventare territorio per le azioni militari e quindi conseguentemente bersaglio”. Vengono ricordati, inoltre, i 1,200 militari italiani già in missione in Libano, che una guerra con la Siria rischierebbe di esporre a violente ritorsioni. Infine, nell’ordine del giorno viene chiesto di: “evitare il coinvolgimento sul piano militare e logistico del nostro territorio, compreso il divieto di sorvolo e di movimentazione di merci, soldati, armamenti, nonché il divieto di utilizzo della basi militari Nato e Usa presenti nel nostro territorio per azioni militari e di supporto alla guerra in Siria; l’assoluta contrarietà nei confronti dell’installazione a Niscemi del Sistema di Antenne Satellitari Muos che, insieme alle altre basi militari presenti sul territorio siciliano, fa dei nostri territori un avamposto di guerra non compatibile con il nostro impianto costituzionale e che mette in forte pericolo gli abitanti dell’isola”. E al Consiglio Comunale, una volta discusso e nell’eventualità dell’approvazione dell’ordinanza, di dare mandato alla Giunta “di intervenire presso il Governo Italiano affinché si pronunci contro la guerra in modo chiaro e si faccia promotore di una azione internazionale politico-diplomatica per favorire una soluzione negoziata del conflitto, a partire da un forte intervento umanitario”.
Un testo improntato sui principi del pacifismo, come la delibera di Giunta contro il Muos di Niscemi redatta un mese fa. Prevista per domani (Martedì 17 Settembre) una conferenza stampa del Sindaco Renato Accorinti. Il primo cittadino e pacifista confermerà il suo no alla guerra in generale e all’intervento in Siria in particolare. Intanto, si sono conclusi ieri sera con un intervento del giornalista e scrittore Antonio Mazzeo, le due giornate No Muos indette dal Teatro Pinelli all’ex Casa del Portuale. Nel corso del weekend, oltre ad un’assemblea regionale, è stato proiettato il documentario "No Muos film" di Enzo Rizzo e si è svolto il concerto di Matilde Politi. Nel frattempo anche i membri di Cambiamo Messina dal Basso si sono mobilitati per sensibilizzare l’opinione pubblica contro guerra e Muos. Nel corso di due assemblee nella sede di via XXIV Maggio è stato deciso di organizzare punti informativi sul tema, la partecipazione del movimento alla manifestazione No Muos prevista il 28 settembre direttamente, questa volta, a Palermo di proporre ai sindaci siciliani (cominciando da Messina, Siracusa, Palermo) un documento congiunto che prenda posizione contro la guerra in Siria e contro il MUOS e, forse, la realizzazione di un sit-in davanti la Prefettura. Sempre domani, il deputato 5 Stelle Giampiero Trizzino, presidente della Commissione Ambiente, incontrerà i rappresentanti di diverse associazioni per discutere sull’eventualità di effettuare un ricorso congiunto al Tar contro la Regione. Il motivo sarebbe la decisione del Presidente Rosario Crocetta di revocare la revoca dei lavori al Muos. Una decisione che i deputati 5 Stelle, compresa la messinese Valentina Zafarana, ritengono oltremodo infondata.
Resta, sullo sfondo di tutto, l’articolo 11 della Costituzione Italiana, che recita: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ma che pensio a fare la guerra allo schifo messinese invece di sprecare tempo in documenti e discussioni che non portano niente di niente
L’inettitudine sin qui dimostrata li induce a parlare di problemi davvero importanti. Perchè solo quello sanno fare: parlare.
Obama ha convocato i consiglieri di “Cambiamo Messina dal basso” al fine di studiare un piano di intervento.
ma io resto senza parole.. questa città sta morendo e questi pensano alla siria e al muos? stiamo rasentando l’assurdo..
Messina la città amministrata dai paladini del bene…
No comment…
ma questi signori a Messina stanno benissimo, anzi guai a chi si permette di fare critiche ed osservazioni purtroppo reali. Comun que cari amici no tutto, avete dimenticato –il no ponte-si ai tir–, mi pare giusto inserirlo in queste utilissime manifestazioni. Circa la guerra, mi viene solo da dire che questo paesazzo è tale, piuttosto che austriaco, francese, tedesco, inglese o altro,grazie alla guerra. Essere contro la guerra purtroppo è una bellissima utopia,basta studiare un poco di storia per capirlo
questi ci affosseranno come e più dei loro predecessori.. non hanno alcuna intenzione di fare rinascere la città, secondo me, il loro scopo è quello di portare avanti le loro battaglie stile anni 60 da una posizione di prestigio..
o ci sono o ci fanno…
E se ci occupassimo di problemi più vicini ed impellenti? O forse non fanno notizia?
mi sà di si, sono rimasti al 68
… siete semplicemente confusi.