Messina. Palazzo Zanca e quei dati sensibili "troppo" accessibili

Messina. Palazzo Zanca e quei dati sensibili “troppo” accessibili

Giuseppe Fontana

Messina. Palazzo Zanca e quei dati sensibili “troppo” accessibili

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giovedì 11 Novembre 2021 - 16:40

Armadietti non chiusi a chiave e documenti che con facilità possono essere estratti. La denuncia su Facebook dei consiglieri Sorbello e Russo

MESSINA – Dalla lentezza degli uffici alla facilità dell’accesso ad atti e documento. Che la burocrazia in Italia vada snellita ormai si sa da tempo, ma forse a Palazzo Zanca si sta un po’ esagerando. Tra il serio e il faceto, è scattata la denuncia in diretta social dei consiglieri comunali Salvatore Sorbello e Alessandro Russo, che nella mattinata di oggi e per puro caso hanno incontrato un’eccessiva facilità nel raggiungere documenti d’archivio. I corridoi al pian terreno e al primo piano del Municipio, infatti, hanno da tempo numerosi armadietti che custodiscono, più o meno segretamente a causa dei vetri, altrettanti numerosi faldoni, pieni di svariati file cartacei.

Sorbello: “Ci sono dati sensibili”

Uno di questi, però, si è aperto semplicemente scorrendo l’anta, permettendo a chiunque di consultare documenti di varia natura, pieni di dati sensibili. In diretta Sorbello ha ironicamente chiesto: “Ci sono dati sensibili qui?”. Poco prima, Russo ha letto semplicemente le categorie sulle cartelle. Le più svariate, dai debiti fuori bilancio a indagini della corte dei conti, ma anche servizi al cittadino, incarichi dirigenziali. Nomi, cognomi, indirizzi. Tutto facilmente consultabile: “Praticamente è una biblioteca, si apre e si prende qualcosa”. Tra una battuta e l’altra, il fatto però è serio. In un periodo in cui la privacy assume un peso sempre più grande, bisognerebbe fare maggiore attenzione. Basta un armadietto nuovo, o forse addirittura una chiave.

2 commenti

  1. Hanno scippato il blitz a De Luca.
    Emulatori per caso?

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  2. Il ranger/sceriffo catex willer potrebbe utilizzare la Polizia Municipale che piantona il noto cartello di divieto affisso orgogliosamente dal reuccio, alla sorveglianza di questi documenti sensibili, attualmente alla portata di tutti e facilmente asportabili

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