Saldi invernali, oggi il via. Quanto si spende? Le regole d’oro anti fregature

Al via da oggi la stagione dei saldi invernali. La Siciliae la Basilicata sono le prime regioni d’Italia a partire, sabato 5 gennaio toccherà al resto del Paese. E questa mattina, al rientro dalle feste di fine anno, anche Messina si è svegliata con gli sconti. Una timida partenza che però non scoraggia i commercianti che ogni anno continuano comunque a riporre discrete aspettative nei mesi dei saldi. In realtà in molti negozi, soprattutto quelli delle grandi catene, già nel periodo festivo erano partiti i primi anticipi di saldi, ma da oggi si inizia ufficialmente e dunque via alla caccia all’affare.

«I saldi sono uno straordinario rito collettivo di importante rilevanza economica e di costume. Rappresentano un'occasione per fare acquisti a prezzi vantaggiosi e, giustamente, i consumatori pretendono chiarezza ed è obbligatorio che vengano evidenziati per ogni articolo il prezzo di vendita originario, la percentuale di sconto e il prezzo scontato. Auspichiamo che si raggiunga, visto il successo del Black Friday, un budget di spesa pro capite simile a quello dello scorso anno, ossia 140/150€, nonostante i dati del nostro centro studi diano in leggero calo la fiducia dei consumatori a dicembre. Tale risultato porterebbe agli operatori del commercio un po' di liquidità a conclusione di una stagione non positiva» ha dichiarato Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio Messina.

Occhio però alle fregature. Ogni anno Confcommerciostila un vademecumcon le regole d’oroper sapersi muovere nella giungla dello shopping ed evitare di spendere male i propri soldi.

Ecco dunque i principi base da tenere a mente:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Puntuali insieme alla regole, anche le stime di spesa. A livello nazionale, secondo l'Ufficio studi di Confcommercio si muoveranno scontrini per 5,1 miliardi, con una spesa media a famiglia di 325 euro, circa 140 euro pro capite. Per l’associazione dei consumatori Adoc la spesa per famiglia non supererà i 250 euro. Un sondaggio che Confesercenti ha commissionato a Swg dice che un italiano su quattro ha già deciso che non farà spese, mentre la metà parte già con l'intenzione di acquistare e l'ultimo quarto della popolazione valuterà sul momento. Simile la stima della spesa pro capite che si aggira sui 122 euro. Meno ottimista invece il panorama disegnato dal Codacons, che prevede una "pesante flessione" sottolineando come la data di partenza delle promozioni al termine delle feste natalizie e di Capodanno sia "assolutamente inadeguata, avendo le famiglie già svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari".

C'è poi da considerare come siano nel tempo cambiate le abitudini di consumo e che lo shopping onlineormai ha preso il sopravvento soprattutto nelle fasce più giovani. Sempre da una stima dell’Adoc, infatti, almeno un acquisto su tre durante i saldi sarà fatto online. Senza dimenticare anche che le recenti mode di fine novembre del Black Friday e Cyber Monday in molti casi hanno reso i saldi di fine stagione "inutili e obsoleti".

F.St.