La Scrat, la società incaricata di redigere il Piano, ospite in commissione con il vicesindaco Mondello: "È una questione civica non solo normativa"
MESSINA – Sul Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, il Comune di Messina sta continuando a lavorare e ha dato mandato alla società romana Scrat di redigere il documento che permetterà alla città di diventare più accessibile (e di attingere a nuove risorse per fronteggiare le criticità sul tema). Non è soltanto una questione normativa ma soprattutto “civica”, come ha spiegato il vicesindaco Salvatore Mondello, ospite della prima commissione presieduta da Salvatore Papa. Presenti l’ingegnere Silvana Mondello e in videocollegamento anche gli architetti Stefano Maurizio e Giorgio Bombaci della Scrat. Il Comune aveva dato mandato alla società di redigere il Peba stanziando 43.139,20 euro.
Mondello: “Fondamentale ascoltare tutti”
L’assessore Mondello, il primo a parlare, ha spiegato: “Il tema del Peba è stato già dibattuto parecchie volte perché lo strumento esiste da parecchio tempo, ma c’è voluto tempo in Italia prima di far entrare il piano nel pieno della standardizzazione. Abbiamo già fatto diverse attività per abbattimento di barriere architettoniche, con un piano che ha portato oltre sei milioni e mezzo di fondi in città. Per il piano siamo in corso di redazione. Abbiamo ascoltato le Municipalità, le associazioni di categoria e al nostro fianco c’è stata la garante delle persone con disabilità. L’incarico prevede una sperimentazione limitata su alcuni edifici pubblici, come la sede del municipio e di alcune Municipalità”.
La Scrat: “Sei edifici e 19 tratti urbani”
L’architetto Stefano Maurizio: “Per il Peba partiremo da sei edifici Palazzo Zanca, Weigert, Palacultura e le sedi di tre Municipalità che renderemo più inclusivi e accessibili. Ci concentreremo nell’abbattere le barriere architettoniche anche nelle aree intorno a queste strutture per favorire l’accesso. I tratti urbani invece saranno 19. Una possibile estensione del Peba riguarda invece altri 30 tratti urbani per un totale di oltre 8 km e mezzo”. E ancora: “La cosa più importante è che adottando il Peba il Comune potrà accedere alle risorse del Pnrr, ma anche ai finanziamenti nazionali”.
Mondello: “Non solo una questione di normativa”
Il vicesindaco ha poi precisato: “Abbiamo deciso con l’ingegnere Silvana Mondello e la squadra incaricata di presentarlo già in questa fase per dare forza alla partecipazione. È necessario coinvolgere la cittadinanza. Non è solo il rispetto della norma ma l’interesse è dotarsi di uno strumento di grande rilevanza civica”. Su fondi e risorse ha poi ricordato, su domanda di Gioveni: “Il Peba ha già copertura. Per l’abbattimento è stato già varato Messina Accessibile 2 e ci sono risorse già inserite nei Pon Metro. I soldi ci sono”.
Durante la seduta è stato spiegato che nel Peba saranno inseriti miglioramenti che riguarderanno ogni tipo di disabilità. Nel prossimo futuri si tornerà a parlare del piano in aula.
Tanti soldi spesi per gli slarghi in numerose vie ,anche secondarie che , per carità vanno attenzionate, ma vi domando perspicaci amministratori se è possibile che una via principale come Via Santa Cecilia , tratto Cesare Battisti-Viale San Martino , esiste
UN solo scivolo per carrozzine ? Come si può commissionare UN solo scivolo ?
Bella iniziativa redigere il Peba specie per la messa a norma dei numerosi marciapiedi che anche in centro non hanno gli scivoli di abbattimento delle barriere ….. ma redigiamo pure, se non prima, un piano di controlli per evitare che negli angoli delle vie (in corrispondenza degli scivoli) non si posteggino le auto, prassi ormai usuale, del centro e non solo, di Messina.