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Messina. Terzo “sì” del Consiglio: amministratore unico anche per Messina Servizi

MESSINA – Arriva il terzo sì del Consiglio comunale nella lunga e articolata discussione sulla modifica degli statuti di tre società partecipate. Dopo Atm e Amam, votate la scorsa settimana, anche la delibera sul cambio e sul passaggio dai consigli d’amministrazione all’amministratore unico riguardante Messina Servizi ha incassato il voto favorevole dei consiglieri. In 15 hanno detto sì – 4 i contrari e 2 gli astenuti.

Il sì del Consiglio: stavolta nessuno scontro

Una votazione veloce e senza alcuna discussione, in piena controtendenza rispetto al dibattito acceso della scorsa settimana tra Pd e Nello Pergolizzi, capogruppo del gruppo misto. La palla passa ora al Commissario straordinario Leonardo Santoro, che al momento del suo insediamento aveva parlato proprio di “calendarizzare le delibere urgenti”. L’ex dirigente del Genio civile aveva spiegato che non sarebbe stato lui a dare le priorità e che il Consiglio l’avrebbe dovuto fare. Detto, fatto. La questione dell’amministratore unico è stata una delle prime affrontate e in tutte e tre le discussioni i consiglieri hanno votato sì.

La mozione: chiesto a Santoro l’immediata esecutività

Ma non è finita. Chiesta, proprio a Santoro, l’immediata esecutività e resta da capire quanto tempo passerà prima del cambio tra amministratore unico e cda. Una mozione era stata già presentata e annunciata durante la prima votazione. Alla base della richiesta c’è la “necessità di contenere la spesa pubblica per gli organi di governo delle società partecipate, al fine di ridurre i costi di gestione delle municipalizzate”. A questo si aggiunge la considerazione dei proponenti, il Pd, secondo cui l’operato attuale non appare in linea “con le necessità di risparmio del nostro Ente, che ancora versa in condizioni contabili molto precarie”.

Partecipate: la palla passa al Commissario

Cosa farà Santoro? La domanda, adesso, è questa. Il Commissario, giorni fa, aveva detto che “intendo comprendere se le partecipate nello status attuale garantiscono meno e in che termini rispetto al servizio che gli è stato chiesto. Se ci sono aggiustamenti da fare, se devono transitare tramite delibere del Consiglio comunale questo verrà fatto”. Quindi toccherà capire se Santoro considererà gli attuali servizi come funzionanti e non modificherà il sistema attuale delle società partecipate o se si accoderà al volere del Consiglio. In questo caso sarà addio ai cda.