Vernice gialla e scritte vergognose contro l'opera di Daniele Battaglia, i cui dipinti lanciano un messaggio di riflessione e apertura sul tema dei migranti
MESSINA – Le due opere all’interno delle pensiline del tram della cortina del porto, alla fermata di Palazzo Reale, sono state vandalizzate. Non si tratta di due opere qualsiasi, ma di quelle che hanno come tema l’immigrazione, con il paragone tra quella dei nostri nonni e padri e quella odierna, argomento di dibattito centrale per il Paese. Qualcuno però ha deciso che i volti andavano oscurati e di deturpare l’opera realizzata da Daniele Battaglia, con tanto di scritte “No Africa”, comparse su entrambe.

Nessun segno sull’opera di Amat Cham
Un fatto grave, vergognoso e da non sottovalutare, in un momento storico delicato, con i tanti sbarchi di migranti sulle coste siciliane e i morti nel mar Mediterraneo, tra cui molti bambini. Mentre la campagna elettorale infuria, con il tema dell’accoglienza diventato argomento da utilizzare su palchi per arringare le folle, la vernice gialla sui volti dei protagonisti dell’opera e quella scritta irripetibile puntano a cancellare il forte messaggio di apertura lanciato dall’opera. Non è stata “toccata”, invece, la parte posteriore delle pensiline, con quell’abbraccio disegnato e dipinto da Amat Cham, nell’opera intitolata “Non è un sogno” e con cui ha voluto raffigurare la gioia della stessa accoglienza a lui riservatagli dall’Italia (qui il servizio di Silvia De Domenico).
Le parole di Daniele Battaglia del 2019
“Per essere artisti bisogna tornare bambini, i ragazzi hanno tantissima creatività, per questo abbiamo bisogno di loro. Il mio consiglio è di studiare il tema, per saperlo esprimere, non si disegna per il semplice piacere di disegnare ma per il bisogno di condividere un pensiero; guardatevi attorno, guardatevi dentro, capite cosa volete esprimere”, spiegava Daniele Battaglia, in arte Vis, durante un incontro del 2019 in cui si parlava del progetto in cui sono state inserite le pensiline artistiche messinesi, il DistrArt. E quest’espressione di apertura e accoglienza non va assolutamente cancellata.

Fermo restando che e’ sbagliato deturpare gli spazi pubblici con scritte varie, c’e’ pero’ da dire che e’ comprensibile come dipinti di chiara impronta ideologica generino riscontri altrettanto ideologici e costituzionalmente motivati dalla tutelata liberta’ di espressione del pensiero.
Egregio signor Giuseppe, cosa trova di ideologico in un dipinto che parla di salvare vite ?