Un anno e due mesi di reclusione la condanna per l'uomo che cedette metadone ad un amico, morto il giorno dopo
Si è chiuso con la condanna ad un anno e due mesi il processo di primo grado per Massimo Grimaldi, il 48enne di Messina arrestato a settembre dello scorso anno per aver ceduto ad un amico una dose di metadone che gli fu fatale. Il Giudice lo ha riconosciuto colpevole di tutte le accuse, morte come conseguenza di altro reato e cessione di stupefacenti.
Grimaldi è in comunità dal giorno dell’arresto dei Carabinieri. La notte prima della morte dell’amico aveva una dose di metadone, che gli ha ceduto. Il quarantanovenne è morto il giorno dopo per overdose. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato a Fondo Pistone. I militari sono arrivati quasi subito a Grimaldi.
“In presenza di parecchi elementi di segno opposto alla ricostruzione dell’Accusa, tra cui il dato relativo all’esame tossicologico eseguito sul povero Garufi che acclarava la presenza nel sangue e nelle urine di una quantità elevata di metadone (incompatibile con quella rilasciata al Grimaldi) in uno alla condizione di comorbilità patita dal predetto, si imponeva una pronuncia liberatoria.”, commenta il difensore dell’uomo, l’avvocato Nino Cacia