Ma dove vai se il Dna del consulente non ce l'hai???

Ma dove vai se il Dna del consulente non ce l’hai???

Rosaria Brancato

Ma dove vai se il Dna del consulente non ce l’hai???

domenica 09 Settembre 2012 - 07:14

La Corte dei Conti indaga sulle nomine di 686 consulenti firmate dal governo regionale dal 2008 ad oggi. L'ipotesi è danno erariale. La galassia delle consulenze è stata meglio di una fabbrica, perchè non servono gli studi, i concorsi, i curricula. Per essere "chiamati" basta avere quel certo non so che...quell'indispensabile quid che, o ce l'hai o non ce l'hai......

A 7 anni volevo fare la suora, causando un principio d’infarto a mia madre. Crescendo ho cambiato più volte idea: son passata da maestra, assistente sociale, psicologa quindi giornalista. La verità è che ho sbagliato tutto: avrei dovuto studiare da “consulente”. Anzi, non c’era neanche bisogno di studiare, perché la consulenza, come direbbe qualcuno, “è un quid” che hai nel sangue, quel certo non so che trasmesso dai tuoi avi nel Dna. O ce l’hai o non ce l’hai e allora, ti tocca lavorare. Non c’è neanche bisogno di passare la vita sui libri, specializzarsi in qualcosa che ti renda migliore degli altri o più abile. Non devi sostenere lo stress dei colloqui o spendere soldi in raccomandate per snervanti selezioni. Se avessi avuto il Dna del consulente avrei davvero potuto essere anche una suora e poi fare l’esperta d’informatica aerospaziale perché l’unica cosa che non serve è il curriculum.

Il governo Lombardo è meglio dell’Atm, ha dato lavoro a 686 famiglie di consulenti, tanti quanti sono i dipendenti dell’azienda messinese, con la differenza che autisti, meccanici e impiegati avanzano mesi di stipendi a cifre più basse. E devono guidare gli autobus, mentre quello che hanno fatto i 686 non è ben chiaro al punto che la Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta su quella che è diventata una vera e propria fabbrica, senza il fastidio dei cartellini, dei fogli presenza e dei concorsi.

In 4 anni e mezzo sono stati spesi oltre 8 milioni e mezzo di euro per consulenze esterne. Piccolo dettaglio: la Sicilia ha ventimila dipendenti e duemila dirigenti. Ma appena eletto Lombardo e i suoi si sono subito accorti di essere circondati da un esercito di sfaticati incompetenti e sono corsi ai ripari, nominandone 136 per 1,9 milioni. Nel 2009 è apparso subito chiaro che non avrebbero mai potuto fare il salto di qualità senza 180 consulenti, per 3,1 milioni. Nel 2010 sono stati 165 per due milioni di euro, nel 2011 sono 116 e infine quest’anno appena 87, (si sa c’è la crisi…)

In realtà queste cifre non comprendono l’intera galassia degli incarichi perché esistono diverse “fenomenologie”, sono solo quelle consegnate alla Corte dei Conti, che ha ravvisato ipotesi di danno erariale. Nell’elenco figurano professionisti, ci mancherebbe, ma spuntano anche trombettisti, suonatori di piano bar, abili sciatori, amanti della vela e del pianoforte. Laurea, abilitazioni o specializzazioni non sono requisiti indispensabili, perché l’unica cosa richiesta è essere vicini a esponenti della maggioranza (quelli giusti). Per il resto, sia che tu sia un genio della rete o uno che vuol solo sbarcare il lunario, non importa, perché poi l’argomento della consulenza si trova. Per chi ha tempo invito a leggere sul sito livesicilia.it i dati relativi alle consulenze anno per anno con tanto di compensi.

Anche Messina pullula di consulenti insostituibili, soprattutto dopo l’alluvione (ma non tutte le consulenze sono andate a messinesi).

Indispensabile, ad esempio, il “supporto amministrativo al soggetto attuatore per la sistemazione alloggiativa per la popolazione evacuata”, di Calogero Sirna ( allora a che cosa è servita la struttura allestita dal sindaco Buzzanca?). Il governo regionale ha poi nominato uno stuolo di docenti, ingegneri, architetti, geometri a supporto della ricostruzione dell’area, probabilmente perché gli uffici regionali, comunali, provinciali, sono popolati da nullafacenti. Nel frattempo però, per l’alluvione 2009 gli uffici di Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni hanno sborsato soldoni in straordinari proprio per dirigenti, burocrati, legali. Sempre per l’alluvione non si poteva fare a meno dell’ausilio dell’organizzatrice di eventi palermitana Angela Fundarò per “informare sulle istanze dei comitati di base” (il governo infatti non legge, non usa telefoni, non guarda tv né relazioni degli Enti locali). Nell’elenco c’ è anche il 23 enne Francesco Micali,suonatore di pianobar ed organista, l’appassionato di vela e sci alpino Gabriele Amato, l’organizzatore di eventi in discoteca e trombettista Carmelo Arcoraci e poi ingegneri, architetti, esperti, tra i quali negli anni troviamo Dario La Fauci e Felice Zaccone. Ovviamente si va da destra a sinistra, seguendo il mutare del colore della giunta. Il primo consulente del 2012 è stato il professor Alberto Stagno d’Alcontres, compenso 31 mila euro. Dal giugno 2009 c’è il “monitoraggio delle iniziative e dei processi organizzativi relativi ai rapporti istituzionali della Regione e dello Stato”, all’esponente dell’Mpa a Messina (nonché ex sindaco) Antonio Andò. C’è pure Pietro Cami, fedelissimo di Genovese. Ho scoperto persino di una consulenza per “attività d’intervento nella Pubblica Istruzione per l’affermazione nella popolazione studentesca dell’identità siciliana”, invito davvero a gustare la creatività nell’assegnare le nomine, c’è davvero di tutto. Nei giorni scorsi l’assessore Andrea Vecchio in una lettera aperta ha invitato i colleghi a non utilizzare gli ultimi scampoli di amministrazione nell’elargire le ultime prebende “con la regia dell’ex presidente”. Lombardo lo ha cortesemente fatto uscire dalla giunta. La stessa giunta dove il neo assessore Spampinato aveva appena nominato due nuovi consulenti: Davide Giordano, per censire il patrimonio Ipab e Giuseppe Orlando per quantificare i reati dei minori in Sicilia. I due, chiamati a settembre, finiranno l’indispensabile opera il 27 ottobre, il giorno prima delle elezioni. Il primo è stato assessore dell’ex sindaco di Gela Crocetta, oggi candidato alla Presidenza, il secondo è stato esperto dell’ex deputato Di Guardo, divenuto a giugno sindaco di Misterbianco lasciando la poltrona proprio all’attuale assessore Spampinato.

E io che volevo farmi suora. E’ che non ho il quid…

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. e il cittadino paga, deve stringere la cinghia, mentre vede passare le auto blu con i vetri oscurati e i lampeggianti accesi… si sono mangiati l’italia e continuano a sbranarsela avidamente e non gliene fot+++ un +++++come ci siamo combinati. chi può fugga all’estero, e chi rimane si prepari alla battaglia contro questi

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  2. Carcere e confisca dei beni, non vedo altre soluzioni allo scempoi perpetrato dalla nostra classe politica e burocratica.
    E poi 10 anni di commissariamento delle istituzioni regionali e un commissario del nord europa possibilmente.
    O speriamo davvero che cambi qualcosa con le prossime elezioni regionali o amministrative? In ogni caso, davvero sconfortante

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  3. Signora Brancato mi ha fatto scialare..

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  4. Bene, appurato tutto ciò adesso aspettiamo l’insabbiamento di rito, il non luogo a procedere, il vizio di forma, la non punibilità del reato perché ormai consuetudine consolidata, la prescrizione per scadenza dei termini, o se ci fosse S.Silvio protettore dei corrotti e dei corruttori perché “brave persone” una bella legge ad hoc
    Oppure oltre questo gossip invero un po’ fastidioso perché ormai stupro legalizzato di ogni buona volontà che possiamo fare? Non andare a votare? Faremmo un doppio favore a certe “brave persone”.

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  5. FRANCESCO TIANO 9 Settembre 2012 11:17

    Questo è lo spreco improduttivo del voto di scambio. Sono molti i problemi dell’Isola: La mancanza di una programmazione che risalti le vocazioni territoriali, la mancata messa in sicurezza del territorio, la pulizia, i trasporti fatiscenti, il decoro delle città, il sistema sanitario corrotto e politicizzato, la mancanza di un sistema che valorizzi il merito e che lotti il nepotismo, sono argomenti che ci hanno portato a scendere in piazza a protestare e siamo risoluti a farlo ancora sino a quando tutto questo cambia.

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  6. Parlo di legge elettorale regionale perchè votiamo al buio,condizione ideale per chi vuole far credere di concorrere per essere eletto,galoppini elettorali che dopo avranno qualcosa in cambio. Sottraiamo a questi politicanti il nostro voto di OPINIONE,che spesso soffre d’ingenuità o d’ignoranza.In Sicilia è in vigore un sistema misto,in larga parte proporzionale,80 eletti su liste concorrenti nei collegi provinciali,così divisi Palermo 20 seggi,Catania 17,Agrigento e Trapani 7,Siracusa 6,Ragusa 5,Caltanissetta 4,Enna 3,alla provincia di Messina 11.Al correttivo maggioritario spettano 10 seggi,due sono assegnati rispettivamente al neoeletto Presidente della Regione e al candidato giunto secondo.Gli altri 8 seggi,facenti parte del cosiddetto “listino” regionale (vi ricorda la Minetti,vero?)composto da 9 candidati incluso il candidato Presidente della Regione che ne è capolista,possono essere assegnati ai candidati della lista regionale più votata,ma entro il limite del raggiungimento di 54 seggi,escluso il Presidente.IN TOTALE L’ARS HA 90 DEPUTATI.
    Per gli 8 seggi facenti parti del “listino regionale” posso delineare quattro diversi scenari:
    1)La coalizione collegata al Presidente eletto ottiene nei collegi provinciali un numero di seggi pari o superiore a 54, in tal caso non saranno eletti candidati della lista regionale, ma gli otto seggi saranno redistribuiti tra le liste di minoranza che hanno superato lo sbarramento del 5%.
    2)La coalizione collegata al Presidente eletto ottiene al proporzionale un numero di seggi compreso tra 46 e 53: risulterà eletto un numero di componenti della lista regionale che consente alla maggioranza di ottenere 54 seggi in Assemblea(oltre al Presidente), mentre i seggi eventualmente residui saranno distribuiti alle minoranze.
    3)Se la coalizione collegata al Presidente eletto ottiene nei collegi provinciali tra 37 e 45 seggi,risulteranno eletti tutti i componenti del “listino” e la coalizione vincente avrà comunque garantita una maggioranza di almeno 46 seggi (compreso il Presidente).
    4)Se invece la coalizione collegata al Presidente eletto ottiene meno di 37 seggi nella parte proporzionale,gli otto seggi della lista regionale le saranno tutti attribuiti, ma ciò non consentirà alla coalizione vincente di disporre di una maggioranza assoluta in aula (46 seggi).
    Il sistema siciliano può avere effetti dirompenti sull’esito della competizione.Innanzitutto lo sbarramento del 5% a livello regionale costituisce la più alta soglia in vigore in Italia dopo quella dell’8% per le liste non coalizzate del Senato.Essa scoraggia la presentazione di liste personali e le scissioni dai grandi partiti e incentiva fortemente la formazione di cartelli fra partiti di piccole dimensioni.Tale soglia,unita all’introduzione del quoziente Hare e della ripartizione dei resti a livello provinciale(altro elemento che favorisce i partiti grandi o medi concentrati e sfavorisce i piccoli partiti) garantisce una robusta riduzione della frammentazione, nel 2008 solo 4 partiti hanno superato la soglia riuscendo a conquistare seggi all’Ars: PDL PD MPA UDC. Si sta formando uno scenario,la prova sono i SALTI DELLA QUAGLIA,vedi Beninati,di favorire solo 2 candidati competitivi,per evitare che si verifichi la vittoria di un Presidente senza maggioranza,ma anzitutto perdere i seggi del listino.OGGI tutti gli schieramenti sono deboli,ma il più debole è il POPOLO DELLA LIBERTA’,da li arriveranno i saltatori.

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  7. brava Rosaria, ti sei dimenticata che alcuni di questi, messinesi, dicono che sono stati chiamati per la loro bravura??????ci prendono pure per co…….ni.

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  8. Parlo del metodo Hare o dei resti più alti, è un semplicissimo modello matematico per l’attribuzione degli 11 seggi di Messina. Lo faccio prendendo i numeri del 2008, anche se oggi lo scenario è molto cambiato, così evito entusiasmi e promesse facili. La formuletta è Q(quoziente di Hare) = V(tutti i voti validi degli elettori alle liste)/diviso N(numero di seggi,a Messina sono 11). Si calcola Q per stabilire il numero di voti necessari per 1 seggio. Nel 2008 le cinque liste ottennero 372.133 voti, che divisi per 11, danno un Q = 33.830,273, che a permesso alle liste collegate a Lombardo con 259.384 voti di avere 7 seggi con un resto di 22.572 voti, a quelle collegate alla Finocchiaro con 98.186 voti di avere 2 seggi con un resto di 30.525 voti, le altre tre sono rimaste a bocca asciutta.Quindi a beneficiare del metodo dei resti più alti furono le liste Lombardo che arrivarono a 8 e le liste Finocchiaro a 3, in totale 11 scranni a palazzo dei Normanni a 20.000 euro al mese, una pacchia per tanti senza mestiere.

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  9. Zitti tutti e in fila per tre!

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  10. ma i commenti non doverbbero essere attinenti al tema, non capisco perchè “mariedit” continua a darci lezioni di Politica/amministrazione/contabilità. Creategli una rubrica anche a Lui così evita di inondare di commenti, fuori tema, gli articoli di validi giornalisti.

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  11. per mariedit, mi spieghi quanti devono essere i votanti per non far eleggere nessuno ?

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  12. Difendo i Consulenti,
    quelli VERI, come me, che da 15 anni vanno in giro per l’Italia a fare il loro onesto mestiere, che vedono la famiglia ogni 15 giorni, che non hanno alcuna certezza non del futuro ma del presente, che con il pubblico non hanno mai avuto a che fare, che studiano ogni giorno perché quello che sai non basta mai a chi ti paga, che si incazzano a morte pensando a quanto ci sarebbe da fare nella Pubblica Amministrazione e che non viene mai fatto, né dai cosiddetti dirigenti interni – quasi tutti nominati politicamente – né dagli esterni, trombettisti compresi…

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