"Messina non può che essere accogliente verso chi scappa da guerra e fame"

“Messina non può che essere accogliente verso chi scappa da guerra e fame”

“Messina non può che essere accogliente verso chi scappa da guerra e fame”

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domenica 26 Agosto 2018 - 09:18

La riflessione di Federica Merenda: "Anche se fossero solo migranti economici, sarebbero come i nostri figli. Noi sappiamo cosa vuol dire essere costretti a scappare. Accogliamoli, noi che la scorsa settimana abbiamo visto sfilare Grifone, fondatore nero della nostra città"

Di poche ore fa la notizia che i migranti sbarcati dalla nave Diciotti sono stati portati a Messina, in attesa di essere trasferiti in Albania, Irlanda o accolti dalla CEI – e quindi, sebbene il Ministro Salvini stia attento a non suggerirlo, presumibilmente in Italia.

Dai messinesi non ci si può che aspettare comprensione e accoglienza nei confronti di persone che perlopiù scappano da guerre – come la maggior parte degli sbarcati dalla Diciotti, che vengono dalla martoriatissima Eritrea, paese attualmente in guerra e ex-colonia italiana – o anche da violenze sessuali, come quelle subite in Libia dalle donne che sono state portate oggi in ospedale a Catania.
Proprio i messinesi sanno benissimo cosa voglia dire essere costretti a scappare in un paese straniero per avere un futuro. Se non lo hanno sperimentato in prima persona, lo vedono tramite i propri figli, che sono considerati “fortunati” se hanno alle spalle una famiglia che può permettersi di mandarli a lavorare o studiare all’estero.
Tantissimi giovani messinesi scappano al nord o all’estero – oppure prima l’uno e poi l’altro, tra le lacrime delle madri e i silenzi dei padri – che pure magari piangono, ma siccome sono maschi siciliani non si vede – che sebbene vorrebbero averli vicini, a tavola ogni giorno, non se la sentono di dire loro “Rimanete” perché comprendono le ragioni che li spingono a partire. Sono migranti economici, tanti giovani messinesi. Siamo migranti economici.
E così come la situazione dei migranti economici – a differenza magari di chi fino a qualche mese fa insultava noi “terroni” con la stessa veemenza ora riservata ad altri capri espiatori del momento – non è che la comprendiamo, ma la viviamo in prima o in seconda persona, come possiamo allora non comprendere chi nella disperazione sacrifica tutti i suoi risparmi per fare fuggire i propri figli, la propria famiglia e se stesso (quando ci riesce) da condizioni di povertà spesso ben più estrema e senza appello o addirittura da guerre, torture, violenze sessuali e schiavitù?
Per questo dagli esseri umani in generale, e dai messinesi in particolare non ci si può che aspettare accoglienza.
Ah no, aspetta: chisti niri sunnu!
E certo, che c’entrano con noi che proprio la settimana scorsa abbiamo fatto sfilare per la città il cavallo di Grifone, fondatore – nero – della città di Messina.
Forse un poco messinesi sono questi migranti, o siamo noi che siamo un po’ africani. E accogliamoli allora, seppure di passaggio, come vorremmo che i nostri figli venissero accolti a Londra, Parigi, Ginevra o nelle altre città dove spediamo i tanto ambiti pacchi pieni di salsa di pomodori o melanzane sott’olio. A loro i pacchi non li può spedire nessuno. E se ci preoccupiamo che i nostri figli abbiano problemi a fare il bucato, che non si possano permettere una casa con un divano letto su cui ospitarci, che non ci telefonino abbastanza, che non sappiano cucinare, pensiamo a quei ragazzi che, se sono stati tanto fortunati da arrivare a Messina, vengono giudicati viziati se chiedono che non gli venga sequestrato il telefono per aggiornare i propri parenti e che nel tragitto hanno perso tutti i loro averi, la salute e anche un poco di dignità.
O vogliamo correre il rischio di perderla noi?
Federica Merenda

7 commenti

  1. Messina non vuole più accoglierli. Messina é stufa. Provi ad andare a piazza stazione e nei pressi della villa, parli con i commercianti. É finito il tempo dei buonisti. Basta!!!

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  2. Smettiamola condi questo falso buonismo che poi fa solo pubblicità più tosto che scedere in piazza per i diritti degli altri perché non scendiamo per i nostri di diritti

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  3. Messina è una città, avete domandato ai Messinesi cosa ne pensano ?
    Fate dei sondaggi anche tramite questo nobile giornale ?
    Visto che i vostri sondaggi sono veri e precisi (vedi Accorinti ).
    Anche se la domanda sarà cruda, almeno si sa cosa ne pensano i Messinesi che ogni giorno leggono il vostro nobile e libero giornale e non siamo in pochi !

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  4. Peccato che non si possano salvare anche le rispettive famiglie rimaste li ma quasi sicuramente potremo sperare in un ricongiungimento familiare e in un viaggio più comodo. Certo se ancora oggi sono sfruttati a migliaia a lavorare quasi gratis nelle campagne ed altri lavori in nero devono essere davvero disperati e non si può negare che a noi fa comodo questa manodopera a costi davvero irrisori ma noi lo facciamo solo per bontà e non sono certo obbligati ogni volta a votare per noi quando diventano italiani.

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  5. l’italia che ha scelto di votare alle ultime elezioni politiche in buona parte ha premiato e scelto “anche” la linea seguita da Salvini riguardo queste vicende. E’ fuori dubbio che lo sbarco incontrollato abbia creato affari per molti, è fuori dubbio che alcuni migranti fuggano sul serio da situazioni di pericolo, è fuori dubbio che Salvini ne abbia fatto uno spot efficace , è altresì fuori dubbio che a Messina abbiamo ormai esaurito gli spazi ai semafori, di spacciatori e parcheggiatori abusivi alla villa royal siamo completi ed ai supermercati voglio sistemarmi da solo la merce che compro. Un mio bisnonno passando certamente per Helly island andò a spaccare pietre in USA riportando in italia una mazza come “souvenir”.

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  6. Bisogna anche dire che i MIGRANTI ECONOMICI) hanno portato ed esportato cultura e lavoro ed hanno permesso a molte industrie (vedi FIAT) di diventare un colosso internazionale. Hanno lavorato duro loro e i loro figli chiamati dal Sud e questi nostri migranti e non hanno commesso violenze sessuali o furti e rapine, lavoravano e basta . Oggi riceviamo emigranti da guerre e violenze ma sono totalmente a nostro carico senza che portino cultura e lavoro ma violenza ecc. ecc. Dovremmo essere noi a portare nei loro paesi pace e lavoro e non importare essere umani, i permessi di soggiorno ed altri permessi non servono a nulla se non ad avere gente che non potrà darci nulla in cambio della nostra ospitalità ed accoglienza umana se non violenza.

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  7. Con tutto il rispetto per il suo “Democratico buonismo”ma io non credo che i signori che erano sulla diciotti fossero migranti economici ..io li definirei clandestini che vanno via dai loro paesi inseguendo il miraggio dell’Italia paese della cuccagna dove tutto gli è dovuto e gratis (uno che paga 15 20mila € per pagare il viaggio è povero? , da cosa fuggono veramente lei lo sa? Lei lo sà che ci sono migliaia di cittadini messinesi e italiani sulla soglia della povertà reale?(e non è demagogia) Poi il suo accostamento dei migranti economici con i messinesi giovani e non che lasciano la città per trovare “lavoro”,badi bene LAVORO(non poltrire o delinquere) non è molto felice…Lei ha idea di cosa vuole il popolo veramente oggi?

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