La riflessione di Federica Merenda: "Anche se fossero solo migranti economici, sarebbero come i nostri figli. Noi sappiamo cosa vuol dire essere costretti a scappare. Accogliamoli, noi che la scorsa settimana abbiamo visto sfilare Grifone, fondatore nero della nostra città"
Di poche ore fa la notizia che i migranti sbarcati dalla nave Diciotti sono stati portati a Messina, in attesa di essere trasferiti in Albania, Irlanda o accolti dalla CEI – e quindi, sebbene il Ministro Salvini stia attento a non suggerirlo, presumibilmente in Italia.
Dai messinesi non ci si può che aspettare comprensione e accoglienza nei confronti di persone che perlopiù scappano da guerre – come la maggior parte degli sbarcati dalla Diciotti, che vengono dalla martoriatissima Eritrea, paese attualmente in guerra e ex-colonia italiana – o anche da violenze sessuali, come quelle subite in Libia dalle donne che sono state portate oggi in ospedale a Catania.
Proprio i messinesi sanno benissimo cosa voglia dire essere costretti a scappare in un paese straniero per avere un futuro. Se non lo hanno sperimentato in prima persona, lo vedono tramite i propri figli, che sono considerati “fortunati” se hanno alle spalle una famiglia che può permettersi di mandarli a lavorare o studiare all’estero.
Tantissimi giovani messinesi scappano al nord o all’estero – oppure prima l’uno e poi l’altro, tra le lacrime delle madri e i silenzi dei padri – che pure magari piangono, ma siccome sono maschi siciliani non si vede – che sebbene vorrebbero averli vicini, a tavola ogni giorno, non se la sentono di dire loro “Rimanete” perché comprendono le ragioni che li spingono a partire. Sono migranti economici, tanti giovani messinesi. Siamo migranti economici.
E così come la situazione dei migranti economici – a differenza magari di chi fino a qualche mese fa insultava noi “terroni” con la stessa veemenza ora riservata ad altri capri espiatori del momento – non è che la comprendiamo, ma la viviamo in prima o in seconda persona, come possiamo allora non comprendere chi nella disperazione sacrifica tutti i suoi risparmi per fare fuggire i propri figli, la propria famiglia e se stesso (quando ci riesce) da condizioni di povertà spesso ben più estrema e senza appello o addirittura da guerre, torture, violenze sessuali e schiavitù?
Per questo dagli esseri umani in generale, e dai messinesi in particolare non ci si può che aspettare accoglienza.
Ah no, aspetta: chisti niri sunnu!
E certo, che c’entrano con noi che proprio la settimana scorsa abbiamo fatto sfilare per la città il cavallo di Grifone, fondatore – nero – della città di Messina.
Forse un poco messinesi sono questi migranti, o siamo noi che siamo un po’ africani. E accogliamoli allora, seppure di passaggio, come vorremmo che i nostri figli venissero accolti a Londra, Parigi, Ginevra o nelle altre città dove spediamo i tanto ambiti pacchi pieni di salsa di pomodori o melanzane sott’olio. A loro i pacchi non li può spedire nessuno. E se ci preoccupiamo che i nostri figli abbiano problemi a fare il bucato, che non si possano permettere una casa con un divano letto su cui ospitarci, che non ci telefonino abbastanza, che non sappiano cucinare, pensiamo a quei ragazzi che, se sono stati tanto fortunati da arrivare a Messina, vengono giudicati viziati se chiedono che non gli venga sequestrato il telefono per aggiornare i propri parenti e che nel tragitto hanno perso tutti i loro averi, la salute e anche un poco di dignità.
O vogliamo correre il rischio di perderla noi?
Federica Merenda
Messina non vuole più accoglierli. Messina é stufa. Provi ad andare a piazza stazione e nei pressi della villa, parli con i commercianti. É finito il tempo dei buonisti. Basta!!!
Smettiamola condi questo falso buonismo che poi fa solo pubblicità più tosto che scedere in piazza per i diritti degli altri perché non scendiamo per i nostri di diritti
Messina è una città, avete domandato ai Messinesi cosa ne pensano ?
Fate dei sondaggi anche tramite questo nobile giornale ?
Visto che i vostri sondaggi sono veri e precisi (vedi Accorinti ).
Anche se la domanda sarà cruda, almeno si sa cosa ne pensano i Messinesi che ogni giorno leggono il vostro nobile e libero giornale e non siamo in pochi !
Peccato che non si possano salvare anche le rispettive famiglie rimaste li ma quasi sicuramente potremo sperare in un ricongiungimento familiare e in un viaggio più comodo. Certo se ancora oggi sono sfruttati a migliaia a lavorare quasi gratis nelle campagne ed altri lavori in nero devono essere davvero disperati e non si può negare che a noi fa comodo questa manodopera a costi davvero irrisori ma noi lo facciamo solo per bontà e non sono certo obbligati ogni volta a votare per noi quando diventano italiani.
l’italia che ha scelto di votare alle ultime elezioni politiche in buona parte ha premiato e scelto “anche” la linea seguita da Salvini riguardo queste vicende. E’ fuori dubbio che lo sbarco incontrollato abbia creato affari per molti, è fuori dubbio che alcuni migranti fuggano sul serio da situazioni di pericolo, è fuori dubbio che Salvini ne abbia fatto uno spot efficace , è altresì fuori dubbio che a Messina abbiamo ormai esaurito gli spazi ai semafori, di spacciatori e parcheggiatori abusivi alla villa royal siamo completi ed ai supermercati voglio sistemarmi da solo la merce che compro. Un mio bisnonno passando certamente per Helly island andò a spaccare pietre in USA riportando in italia una mazza come “souvenir”.
Bisogna anche dire che i MIGRANTI ECONOMICI) hanno portato ed esportato cultura e lavoro ed hanno permesso a molte industrie (vedi FIAT) di diventare un colosso internazionale. Hanno lavorato duro loro e i loro figli chiamati dal Sud e questi nostri migranti e non hanno commesso violenze sessuali o furti e rapine, lavoravano e basta . Oggi riceviamo emigranti da guerre e violenze ma sono totalmente a nostro carico senza che portino cultura e lavoro ma violenza ecc. ecc. Dovremmo essere noi a portare nei loro paesi pace e lavoro e non importare essere umani, i permessi di soggiorno ed altri permessi non servono a nulla se non ad avere gente che non potrà darci nulla in cambio della nostra ospitalità ed accoglienza umana se non violenza.
Con tutto il rispetto per il suo “Democratico buonismo”ma io non credo che i signori che erano sulla diciotti fossero migranti economici ..io li definirei clandestini che vanno via dai loro paesi inseguendo il miraggio dell’Italia paese della cuccagna dove tutto gli è dovuto e gratis (uno che paga 15 20mila € per pagare il viaggio è povero? , da cosa fuggono veramente lei lo sa? Lei lo sà che ci sono migliaia di cittadini messinesi e italiani sulla soglia della povertà reale?(e non è demagogia) Poi il suo accostamento dei migranti economici con i messinesi giovani e non che lasciano la città per trovare “lavoro”,badi bene LAVORO(non poltrire o delinquere) non è molto felice…Lei ha idea di cosa vuole il popolo veramente oggi?