Inquinamento Milazzo: e la strage continua

Inquinamento Milazzo: e la strage continua

Inquinamento Milazzo: e la strage continua

martedì 09 Dicembre 2008 - 20:56

Il gas Radon continua a preoccupare

A nulla sono valse le denunce, gli appelli che le diverse associazioni ambientalistiche hanno fatto. Neanche la denuncia da parte della stampa ha trovato seguito.

Il WWF di Milazzo però non ci sta. Sappiamo benissimo che ciò che le associazioni gridano a gran voce sono la forte e prevista accelerazione del degrado che sta subendo il Comprensorio milazzese, che costringe a subire conseguenze gravi in particolare in termini ambientali, sociali ed economici, la situazione ambientale che sta determinando livelli di incidenza di malattie e mortalità al limite della strage colposa.

E’ ormai chiarissimo che l’inerzia con cui si affrontano i problemi legati alla ricerca di nessi di causalità tra fattori ambientali e malattie sta determinando una situazione di ribellione istituzionale, se non si provvederà ad una svolta radicale. L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) ed Agenda 21, attiva su Milazzo e protagonista di un recente forum con al centro la situazione ambientale, nelle varie relazioni hanno reso noto che la preoccupazione non riguarda solo la previsione di eccessi di mortalità e morbosità legati al cambiamento climatico in futuro ma soprattutto gli effetti già tangibili. A lungo termine tutto questo graverà soprattutto sui bambini e sulle future generazioni.

In Italia la probabilità di sviluppare un tumore fra zero e settantaquattro anni è di un caso ogni tre nei maschi, e di un caso ogni quattro nelle donne, ed è in aumento l’incidenza di diverse forme tumorali correlate all’ambiente come i mesoteliomi, il linfoma non Hodgkin, il cancro alla tiroide, ai testicoli, al cervello.

In generale in Italia cresce la percentuale di pazienti cronici che rappresentano il 36,6% con punte del 40,1% nell’Italia centrale, tant’è che l’OMS parla di “Emergenza cronicità-, riferendosi a malattie che spesso originano in età giovanile e richiedono poi anche decenni per manifestarsi clinicamente. I fattori di rischio per queste malattie sono in gran parte correlabili all’ambiente in maniera diretta (inquinanti presenti in tutte le matrici ambientali come gli interferenti endocrini che provocano tumori ormono-dipendenti, le polveri sottili, i Nox, Idrocarburi aromatici e policiclici, metalli pesanti, etc.). E sempre maggiori sono le evidenze di associazioni tra esposizioni ambientali alla nascita (o prima) e l’insorgenza di malattie neurologiche, respiratorie e di cancro.

“Alla luce del contesto appena delineato- precisa il Dott. Falliti, presidente della sezione WWF di Milazzo, dal quale emerge in modo evidente la complessità delle relazioni tra ambiente e salute, sembra comunque chiaro come il diritto ad un ambiente salubre debba essere assunto tra le priorità delle scelte politiche. Nelle locali Amministrazioni non c’è alcuna attenzione sugli indicatori ambientali ai quali conferire centralità e rilevanza-.

La prevenzione primaria é il fulcro della ricerca sui tumori, perché essa è diretta a ridurre i fattori inquinanti che possono causare l’insorgenza di tumori (istituzione Registro tumori!). Quindi la prevenzione primaria porterebbe ad una riduzione all’esposizione della popolazione agli agenti oncogeni. La notizia (solo dopo una settimana e, quindi, scientificamente non attendibile) che i livelli di Radon in alcune abitazioni non sarebbero elevati, non farebbe altro che confermare i sospetti più che quarantennali che le sostanze inquinanti e cancerogene, nel nostro Comprensorio, sono altre e sono proprio quelle che nessuno ha avuto né coraggio né buon senso di monitorare. L’attenzione dei Cittadini con questa sommaria campagna di monitoraggio limitato del radon, non ha fatto altro che distogliere la Cittadinanza dalla vera emergenza ambientale provocata dalla massiccia e spesso incontrollata presenza di industrie. Deve valere per i Cittadini il rispetto del principio di precauzione, di fronte ad un rischio di danno.

La popolazione va protetta dagli inquinanti ambientali, anche se non si avessero prove incontrovertibili di nocività.

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