-La storiografia del Risorgimento-: conferenza di Cotroneo a palazzo D'Amico

-La storiografia del Risorgimento-: conferenza di Cotroneo a palazzo D’Amico

-La storiografia del Risorgimento-: conferenza di Cotroneo a palazzo D’Amico

giovedì 07 Aprile 2011 - 14:39

Venerdì 8 aprile, alle ore 18, a Palazzo D’Amico, il prof. Girolamo Cotroneo terrà una conferenza sul tema “La storiografia del Risorgimento. Croce e Gramsci”.

Il 150° dell’Unità d’Italia ha riacceso la discussione sul significato del Risorgimento e i problemi lasciati aperti, ma –tranne alcune opere significative- il dibattito storiografico non ha avuto lo spessore di quello che precedette le celebrazioni del 1961, e non poche delle pubblicazioni apparse in questi mesi sono espressione di posizioni polemiche, animate da spirito di denigrazione o recriminazione, più che di riflessione storica. Da qui l’esigenza di tornare ad una considerazione del Risorgimento che poggi su un’analisi e un metodo consoni all’importanza del tema e propri della ricerca storica. Da qui la scelta del Comitato milazzese per il 150° e del Comune di Milazzo di affidare la relazione sulla storiografia del Risorgimento -con particolare attenzione a due interpretazioni antitetiche di esso- ad una figura di grande caratura intellettuale come quello di Girolamo Cotroneo, professore emerito di Storia della Filosofia all’Università di Messina, che per la sua formazione crociana e l’orientamento della sua indagine filosofica, ha sempre avuto un vivo interesse per la storia, e che alla pubblicazione di profondi studi di filosofia teoretica ha accompagnato la collaborazione a riviste (Nord e Sud, Tempo presente) o quotidiani (La Gazzetta del Sud).

Cotroneo, infatti, sin dagli studi universitari divise i suoi interessi fra la filosofia (laureandosi con Galvano Della Volpe), e la storia (seguendo i corsi di Giorgio Spini e soprattutto di Rosario Romeo, al quale peraltro si devono studi fondamentali su Risorgimento in Sicilia), finché l’incontro con Raffaello Franchini lo avvicinò a Croce, il cui pensiero resterà il punto di riferimento costante della sua ricerca filosofica. La sua riflessione sul liberalismo ((inteso soprattutto come teoria metapolitica), si arricchirà attraverso il confronto con pensatori come Arendt, Aron, e soprattutto Popper (Popper e la società aperta), fino al dialogo con un esponente della cultura liberalsocialista come Norberto Bobbio.

Numerose le sue pubblicazioni, molte delle quali su tematiche crociane: dagli studi su Jean Bodin, le origini dello storicismo e il suo rapporto col razionalismo, alla critica della concezione della storia di Sartre, fino alle recenti “messe a punto filosofiche” sulle Idee del tempo. Etica, bioetica, i diritti, la pace.

Il profilo dedicatogli nel 14° volume della grande “Storia della Filosofia” curata da Antiseri e pubblicata da Bompiani sottolinea come il suo pensiero si presenti non come una costruzione teoretica ma attraverso la discussione critica degli autori presi in esame. Una filosofia del confronto, dunque; un filosofo del nostro tempo che si rapporta profondamente ad esso e si impegna nella chiarificazione filosofica dei suoi problemi.

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