La TAT continua a sperare per la Valle del Mela

La TAT continua a sperare per la Valle del Mela

La TAT continua a sperare per la Valle del Mela

giovedì 20 Novembre 2008 - 09:14

La legge agevola chi si dà da fare e non dorme

La TAT (associazione tutela ambiente territorio) continua la sua lotta affinché la Valle del Mela e il suo comprensorio non sia ulteriormente penalizzato da insediamenti industriali.

In uno dei documenti prodotti dalla TAT informa la cittadinanza che il 4 ottobre 2002 il CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA ha emanato la “Decisione quadro, relativa alla protezione dell’Ambiente attraverso il diritto penale-;

Questo perché l’Unione è preoccupata per l’aumento dei reati contro l’ambiente e per le conseguenze che sempre più frequentemente si estendono al di là delle frontiere degli Stati, ove tali reati vengono commessi.

Il Dlgs 3 aprile 2006, n. 152, emana norme in materia ambientale e procedure per il Danno Ambientale.

L’Ambito di applicazione disciplina, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, le materie nella parte seconda, le procedure per la valutazione ambientale strategica (V.A.S.), per la Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) e per l’autorizzazione ambientale integrata (Ippc); nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche; nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati; nella parte quinta, la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera; nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all’Ambiente.

Le finalità pongono come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzarsi attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali.

Vengono posti inoltre i principi sulla produzione del diritto ambientale attraverso la tutela dell’ambiente, nonché le regole generali della materia ambientale nell’adozione degli atti normativi, di indirizzo e di coordinamento e nell’emanazione dei provvedimenti di natura con tingibile ed urgente.

La Tutela dell’Ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve’essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati,dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante un’adeguata azione, che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al principio : -chi inquina paga-.

Secondo la TAT invece siamo di fronte ad una controversa situazione normativa, che pone sempre la parte pubblica in condizione di “facoltà-, mentre per la parte lesa incombe l’onere di dimostrare sia il danno che l’inquinamento o viceversa.

Il PTCP, che si riferisce alla pianificazione territoriale provinciale, ha generato attese indicative sia nel campo urbanistico che nelle funzioni di difesa del suolo, oltre alla tutela e valorizzazione del territorio, dei beni culturali etc; e dovrebbe determinare gli indirizzi generali, ivi compresa la localizzazione delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione, quindi un ruolo strategico.

Nel comprensorio cui si riferisce la TAT, che va da Villafranca a Santa Lucia del Mela, è presente uno dei Piani Integrati Territoriali (P.I.T.) , più precisamente vi è il PIT 22 denominato “la Via dell’Argilla- che motiva il proprio essere al mondo con “…un modello di sviluppo organico, in grado di assicurare la più ampia diffusione dell’innovazione in forme replicabili, conferendo unicità e valore aggiunto ad un’area industriale in declino …-.

In sintesi un processo di sviluppo auto sostenuto nel comprensorio che va da Villafranca a S. Lucia del Mela, sostenuto da una programmazione “dal basso-con il coinvolgimento di soggetti privati e pubblici.

Dopo questa ricognizione sembra di avere di fronte un quadro ben congegnato, ma l’aspetto turistico e le altre forme di sviluppo del territorio, non sono in alcun modo considerate o perlomeno sono lasciate agli aspetti municipali, come fosse un sottosistema.

Indubbio è che in questa realtà vi sia una espressiva capacità vocativa di qualità turistica, come pure è indubbio che non sono state attuate adeguate infrastrutture per favorire i movimenti dei flussi turistici, quali idonee strutture per la gestione della permanenza, sebbene l’elevata condizione attrattiva dei luoghi, dei paesaggi, delle caratteristiche socie culturali e del patrimonio storico.

Adesso poco importa individuare i responsabili e le ragioni di tanto scempio.

“Noi possiamo- termina il vice presidente Crisafulli- ancora porre le condizioni necessarie per riparare tanto dissesto, operare scelte condivise e partecipate studiare le forme della convivenza possibile con un sistema insediato e non armonizzato, ma vi è il fatto che la gente non crede più alle promesse dei politici, allora aggreghiamoci in una sorta di consorzio del risanamento in poche parole cooperiamo. Basta con le iniziative calate e decise altrove, scegliamo noi l’ambiente che vogliamo, lo sviluppo che vogliamo, stabiliamo noi le forme della tutela, del resto la stessa normativa lo dice, allora applichiamo noi la normativa. Non è un incitamento alla ribellione alle forme istituzionali, ma un incitamento a sollecitarle per accogliere le nostre esigenze a fare una vera pianificazione dello sviluppo sostenibile-.

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