Incendio Ram, Falliti chiede l’intervento della Magistratura

Incendio Ram, Falliti chiede l’intervento della Magistratura

Serena Sframeli

Incendio Ram, Falliti chiede l’intervento della Magistratura

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giovedì 06 Novembre 2014 - 15:00

Dopo il mancato incontro con il prefetto, l’associazione italiana medici per l’ambiente interviene per capire come, rifacendosi alla direttiva Seveso I e II, ci siano concessioni edilizie per nuovi impianti industriali.

A distanza di quasi due mesi dall’incidente avvenuto il 27 settembre alla Raffineria di Milazzo, interviene l’Associazione Italiana Medici per l’ambiente tramite il referente provinciale Giuseppe Falliti. L’associazione denuncia l’assenza e l’indifferenza degli Organi istituzionali di fronte alla necessità di intraprendere iniziative atte a chiarire quanto accaduto e mirate a rimuovere tutti i fattori d’incertezza sui pericoli della presenza industriale nel Comprensorio del Mela.
E’ stato anche chiesto un incontro al Prefetto ma- afferma Falliti- “stando alle evidenze, ha preferito relazionarsi con altri soggetti pubblici piuttosto che affrontare con tecnici ed esperti ambientalisti i temi ambientali collegati al rischio d’incidenti rilevanti”.
A far discutere sono soprattutto le concessioni edilizie rilasciate per nuovi impianti industriali nel comprensorio del Mela; Falliti spiega che vi è una “continuata non applicazione delle citate Direttive Seveso I e II”. La direttiva “Seveso” n.175/88 riguarda “Attuazione della direttiva CEE n. 501 del 24 giugno 1982 relativa ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali”, in seguito modificata ed integrata da diverse disposizioni normative e di carattere tecnico applicativo, fino alla Legge n° 137 del 19 maggio 1997 “Sanatoria dei decreti-legge recanti modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988 n. 175/88”; nel 1996 la direttiva “Seveso”, si è evoluta nella direttiva 96/82/CE (cosiddetta direttiva “Seveso II”), che intendeva integrare la normativa sui grandi rischi industriali con le più moderne conoscenze ed esperienze nel frattempo maturate. Il 17 agosto 1999 la Direttiva “Seveso II” fu accolta in Italia con il decreto legislativo n. 334 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”.
Falliti cita quindi alcuni dei principi generali enunciati ma disattesi dai due decreti, che prevedono:
1) il gestore nell’ambito del principio-obbligo di informare la popolazione interessata, deve fornire alla popolazione informazioni organizzate e messe a disposizione previo controllo delle Autorità competenti;
2) la probabilità, la possibilità e le conseguenze di un incidente rilevante possano essere accresciute a causa del luogo, della vicinanza di più stabilimenti o delle sostanze presenti (effetti domino) e pertanto i gestori degli stabilimenti individuati come soggetti per possibili effetti domino devono fornire le informazioni necessarie alla predisposizione del Piano di Emergenza Esterna (PEE);
3) aree ad elevata concentrazione di stabilimenti nell’ambito delle quali ai gestori sarà richiesto di fornire le informazioni necessarie per accertare la natura e l’entità del pericolo complessivo di incidenti rilevanti e la predisposizione di uno studio di sicurezza integrato dell’area, a seguito del quale verrà, dalle Autorità, predisposto un piano di intervento;
4) la presenza di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante condiziona la pianificazione del territorio, ed in particolare la destinazione e l’utilizzazione dei suoli. Occorre mantenere opportune distanze di sicurezza tra gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) e le zone residenziali circostanti.
Per i nuovi stabilimenti quindi, il gestore deve presentare all’Autorità competente un Rapporto di Sicurezza Preliminare ai fini dell’ottenimento del “Nulla Osta di Fattibilità” necessario ed indispensabile per la concessione edilizia che permetta di passare alla costruzione.
L’associazione Italiana Medici per l’ambiente chiede quindi se la Magistratura “abbia chiarito e/o stia chiarendo come sia stato possibile concedere concessioni edilizie per tutti i nuovi impianti industriali del Comprensorio del Mela vista la continuata non applicazione delle citate Direttive Seveso I e II”.

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