“QuiNteatro debutta domenica con una rivisitazione moderna de “Il lago dei cigni”. La stagione teatrale è organizzata dall’associazione culturale Le Alte Terre di Mezzo che, grazie al lavoro sinergico dei suoi membri, è riuscita ad ottenere oltre 300 adesioni alla campagna abbonamenti.

Debutterà al teatro Trifiletti “QuiNteatro”, la stagione teatrale che avrà inizio domenica 30 novembre alle ore 18,30.
“QuiNteatro” è organizzata dall’associazione culturale Le Alte Terre di Mezzo che, grazie al lavoro sinergico dei suoi membri, è riuscita ad ottenere oltre 300 adesioni alla campagna abbonamenti.
L’associazione “Le Alte Terre di Mezzo” dopo la scommessa del turismo sociale integrato, del recupero delle tradizioni rurali e dello sport, si lancia in questa nuova sfida teatrale. Le sue fondatrici, Giovanna Gebbia, Tania e Simona Alioto, insieme alla direzione artistica di Giuseppe Pollicina, sono pronte per portare al Trifiletti artisti di livello internazionale.
La stagione avrà inizio con lo spettacolo “Il lago dei cigni” della compagnia Pinocchiando di Giarre. La regia è di Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia, che scrive anche il testo originale, un binomio rivelatosi vincente, grazie a più di duecento repliche in tre anni e la messa in scena di spettacoli dedicati ai ragazzi, da “Hansel & Gretel” a “Il gatto con gli stivali” e “Il pifferaio magico” fino al recente successo de “Il Principe ranocchio”.
La trama originale del Lago dei cigni viene un po’ stravolta e la narrazione comincia ai giorni nostri: una ragazzina, divorata dall’uso smodato dei videogames, verrà convinta dalla nonna, un po’ magica e molto tecnologica, a riscoprire l’importanza dei buoni sentimenti. La simpatica vecchietta la porterà con sé in un viaggio dentro il mondo delle fiabe, alla conquista del lieto fine della storia de “Il lago dei cigni”.
Il tema è quello scottante della commercializzazione dei giochi interattivi dai contenuti particolarmente aggressivi; nello spettacolo sarà messo in evidenza che è cambiato non solo il modo di giocare ma soprattutto “il ruolo del vincente”. Il vincente, infatti, non è come per le generazioni precedenti il buono e il coraggioso che mette a repentaglio la sua vita per difendere la vittima dal “cattivo”, ma è chi uccide di più, ruba di più. Attraverso questa vicenda, i piccoli spettatori potranno riacquisire una visione del mondo non più come luogo ostile dove l’aggressività è sinonimo di affermazione e successo, ma un posto dove il bene può e deve vincere sul male.