"Mio genero spaccia", e scatta il blitz contro i rider della droga nella Costa Saracena

“Mio genero spaccia”, e scatta il blitz contro i rider della droga nella Costa Saracena

Alessandra Serio

“Mio genero spaccia”, e scatta il blitz contro i rider della droga nella Costa Saracena

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venerdì 07 Aprile 2023 - 08:30

I retroscena dell'inchiesta dei Cc sui market della coca a Piraino. Gli interrogatori dopo Pasqua

PATTI – E’ un faldone zeppo di foto e intercettazioni, telefoniche ed ambientali, di quasi 10 mila pagine quello battezzato “Operazione Ambrosia“. Dentro ci sono tutte quelle che, secondo i Carabinieri e la Procura di Patti, sono le prove contro i gestori di due “market” h 24 della droga a Gliaca di Piraino, che spacciavano cocaina tramite due distinte reti di “rider” che consegnavano a domicilio lo stupefacente ordinato dai clienti via chat. Quasi 10 mila pagine condensate in oltre 400 pagine di ordinanza custodiale che cristallizza le accuse a 12 indagati in totale, residenti tra Piraino, Brolo, Paternò e Palermo.

La suocera “anti droga”

A dare il via all’inchiesta sfociata nel blitz con 8 arresti è stata la denuncia di una madre preoccupata per le sorti della figlia. Nel 2019 la donna racconta ai carabinieri: “Stavo mettendo in lavatrice la giacca di mio genero e mi sono accorta che nel taschino c’era un sacchetto. L’ho recuperato, secondo me è droga”. I militari erano intervenuti in casa su richiesta dei vicini, che avevano segnalato una violenta lite: a darsele di santa ragione erano appunto il genero e la donna, furibonda dopo il ritrovamento e la scoperta che l’uomo ne nascondeva altra in auto.

I market della droga e il cucciolo di guardia

Da lì sono partiti gli accertamenti dei militari della compagnia di Patti, ai comandi del capitano Pascariello, che per 2 lunghi anni hanno tenuto sott’occhio il genero “debosciato” e i suoi contatti, risalendo ai pusher principali della zona. Sono così’ state individuate le abitazioni dei coniugi Baratta – Lupica, dove in passato i militari erano già entrati per blitz anti droga, e quella di Casella, che non sembrano avere relazioni tra di loro, stando all’inchiesta. Abitazioni che secondo gli investigatori erano diventati veri e proprio supermercati della cocaina. In una di loro i militari hanno trovato un cucciolo di cane a fare da guardia.

Da qui partivano le forniture di stupefacente, disponibile a tutte le ore e per tanti clienti, compresi giovanissimi, che gli “intermediari” consegnavano a domicilio. Le telecamere hanno fatto il resto: i pusher sono stati filmati a muoversi avanti e indietro, tanto che il giudice li definisce veri e propri “rider” della droga.

I faccia a faccia

Adesso tocca a loro raccontare la loro versione, se vorranno difendersi. Il giudice per le indagini preliminari Eugenio Aliquò, che ha autorizzato il loro arresto, li ha convocati per gli interrogatori di garanzia il prossimo 12 aprile. Saranno accompagnati dai loro difensori, tra loro gli avvocati Agostino Scaffidi e Antonio Spiccia, e potranno decidere di rispondere alle domande del Gup e del pubblico ministero Federica Urban, o tacere, la legge glielo consente.

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