Il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne "a lezione" di medicina

Il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne “a lezione” di medicina

Il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne “a lezione” di medicina

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mercoledì 10 Dicembre 2014 - 17:38

"Il giornale degli studenti" alimenta la sua informazione anche con notizie e resoconti provenienti dal mondo accademico. Umberto Spaticchia, studente del corso di “Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, racconta l'interessa conferenza sulla morte cerebrale che ha interessato gli iscritti del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne

Anche il mondo accademico si trova ad essere investito dalla cronaca de "Il giornale degli studenti". Umberto Spaticchia, studente del corso di “Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, racconta la conferenza riguardante la morte cerebrale che si è svolta nei giorni scorsi presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne.

“Si potrebbero fare ore e ore di lezione su un argomento di tale importanza”. Ha cominciato così la professoressa Rosa Musolino la sua lezione sulla morte cerebrale, dedicato agli studenti del corso universitario di “Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”, riuscita anche grazie all’aiuto della professoressa Marianna Gensabella, docente di Filosofia Etica presso il dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne.

Professoressa associata di Neurologia e direttore dell’UOS Stroke Unit, Rosa Musolino ha condiviso con i ragazzi del dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne la sua conoscenza nell’ambito di questa patologia. Nella morte cerebrale il cervello muore ma il cuore continua a battere grazie all’aiuto delle nuove tecnologie. Infatti senza di esse il concetto di “morte cerebrale” non esisterebbe, è questa la sopraffina definizione che la dottoressa dà alla malattia in questione.

Una definizione particolare che fa riflettere su problemi di bioetica, legati soprattutto a casi come quello di Eluana Englaro e sulla domanda che tanto attanaglia i temi etici: staccare o non staccare la spina? In primo piano la dottoressa Musolino ha parlato della “coscienza” in relazione ai due fondamentali aspetti neurobiologici: lo stato di veglia o di sonno.

Essa è il contenuto dello stato di veglia, espressione delle funzioni cognitive superiori: percezioni, linguaggio , memoria etc. L’argomento della “memoria” è stato un punto su cui molti studenti sono intervenuti con domande ed esperienze personali, soprattutto con chi è venuto a contatto con la malattia di Alzheimer e con il terribile deficit di memoria derivante da esso. “La memoria è forse la più fondamentale delle funzioni cognitive: rappresenta le radici della VITA di ogni individuo”, commenta la Professoressa Musolino.

Un altro spicchio della conferenza è stato dedicato alle cause della morte cerebrale, oltre che alle sue conseguenze e anche alle metodiche per dimostrare la morte cerebrale: l’elettroencefalogramma piatto (silenzio elettrico) criteri neurologici e l’arresto di flusso a causa di un azzeramento della pressione di perfusione cerebrale direttamente proporzionale ad un aumento della pressione intracranica.

Un incontro che ha toccato molto i ragazzi e che ha aiutato la sensibilizzazione morale sulle situazioni derivanti da malattie che sono causa, oltre che di morte cerebrale anche di stato vegetativo che interessa moltissime persone nel mondo. Persone come la dottoressa Musolino si impegnano ogni giorno per cercare di alleviare le sofferenze altrui e, se possibile, aiutare ad eliminarle; ciò rende orgogliosi tutti noi e speranzosi verso chi è meno fortunato.

Umberto Spaticchia

Corso universitario di “Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”

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