Emergenza senzatetto: serve una sinergia con le Circoscrizioni e la Caritas per individuare i siti da adibire a dormitori

Emergenza senzatetto: serve una sinergia con le Circoscrizioni e la Caritas per individuare i siti da adibire a dormitori

Emergenza senzatetto: serve una sinergia con le Circoscrizioni e la Caritas per individuare i siti da adibire a dormitori

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martedì 03 Gennaio 2012 - 10:42

E’ la proposta del consigliere della terza circoscrizione Gioveni, che invoca una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei più sfortunati

La morte della donna brasiliana, il cui corpo senza vita è stato ritrovato ieri mattina a San Raineri, non poteva lasciare indifferente la città e secondo il consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni «ripropone con forza l’annosa ed irrisolta questione dei senzatetto e clochard in città». In una nota, il rappresentante di quartiere ricorda «di aver proposto a Palazzo Zanca di destinare i locali dell’ex macello comunale di via Santa Cecilia a dormitorio pubblico per i “senza fissa dimora”, ma una volta inserita la grande struttura nel piano di alienazione degli immobili comunali, questa ipotesi non ebbe poi alcun seguito. Eppure- continua Gioveni sono tante, troppe le persone bisognose che dovrebbero essere assistite e curate». Secondo il consigliere l’’Amministrazione comunale, in controtendenza a quanto sta avvenebdo in altre città italiane, non è ancora riuscita ad attrezzarsi di strutture trasformati in dormitori comunali, proprio con l’intento di fornire assistenza a tanti sfortunati.
Gioveni si dice convinto che «le strutture (anche vetuste) non mancherebbero, ma occorre mettere in campo, oltre che una chiara volontà politica e un grande spirito di solidarietà, anche una sinergia tra enti». Ecco perché il consigliere, tramontata ormai da tempo l’ipotesi dell’ex macello di via Santa Cecilia, invita il Sindaco Buzzanca e l’assessore alla solidarietà sociale Dario Caroniti a concertare con tutte le Circoscrizioni cittadine e con le varie espressioni territoriali della Caritas diocesana, degli incontri attraverso cui poter individuare siti o strutture, anche malmesse o inutilizzate (in particolare scuole in disuso) che possano essere destinate a dormitori pubblici per i tanti emarginati e senzatetto presenti in città.»

Un commento

  1. Salvatore Vernaci 3 Gennaio 2012 15:43

    I senza fissa dimora, i senza tetto sono la nuova grande emergenza che Messina, purtroppo, dovrà affrontare.
    Non si può far finta di nulla. La Città deve attrezzarsi. Queste persone disperate, facilmente, si rifugiano nell’alcol, nella tossicodipendenza o nel disagio mentale. Non dimentichiamo che sono “persone”, sono “ essere umani” e va loro riconosciuta la “dignità dell’uomo”. Non possono essere lasciate a morire nella indifferenza generale.
    Il Comune istituisca dei dormitori pubblici, delle mense dei poveri. Perché non destinare ed adeguare alcuni immobili (ex Scuole, ex Caserme, ecc…), già pronti per essere alienati, ai bisogni sociali della Città?…
    Non può Messina non avere servizi sociali attenti, funzionali ed efficienti.

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