Morto in fila al Comune, i primi passi dell'indagine

Morto in fila al Comune, i primi passi dell’indagine

Alessandra Serio

Morto in fila al Comune, i primi passi dell’indagine

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lunedì 08 Aprile 2019 - 11:10

La famiglia di Carmelo Doddis ha chiesto di chiarire se il primo malore era un'avvisaglia di quello che lo ha stroncato.

Muove i primi passi l’indagine sulla morte di Carmelo Doddis, il cinquantacinquenne morto venerdì scorso mentre era in fila allo sportello Anagrafe di Palazzo Zanca.

Il sostituto procuratore Rossana Casabona, titolare del fascicolo, ha ordinato ai carabinieri di acquisire la documentazione medica esistente alla Guardia Medica del Mandalari, dove il 118 ha portato l’uomo, quando ha accusato il primo malore, intorno alle 8 del mattino.

Sempre oggi lo stesso magistrato dovrebbe incaricare il perito fiduciario di eseguire l’esame medico legale sul corpo dell’uomo, per stabilire l’esatta causa del decesso.

“Non vogliamo incolpare nessuno senza elementi – dice l’avvocato Nino Cacia, legale della famiglia Doddis – ma capire cosa è successo e se Carmelo Doddis poteva essere strappato alla morte”. Dello stesso tenore la denuncia dei figli e della moglie del cinquantacinquenne.

La famiglia inizialmente si preparava a celebrare i funerali dell’uomo, ancora sotto choc per la perdita improvvisa. Col passare delle ore, però, ripensando a quello che era successo durante la mattina, si è fatto avanti un sospetto.

Doddis era stato male intorno alle 8 di quella mattina, in casa, a Tremonti. Aveva chiamato il 118 e il personale lo aveva portato al Mandalari, dove i sanitari lo avevano rassicurato: aveva accusato un semplice attacco d’ansia.

Da lì, quindi, si era mosso verso il Comune, dove aveva dei documenti da ritirare. Mentre era in fila, però, non era riuscito a trattenere l’urina, e aveva chiamato la moglie raccontandoglielo.

Anche così, però, poiché era stato prima rassicurato dalla Guardia Medica, aveva detto alla moglie di stare tranquilla, che si sarebbe ripulito e sarebbe tornato alle sue faccende. Mentre attendeva all’anagrafe, però, è stramazzato a terra. Inutili i tentativi di rianimarlo.

Non si muore per un attacco d’ansia”, ha detto il figlio del cinquantacinquenne ai carabinieri, presentando la denuncia.

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