Sotto l’attenta cura del comandante Calogero Ferlisi, sono state condotte dettagliate ricerche dall’ispettore capo Giuseppe Tomasello, che ha fatto una prestigiosa scoperta: nel novembre 1889 è stata conferita, per ordine di Crispi, tramite Decreto Reale di Umberto I, una medaglia di bronzo ai benemeriti della salute pubblica al corpo delle guardie municipali di Messina
Correva l’anno 1887 quando la città di Messina venne colpita dall’epidemia del colera, provocando grande paura e sgomento tra la gente.
In quell’occasione il Corpo delle Guardie Municipali di Messina si distinse per lo sforzo e per lo sprezzo del pericolo e per tali ragioni il 23 novembre 1889 venne premiata con una medaglia di bronzo ai benemeriti della salute pubblica.
La decisione venne presa da Francesco Crispi, tramite Decreto Reale di Umberto I, rendendo onore alla nostre guardie municipali.
Questa ambita medaglia nacque, in realtà nel 1867, istituita dal Governo Italiano, per manifestare la riconoscenza e l’ammirazione del paese a coloro che avevano prestato diligentemente aiuto, adoperandosi coraggiosamente per dare sollievo alle popolazioni colpite dal colera.
Più tardi, nel 1886, venne istituita anche un’attestazione di benemerenza a favore di quelle persone i cui titoli non erano tali per poter ricevere una medaglia.
A Messina, ad ottenere l’attestato sarà il comandante della polizia municipale Carlo Alberto Redi e ben quattro guardie municipali.
Le guardie municipali, dunque, fungevano così da Polizia Sanitaria diventando, spesso, vittime anch’essi dell’epidemia.
Ben presto, infatti, si registrò un numero esiguo di vittime tra la popolazione e tra le stesse guardie, creando così delirio e paura tra la gente.
Oggi, dopo tantissimi anni, la scoperta di questa incredibile storia e della medaglia di bronzo consegnata alla polizia municipale.
Ad effettuare dettagliate ricerche, è stato l’ispettore capo Giuseppe Tomasello, sotto l’occhio vigile del comandante Calogero Ferlisi.
Attualmente, il Corpo della Guardia Municipale continua a svolgere egregiamente il proprio lavoro; ed è bello sapere che, se pur durante il corso di spiacevoli epidemici eventi, la nostra città si è distinta per il coraggio e per l’impegno dimostrato.
Ciò rappresenta indubbiamente, per noi, motivo di grande orgoglio messinese.

MIO NONNO CLASSE 1875 POI MORTO A 75 ANNI, DICEVA A MIO PADRE CLASSE 1922, IN QUANTO SI E’ RISPOSATO DOPO AVER PERSO LA PRIMA MOGLIE CON 1 FIGLIO NEL TERREMOTO DEL 1908, CHE SI RICORDAVA AVENDO AVUTO 7 ANNI, LA POPOLAZIONE ERA NELLA PIU’ TERRIFICANTE PAURA.
MIO NONNO CLASSE 1875 POI MORTO A 75 ANNI, DICEVA A MIO PADRE CLASSE 1922, IN QUANTO SI E’ RISPOSATO DOPO AVER PERSO LA PRIMA MOGLIE CON 1 FIGLIO NEL TERREMOTO DEL 1908, CHE SI RICORDAVA AVENDO AVUTO 7 ANNI, LA POPOLAZIONE ERA NELLA PIU’ TERRIFICANTE PAURA.