Movida, nella nuova ordinanza mezz'ora in più alle discoteche: "Messina capofila in provincia"

Movida, nella nuova ordinanza mezz’ora in più alle discoteche: “Messina capofila in provincia”

Giuseppe Fontana

Movida, nella nuova ordinanza mezz’ora in più alle discoteche: “Messina capofila in provincia”

martedì 10 Giugno 2025 - 13:45

L'assessore Finocchiaro in commissione con Gabriele Arcovito, presidente di Unione Locali: "Bisogna armonizzare gli orari con gli altri comuni"

MESSINA – I contenuti dell’ultima ordinanza sulla movida estiva ma soprattutto i temi affrontati al tavolo sulla pubblica sicurezza, con l’obiettivo, sempre più pressante, di armonizzare gli orari di locali e discoteche, ma anche della somministrazione di alcolici, in tutti i Comuni della provincia di Messina. Si è parlato di questo durante la seduta odierna della terza commissione consiliare, presieduta da Emilia Rotondo. Ospiti l’assessore Massimo Finocchiaro e Gabriele Arcovito, in qualità di presidente dell’Unione locali Messina. Confesercenti, Confcommercio e la Feba, invece, assenti per precedenti impegni a Palermo.

Finocchiaro: “L’ordinanza 2025 ha 30 minuti in più del 2024”

Finocchiaro ha spiegato i contenuti dell’ordinanza: “Questa ordinanza è una replica di quella dell’anno scorso e come ogni anni l’abbiamo condivisa con i diretti interessati. In questa ordinanza c’è poco rispetto a quella del 2024. Si distingue solo per 30 minuti in più per i soli esercizi di pubblico spettacolo, cioè chi ha licenza per essere discoteca. Sono 5 o 6, niente di sconvolgente rispetto all’anno scorso. Dal tavolo sulla pubblica sicurezza si ieri è emerso che Messina è stata capofila sul divieto di vendita degli alcolici dalle 2 di notte e molti Comuni hanno deciso di replicarlo sul territorio. La prefettura e la questura puntano a uniformare le ordinanze, quindi si stanno adeguando I comuni perché non è possibile che qui si finisse di bere alle 2 e poi andare a bere in un comune vicino fino alle 5. Bisogna andare tutti nella stessa direzione. Ci sono problemi sociali importanti, abbiamo l’obbligo morale e istituzionale di prevenire o regimentare queste problematiche. Sugli orari di chiusura si sta facendo lo stesso: ad esempio noi chiuderemo alle 3.15, so che Milazzo, per parlare di un Comune che ha avuto dei problemi, si sta attrezzando in tal senso. C’è la necessità di armonizzare gli orari”.

Arcovito: “Della movida si parla come del demonio”

Arcovito, poi, ha parlato della nuova associazione: “Mi spiace che non ci siano le associazioni di categoria perché vorrei non passasse un messaggio sbagliato. Noi non ci vogliamo sostituire a nessuno, non lo abbiamo mai pensato. Perché nasce questa associazione? Perché semplicemente si è parlato molto di movida, intrattenimento musicale e altro con troppa superficialità. Parliamo di un settore privato che rappresenta un traino importante per Messina. Viviamo uno svuotamento demografico che fa paura. Non si può parlare di movida come fosse un tumore o la causa di tutti i problemi. Nessuno vuole un liberi tutti ovviamente, ma l’associazione nasce per la rabbia nel leggere sui giornali le parole di chi ha attaccato i locali e parlato del settore come fosse il demonio”.

58 locali e circa 600 dipendenti

E ancora: “Oggi siamo 58 locali, circa 600 dipendenti e un fatturato credo di 150 milioni di euro. Non si può parlare con superficialità perché qualcuno in passato ha disturbato. L’altro lato della medaglia, parlando di movida, è spesso la gente che si ubriaca o gli incidenti, ma non è così. Questi problemi ci sono e non bisogna fare finta che non ci siano, ma il modo per risolverli non è tagliare la testa al toro. Parlando infine dell’ordinanza dico che non la trovo del tutto sbagliata e capisco che il comune si sia trovato a dover far fronte a queste segnalazioni e a un isterismo collettivo di chi scrive e chiama i carabinieri ogni giorni”. Arcovito ha poi concluso: “La parte più bella e peculiare di Messina è lo Stretto. E non permettere in estate la musica in spiaggia di pomeriggio lo trovo sbagliato. Non capiamo perché se si rispettano i volumi non ci possa essere una persona che fa selezione musicale. La legge ad oggi chiede, in caso di musica dal vivo con strumenti acustici, una scia musicale. Significa che un ingegnere del suono debba fare perizie fonometriche ogni volta che un artista deve suonare. Così diventa insostenibile anche suonare un sassofono, un violino, una chitarra acustica. Tra costi e burocrazia fare la scia ogni volta è impossibile”.

Rotondo: “Confronto proficuo”

Dopo la commissione, molto animata e anche grazie ai consiglieri intervenuti (Dario Carbone di FdI, Antonella Russo per il Pd, Pippo Trischitta in quota Basile) che hanno chiesto chiarimenti su orari, leggi nazionali e problemi legati al traffico, la presidente Rotondo ha spiegato: “Ho convocato questa seduta di commissione dopo qualche settimana dall’emissione della nuova ordinanza che disciplina gli orari delle attività così da comprendere come sta andando l’effettiva applicazione della stessa e sentire le opinioni delle parti interessate, infatti ho ritenuto opportuno invitare il comitato Unione Locali Messina, un comitato che si è costituito recentemente e rappresenta direttamente le esigenze dei titolari dei locali. A mio parere è stato un confronto proficuo che ha permesso di comprendere se ci sono i margini per delle migliorie sempre nel rispetto delle esigenze dei titolari stessi ma anche dei residenti delle zone interessate”.

Un commento

  1. Cittadino sconvolto 11 Giugno 2025 11:41

    …. nessun rispetto per i cittadini… questo nei fatti…esprime questa ordinanza… ma le amministrative si avvicinano giorno dopo giorno….

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