Scuole chiuse, Santalco: "La misura è colma" e firma la sfiducia che arriva a quota 12

Scuole chiuse, Santalco: “La misura è colma” e firma la sfiducia che arriva a quota 12

Rosaria Brancato

Scuole chiuse, Santalco: “La misura è colma” e firma la sfiducia che arriva a quota 12

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venerdì 13 Gennaio 2017 - 23:12

All'appello mancano ancora 4 firme per poter portare la mozione di sfiducia in Consiglio comunale per il voto.: "Non posso essere complice di una propaganda che getta solo fumo negli occhi". Sulla mozione interviene anche Scuola Politica

Fino a Natale Giuseppe Santalco era perplesso sull’apporre la firma alla mozione di sfiducia targata ex Udc ed Ncd e depositata dal segretario generale. Anzi, per la verità era contrario: “In Aula non arriveremo mai alle 27 firme necessarie e faremo una figuraccia davanti a tutta la città”, spiegava. E aveva ragione, per il semplice fatto che nonostante gli eletti siano 40 in realtà in Aula non se ne vedono mai più di 21. Arrivare a 27 è impossibile, a meno di andarli a cercare casa per casa.

Ma dopo l’ordinanza caos sulle scuole, persino il compassato capogruppo di Felice per Messina ha perso l’aplomb e non ce l’ha fatta più.

Alle 13.38 lo abbiamo visto rientrare al Comune quasi di corsa, scuro in volto, diretto verso l’ufficio di Le Donne: “Basta, la misura è colma, vado a firmare la sfiducia”.

Non aveva avvisato neanche i suoi colleghi del gruppo, ma l’ennesima paradossale vicenda, quella di un provvedimento raffazzonato, preso senza che gli assessori al ramo ne sapessero niente, lo ha spinto ad essere il dodicesimo firmatario.

“Lo sanno tutti, io sono sempre presente, per senso di responsabilità ho votato una serie di atti. Ma adesso basta. La misura è colma! La responsabilità che da sempre ha contraddistinto la mia condotta in politica,oggi mi impone di apporre la mia firma alla dichiarazione di sfiducia già sottoscritta da diversi miei colleghi. Questa decisione è maturata con sofferenza,ma anche con consapevolezza . Non ho nulla da rimproverarmi. Da avversario ho sostenuto il percorso dell'amministrazione sulle opzioni economiche-finanziarie. Non ho mai fatto mancare nè la mia presenza,nè il mio contributo propositivo anche quando critico. Non sono ,tuttavia,più disponibile ad accettare e subire una crassa propaganda che getta fumo negli occhi di tutti i cittadini,nè rendermi complice di scelte scellerate come quella da ultimo registrata con la chiusura di ben 38 scuole. Peraltro,la totale solitudine in cui desidera amministrare Accorinti e la sua squadra nella relazione con i governi regionali e nazionali non mi persuade affatto. La visione sulla città deve essere condivisa;in questa direzione,continua a mancare ogni sensibilità intesa a coinvolgere tutte le categorie sociali e le forze politiche”.

L’appello di Santalco è per aprire un dibattito che travalichi i confini dell’Aula e coinvolga partiti e movimenti sull’opportunità o meno di andare avanti con quesa esperienza amministrativa che definisce “drammaticamente deficitaria”.

Il capogruppo di Felice per Messina sottolinea l’importanza di un confronto con la città sulla sfiducia.

Con quella di Santalco le firme sono 12. All’appello per arrivare a 16, soglia necessaria affinchè la mozione approdi in Aula ne mancano ancora 4. Non sappiamo cosa faranno i colleghi del gruppo Felice per Messina, Carlo Cantali e Nora Scuderi, dopo la decisione del capogruppo, né cosa farà l’area genovesiana finora rimasta alla finestra. A dicembre si era fatta strada l’idea di una mozione distinta firmata da tutta l’area che fa riferimento all’ex sindaco, ipotesi tramontata anche perché molti consiglieri non hanno alcuna intenzione di firmare. A meno che non diventi ordine di scuderia. Il capogruppo di Forza Italia, Trischitta, sempre a dicembre, aveva lanciato la provocazione al Pd invitando i colleghi a firmare ricordando loro, quando appena pochi mesi fa proprio il Pd, insieme ai Dr annunciarono la sfiducia.

Ma in casa Dem, tranne la capogruppo Antonella Russo, che il 2 novembre del 2015 presentò la sfiducia da un notaio insieme a Zuccarello, Scuderi e Sindoni, è l’unica ad essere per la sfiducia. Gli altri 3 Pd: Claudio Cardile, Pietro Iannello e Gaetano Gennaro (quest’ultimo subentrato a Paolo David) non sono intenzionati a dire sì.

Ad invitare il Consiglio comunale alla sfiducia è con una nota Chiara Sterrantino di Scuola Politica: “Il livello dell'attuale Amministrazione è dato non solo dal tenore tecnico-lessicale dell’ordinanza e dai vuoti interpretativi che genera, ma anche dalla confusione creata dalla pubblicazione di una prima ordinanza (n.4), seguita da una seconda (n.5) per correggere l’elencazione delle Scuole oggetto del provvedimento di chiusura (da 15 a 38 Istituti). Poi lo stesso Accorinti fa sapere che la colpa non è sua: la scarica tutta sul dirigente del dipartimento edilizia scolastica che gli ha consegnato una lista non aggiornata. Una condotta che dice tutto sulla confermata incapacità tecnica, del primo cittadino e della sua giunta, ad affrontare problemi vitali. Purtroppo quest'ultimo episodio indica l'unica strada che la città ha per salvarsi da altri danni dell'attuale gestione: la mozione di sfiducia al sindaco – dimostratosi non all'altezza dei problemi della città – per ridare la parola ai messinesi. È l'ultima possibilità per un Consiglio comunale fino ad oggi succube e complice. Cosa deve accadere ancora ?”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. L’opportunità di sfiducia da parte del consiglio è evidentemente legata a motivazioni che prescindono dall’operato della giunta, altrimenti non mi spiegherei anni di continue critiche senza alcuna conseguenza politica per Accorinti. Ne consegue che le logiche che frenano i consiglieri hanno poco a che vedere con l’operato del sindaco.
    Se non è lo scarso rendimento della giunta a frenare i consiglieri, allora sarà qualcos’altro.
    Io non credo si tratti di senso di responsabilità come dicono molti, ma solo dell’attesa del momento migliore per loro stessi.
    Dopo quattro anni dunque la sfiducia servirebbe solo a ricollocare chi in questi anni ha come voi badato a non farsi troppo male.
    Mi pare un po troppo poco per rendervi credibili.

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  2. L’opportunità di sfiducia da parte del consiglio è evidentemente legata a motivazioni che prescindono dall’operato della giunta, altrimenti non mi spiegherei anni di continue critiche senza alcuna conseguenza politica per Accorinti. Ne consegue che le logiche che frenano i consiglieri hanno poco a che vedere con l’operato del sindaco.
    Se non è lo scarso rendimento della giunta a frenare i consiglieri, allora sarà qualcos’altro.
    Io non credo si tratti di senso di responsabilità come dicono molti, ma solo dell’attesa del momento migliore per loro stessi.
    Dopo quattro anni dunque la sfiducia servirebbe solo a ricollocare chi in questi anni ha come voi badato a non farsi troppo male.
    Mi pare un po troppo poco per rendervi credibili.

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  3. è la tasca che comanda,il resto sono solo chiacchiere per buttare fumo negli occhi.La maggior parte sa che non verrà rieletta perchè scarsa ed allora è meglio l’uovo oggi.

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  4. è la tasca che comanda,il resto sono solo chiacchiere per buttare fumo negli occhi.La maggior parte sa che non verrà rieletta perchè scarsa ed allora è meglio l’uovo oggi.

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  5. Mi meraviglia del Dr Iannello (che lavora ) un uomo che dal Pdl va al Pd cosa ci dobbiamo aspettare ? che dica si.Siate persone con l’onore dentro dite la verità, ci piacciono i soldi facile da consigliere ogni mese.

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  6. Mi meraviglia del Dr Iannello (che lavora ) un uomo che dal Pdl va al Pd cosa ci dobbiamo aspettare ? che dica si.Siate persone con l’onore dentro dite la verità, ci piacciono i soldi facile da consigliere ogni mese.

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  7. Messina Prima di Tutto 14 Gennaio 2017 15:26

    Le hanno dato il permesso ?

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  8. Messina Prima di Tutto 14 Gennaio 2017 15:26

    Le hanno dato il permesso ?

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