"Negati i nostri diritti". Sciopero regionale e nuova protesta a Messina

“Negati i nostri diritti”. Sciopero regionale e nuova protesta a Messina

Redazione

“Negati i nostri diritti”. Sciopero regionale e nuova protesta a Messina

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venerdì 23 Dicembre 2022 - 16:45

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Regione Sicilia diffidano Itx Italia dall’utilizzare lavoratori in sostituzione degli scioperanti

Per niente sereno il Natale che attende i lavoratori del gruppo Itx Italia Srl che gestisce noti marchi come Zara, Zara Home, Stradivarius e Bershka: dopo il sit in di un mese fa in occasione del black friday, stamane è scattato lo sciopero a livello regionale che durerà per l’intera giornata. A promuoverlo, dopo l’esito negativo della trattativa a livello nazionale, sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Regione Sicilia che hanno inviato la comunicazione alla società, diffidandola anche dall’utilizzare, in sostituzione degli scioperanti, lavoratori somministrati e/o con contratto a tempo determinato, come previsto dalle norme vigenti.

“I lavoratori lamentano il mancato riconoscimento di premi e diritti contrattuali – spiega la segretaria generale della Filcams Cgil Messina Giselda Campolo – l’azienda nonostante abbia dichiarato un utile del 41% in più rispetto al 2021 e si sia collocata al terzo posto al mondo per fatturato nel settore, non è disponibile a incrementare i salari tramite un integrativo che includa un premio di produzione per chi lavora nei punti vendita italiani e messinesi. Non siamo lavoratori di serie B, siamo noi a produrre i fatturati e chiediamo un contratto integrativo con questi aumenti che riconosca importanza alle risorse umane”. 

Secondo il segretario generale Cgil di Messina, Pietro Patti: “Dopo tanti anni di sacrifici, chi ha lavorato sodo perderebbe una parte consistente di valore a livello integrativo”. Peraltro, rimarca, si tratta di “una decisione unilaterale dell’azienda, che non incrementa il costo del lavoro, a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, come la Spagna proprio qualche tempo fa”. Da qui la richiesta dei sindacati di modifica del sistema premiale, “incentrato piuttosto sull’utilizzo di un benessere uguale per tutti, senza distinzione tra tempo pieno e parziale e tra le diverse insegne facenti parte del Gruppo”.

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